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L’altro spogliatoio: il Torino di Marco Giampaolo

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Occasione per dare continuità al buon risultato della partita con lo Spezia per il Bologna di Sinisa Mihajlovic, di fronte ai rossoblù, oggi nell’ormai tradizionale lunch match, c’è il Torino di Marco Giampaolo. I rossoblù hanno l’occasione di approfittare delle difficoltà della squadra fanalino di coda del torneo, per ritrovare i tre punti.

RIVOLUZIONE TATTICA E TECNICA – Nonostante sia solo la 13ma giornata di campionato, il Torino è già passato in mezzo a ben due rivoluzioni tattica. La prima è avvenuta, o meglio sarebbe dovuta avvenire a inizio stagione: con l’arrivo di Giampaolo e una rosa consolidata si pensava ad una squadra granata in grado di giocare un calcio basato sul possesso palla e l’occupazione degli spazi nella metà campo avversaria. Niente di tutto questo, i piemontesi, forse per caratteristiche dei singoli, forse per difficoltà comunicative tra allenatore e squadra hanno mostrato solo disordine e disorganizzazione.
L’allenatore marchigiano ha deciso così da qualche gara di ripercorrere la strada del 3-5-2 che il Torino aveva intrapreso già con la gestione Mazzarri con risultati che la scorsa stagione si sono rivelati scadenti.
Oggi il Torino naviga in cattive acque e dopo essere passato al 3-5-2, Giampaolo ha provato anche di recente a stravolgere la formazione, escludendo alcuni dei punti cardine della scorse stagioni come Sirigu, Nkoulou e Meite.

CARATTERISTICHE – Da un’idea di calcio fatta di possesso e occupazione della metà campo avversaria, per caratteristiche generali di squadra e dei singoli, Giampaolo è passato come detto dall’iniziale 4-3-1-2, fatto di possesso e gioco orizzontale alla ricerca di un varco nello schieramento avversario, ad un gioco molto più reattivo e verticale, che poggia tanto della sua efficacia sul lavoro di sponda e i movimenti in profondità del Gallo Belotti.
Giampaolo ha così basato la sua formazione su una presunta solidità difensiva con due linee da 4, che si costituiscono in fase di non possesso, e la freschezza di esterni giovani come Singo, vera sorpresa in positivo di questo Torino (oggi assente per squalifica). Il sistema ha consentito al Torino di avere più efficacia in avanti, segnando qualche rete in più, ma mostrandosi comunque molto fragile dietro.

PAURA – Difficile parlare di tattica per una squadra che nelle ultime 4 o 5 uscite di campionato ha giocato di rimessa e nella totale paura di sbagliare. Il Torino si è dimostrata una squadra fragile anche dal punto di vista psicologico, perdendo anche partite ben giocate, come quella nel derby con la Juventus.
La paura di sbagliare ha bloccato il Torino che non è riuscito a trovare alcun giovamento dal cambio tattico. Oggi contro il Bologna, Giampaolo tenta nuovamente la sterzata passando per il ricambio tecnico negli 11 titolari, dopo che nella sfida con la Roma dopo solo 15’ il Torino è rimasto in 10 uomini.

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