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L’accoppiata vincente Bartali-Bologna del 1936 e del 1937
SINE QUA NON. Siamo qua noi – L’accoppiata vincente Bartali-Bologna del 1936 e del 1937.
Il biennio 1936-1937 vide l’accoppiate vincente di Gino Bartali (dominatore di due Giri d’Italia) e del Bologna (vincitore di due Scudetti). Forse, può essere piacevole ripercorrere quei magnifici momenti sportivi.
Cominciamo dal 1936
Se il famoso primo scudetto del 1925 era stato vissuto con grandissima tensione, in seguito alle ben cinque finali con il Genoa, quello del 1935/1936 non fu certo meno emozionante. Si trattò di uno scudetto vinto con uno sprint finale (visto che parliamo di accoppiata tra il ciclismo e il calcio).
La sera del 26 aprile 1936, a due giornate dalla conclusione del Campionato, la situazione era la seguente: Bologna 36, Roma 35, Torino 34, Ambrosiana e Juventus 33 punti. Il Bologna era stato fermato 0 – 0 a Bari, ma il risultato più importante era stato il 4 – 0 rifilato dall’Ambrosiana al Torino. La concomitanza di questi risultati aveva concesso al Bologna il primo posto in solitaria. Nelle ultime due partite di campionato il Bologna ebbe la fortuna di doverle affrontare in casa contro il Palermo e la Triestina. La partita del 3 maggio contro il Palermo, squadra poi retrocessa in Serie B, fu meno facile del previsto. Fu Andreolo al 47’ a siglare il gol della vittoria per il Bologna. Un vero trionfo fu, invece, la partita del 10 maggio contro la Triestina con gol della leggendario Schiavio, di Andreolo e con un’autorete di Nereo Rocco (che, poi, negli anni ’60 sarebbe diventato l’allenatore protagonista dei successi internazionali del Milan).
Quello fu il terzo scudetto per il Bologna e fu l’occasione per fare una grande festa sportiva. Erano, comunque, giorni particolari: il giorno prima era stato fondato l’Impero dell’Africa Orientale Italiana. Vittorio Emanuele III aveva appena assunto il titolo di Imperatore d’Etiopia.
Una settimana dopo, sabato 16 maggio, cominciava il Giro d’Italia. Fu l’ultimo giro di Costante Girardengo e il primo Giro d’Italia vinto da Gino Bartali. La tappa decisiva fu la nona, che conduceva da Campobasso a L’Aquila. Bartali la strappò al campione olimpico a Los Angeles 1932 Giuseppe Olmo e la tenne fino a Milano il 7 giugno 1936. La rivalità con Fausto Coppi non esisteva ancora. Il primo Giro disputato da Coppi sarebbe stato quello del 1940. Quanto avrebbero vinto questi due campionissimi delle due ruote se non ci fosse stata la guerra a interrompere la loro rivalità appena cominciata.
Le doppiette del 1937
Il Campionato del 1937, quello del quarto scudetto del Bologna fu una vera cavalcata trionfale. Il caso volle che per la seconda volta consecutiva lo scudetto venisse conquistato allo Stadio Littoriale (come si chiamava allora il Dall’Ara) contro la Triestina. Era il 2 maggio e il Bologna conquistò lo scudetto con due giornate di anticipo. La partita terminò 2 – 0 (gol di Reguzzoni e, ancora una volta, di Andreolo). Arpad Weisz riuscì nella incredibile impresa di centrare due scudetti nei primi due anni nel Bologna.
Il 6 maggio, tra l conquista dello Scudetto del Bologna e l’inizio del Giro d’Italia del 1937, si verificò un evento drammatico negli Stati Uniti, il dirigibile Zeppelin Hindenburg prese fuoco e si distrusse completamente. Quell’evento traumatico segnò la fine della fiducia nelle gigantesche aeronavi alimentati a idrogeno.
Gino Bartali vinse il suo secondo Giro d’Italia con oltre otto minuti di vantaggio su un bravissimo Giovanni Valletti, che lasciò la maglia rosa al campione toscano nella cronoscalata del Terminillo. Era l’ottava tappa del 16 maggio. Bartali non ebbe più difficoltà a portare la maglia fino a Milano il 30 maggio 1937.
Nel 1938 Bartali decise di non disputare il giro e di puntare sul Tour de France, che dominò con oltre diciotto minuti di vantaggio sul belga Vervaecke.
Anche il Bologna di Apad Weisz non riuscì a ripetersi nel 1938, giungendo solo al quinto posto in Campionato. Però, ebbe tempo di prendersi la grande soddisfazione di partecipare e di vincere il Torneo Internazionale dell’Expo di Parigi con la storica vittoria per 4 – 1 contro il Chelsea [1, 2].
Amedeo Gargiulo
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