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L’altro spogliatoio: l’Austria di Franco Foda

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Inizia stasera, nella cornice dello Stadio di Wembley, a Londra, l’avventura azzurra nella fase ad eliminazione diretta. Primo avversario l’Austria di Franco Foda. Tecnico austriaco, di chiare origini italiane, e un passato soprattutto nella squadra austriaca dello Sturm Graz. Di fronte agli Azzurri una sfida molto difficile, contro un avversario che non ha nulla da perdere, avendo raggiunto un ottimo risultato rispetto alle attese, con un comodo secondo posto nel girone frutto di due vittorie su tre gare.

VERSO L’EQUILIBRIO – Nelle tre partite del girone, Franco Foda ha operato diversi esperimenti, per trovare la soluzione migliore per dare equilibrio alla sua squadra. In ognuna delle tre partite è stato utilizzato un modulo diverso, e la stella della squadra David Alaba è stato fatto giocare in ben tre posizioni diverse, grazie alla sua enorme duttilità. Un peregrinare per il campo che è servito a Foda per trovare la soluzione migliore. Il 3-1-4-2 della prima partita, quella contro la Macedonia, presentava al centro della difesa a 3 proprio Alaba. Il prossimo giocatore del Real Madrid era stato schierato in quella posizione per favorire le uscite del pallone dalla difesa, tuttavia l’atteggiamento remissivo della Macedonia aveva costretto Foda a chiedere a Sabitzer, nel corso della partita, di abbassarsi in aiuto al mediano Grillitsch per impostare la manovra.
Nella seconda partita, Foda ha riproposto un modulo simile, spostando Alaba come centro-sinistra della difesa a 3. La partita è andata decisamente peggio della precedente: contro l’Olanda, avversario decisamente più ostico, che ha messo in difficoltà l’intero schieramento austriaco. Il pressing dei tre uomini offensivi ha distrutto l’intera azione austriaca fin dalla costruzione bassa, e alcune letture errate del trio difensivo hanno aperto la strada alle ripartenze oranje.

SOLUZIONE – Solo nella partita contro l’Ucraina, vinta comunque solo 1-0, gli austriaci hanno mostrato equilibrio e trame interessanti. Col 4-2-3-1, Alaba terzino, due mediani, e Sabitzer trequartista alle spalle di Arnautovic, la spina dorsale della squadra ha trovato solidità e qualità tecnica. Alaba ha potuto giocare in una posizione più congeniale, dalla quale ha impostato efficacemente la manovra, Sabitzer si è mosso abilmente tra le linee e ha dato un volto decisamente diverso alla fase offensivo della squadra austriaca. I due mediani infine hanno garantito protezione alla difesa, che salvo qualche patema nel finale di partita è apparsa decisamente più ordinata e compatta.

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