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L’altro spogliatoio: il nuovo Empoli di Aurelio Andreazzoli

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Reduce dal pareggio di martedì sera col Genoa, il Bologna vola in Toscana per sfidare l’Empoli. La squadra allenata da Aurelio Andreazzoli giunge alla sfida casalinga con Bologna forte della sua seconda vittoria in stagione arrivata a domicilio all’Unipol Domus di Cagliari. Il ruolino di marcia della formazione azzurra dice però che finora tra le mura amiche del Castellani sono arrivate solo sconfitte, mentre la prima e clamorosa è avvenuta a Torino, in casa della Juventus.

LINEA DIFENSIVA – Andreazzoli è tornato in estate sulla panchina dell’Empoli dopo l’esperienza di due stagioni tra il 2017 è il 2019, iniziata con la cavalcata per la promozione e terminata con la retrocessione in B. Il tecnico, ex Genoa e Roma, ha proseguito il progetto tattico già ben definito dall’ex tecnico Alessio Dionisi. La squadra gioca con un collaudato 4-3-1-2, nel quale il DS Accardi ha preferito cambiare poche pedine. Tra queste ci sono i due esterni di difesa. A sinistra Marchizza, e a destra Stojanović, in passato entrambi nel mirino rossoblù, hanno permesso al tecnico di Massa di avere una formazione equilibrata con un terzino più bloccato e abile a difendere, anche a tre, come appunto Marchizza, è un terzino di maggiore spinta come lo sloveno Stojanović. La squadra di Andreazzoli basa molto del proprio gioco sulla capacità dei terzini di saper disimpegnarsi efficacemente palla al piede, aiutati anche dagli smarcamenti dei compagni, per far uscire il pallone dalla difesa in maniera pulita e soprattutto tramite il fraseggio. Attenzione inoltre al nuovo talento del vivaio empolese, il difensore centrale classe 2002 Mattia Viti che, nonostante l’ottima concorrenza, sembra essersi preso la scena e il posto da titolare accanto a capitan Romagnoli.

CENTROCAMPO E ATTACCO – La squadra empolese si schiera con un centrocampo a tre, molto tecnico. I tre giocatori del reparto garantiscono qualità alla manovra. Gli  Azzurri, sulla scia di quando proposto in B con Dionisi, schierano un regista puro come vertice basso, e due mezzali, calciatori tutti dotati di ottime qualità di palleggio e qualità in fase di rifinitura e finalizzazione. In particolare, davanti alla difesa l’Empoli schiera alternativamente il giovane Samuele Ricci o Leo Stulac, in possesso. Sulle mezzali invece Andreazzoli ha diverse scelte, si tratta però di giocatori dalle caratteristiche simili e molto offensive, con la forte propensione ad inserirsi in area di rigore. L’Empoli infatti attacca lare a con entrambe le mezzali, la manovra è ordinata e rapida e cambia fronte velocemente, cercando di creare uno contro uno sugli esterni, dove il trequartista, generalmente Bajrami, si allarga e dialoga con il terzino. In avanti, gli attaccanti a disposizione di Andreazzoli sono tutte prime punte: Pinamonti, La Mantia, Mancuso, Cutrone. I quattro tuttavia possono coesistere tra di loro essendo di distribuire efficacemente gli spazi. Al reparto degli attaccanti Andreazzoli ha virtualmente aggiunto anche Federico Di Francesco. Il figlio di Eusebio per caratteristiche nasce come esterno, tuttavia il tecnico ha deciso di sfruttarne la velocità, la capacità di muoversi in spazi stretti, per aiutare il lavoro di Bajrami tra le linee ed in supporto ad uno dei centravanti, nel tentativo di rendere più imprevedibile la manovra azzurra, rispetto ad un attacco con due prime punte.

 

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