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L’altro spogliatoio: il Genoa di Davide Ballardini

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Trasferta insidiosa per il Bologna questa sera a Marassi, di fronte il Genoa. Un derby rossoblù che significa tanto per entrambe le squadre. Il Bologna vuole interrompere la serie di 5 pareggi consecutivi e ritrovare una vittoria che manca oramai da un mese e mezzo. Il Genoa invece vuole continuare nel suo periodo positivo iniziato in coincidenza del ritorno, l’ennesimo, di Davide Ballardini sulla panchina del Grifone.

STABILITÀ – Ballardini, sulla panchina del Genoa dallo scorso 21 dicembre, ha portato stabilità alla squadra ligure. Nelle 3 partite della sua gestione ha riproposto con costanza il modulo 3-5-2, il più adatto all’interpretazione del ruolo dei suoi difensori centrali e dei suoi esterni.
Con questo schema di gioco il Genoa ha trovato 4 punti in 3 partite, ritrovando anche una vittoria che mancava dalla prima giornata di Serie A.
Elemento centrale di questa ritrovata stabilità, oltre il modulo, è anche l’esperienza di alcuni interpreti come Masiello, riportato a fare il centrale di destra e Criscito, centrale di sinistra. Ora Ballardini, che ha una rosa piuttosto ampia a disposizione, cerca anche l’11 ideale, dopo aver sperimentato diversi schieramenti a centrocampo e in attacco.

VERITCALITÀ E GIOCO SULLE FASCE – Il Genoa di Ballardini, viste le qualità del suo centrocampo in cui ha a disposizioni più uomini di ritmo e gamba che palleggiatori, in questo mini-segmento di campionato ha mostrato un gioco perlopiù verticale. Il Genoa allarga il gioco sulle fasce, creando spazi tra le maglie della difesa avversaria. In questi spazi provano spesso ad inserirsi i centrocampisti, i quali sfruttano il lavoro delle due punte. Nella sconfitta col Sassuolo, ad esempio, questo lavoro veniva efficacemente fatto dalla coppia di centravanti Shomorudov-Scamacca, entrambi molto fisici e dotati di una buona tecnica, e dunque in grado di lavorare spalle alla porta sia per gli esterni, che per gli inserimenti delle mezzali. In altre occasioni, come a La Spezia, nella vittoria 1-2 sui corregionali, il Genoa ha giocato con una coppia d’attacco più leggera, Pandev-Destro, ma non per questo più efficace, soprattutto grazie al macedone che ha cucito il gioco sulla trequarti.

Il Bologna dovrà dunque porre molta attenzione a chiudere le linee di passaggio verticali direttamente sugli attaccanti e non farsi trovare impreparati sugli esterni dove il Genoa attacca efficacemente, creando pericolosi uno contro uno. Il raddoppio sul lato debole e il presidio ordinato di tutta l’ampiezza saranno dunque fondamentali per difendere un sistema basato sullo sfruttamento degli spazi che si creano tra i difensori all’ingresso dell’area di rigore.

 

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