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L’altro spogliatoio: l’Irlanda del Nord di Ian Baraclough

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Il percorso dell’Italia di Roberto Mancini verso il Mondiale di Qatar2022 parte questa sera da Parma, con l’oramai consueta cornice dello stadio tristemente vuoto. Di fronte l’Irlanda del Nord, avversaria nel girone C del cammino verso la manifestazione iridata.
Un avversario ostico che però si adatta perfettamente alle caratteristiche degli Azzurri del tecnico jesino, essendo una squadra reattiva, che preferisce agire di rimessa e lasciare il gioco agli avversari, qualità che non manca agli italiani, abilissimi nel controllare le partite con un asfissiante possesso palla.

RISULTATI – L’ultima sfida tra l’Italia e l’Irlanda del Nord risale all’ottobre 2011, quando gli Azzurri del CT Prandelli dominarono la sfida di Pescara con doppietta di Antonio Cassano e un autogol nordirlandese firmato McAuley, per chiudere il girone di qualificazione a Euro2012 in testa con 26 punti su 30 disponibili. Da quel momento i Nordirlandesi hanno fatto diversi passi avanti, debuttando persino nella fase finale di un Europeo, nell’edizione francese del 2016. Non ci saranno invece al prossimo Europeo, un risultato negativo frutto soprattutto degli ultimi travagliati mesi che li hanno visti dover rinunciare al CT O’Neill, che proprio a seguito del fallimento in vista di Euro2012 assunse la guida della selezione, portandola appunto a risultati importanti.

NUOVO CT, VECCHIA TATTICA – Al posto di O’Neill sulla panchina dell’Esercito Biancoverde c’è Ian Baraclough, ex selezionatore dell’under21 nordirlandese. Il tecnico subentrato a O’Neill, dopo alcuni esperimenti, nelle ultime partite del 2020 è tornato sui suoi passi adottando il modulo 3-5-2 che aveva contraddistinto la gestione precedente.
La Nazionale Nordirlandese si schiera apparentemente con la difesa a 3, tuttavia per via delle caratteristiche tecniche dei centrali di difesa, del centrocampo e delle punte, spesso si trova a giocare col 5-3-2 schiacciando il proprio baricentro verso la porta difesa del giovane portiere Peacock-Farrell. I tre centrali, solitamente Evans, Cathcart e Ballard (tutti impegnati in diverse categorie del calcio inglese) tutti dotati di grande forza fisica e di un fisico slanciato, amano difendere dentro l’area di rigore, imprimendo alla squadra uno stile di gioco “reattivo”.
Per ovviare ad una situazione tattica molto difficile da sopportare per 90 minuti, i nordirlandesi schierano come esterni giocatori molto offensivi. In particolare, sarà necessario fare molta attenzione alle scorribande di Stuart Dallas. L’esterno destro, che attualmente gioca nel Leeds, in stagione in Premier League è già a quota 5 reti, nonostante la posizione ricoperta.

CENTROCAMPO E ATTACCO – In mediana, Baraclough si affida a uomini di grande gamba. Il capitano Steven Davis, reduce dal titolo stravinto in Scozia con i Rangers e giocatore dinamico, è motore instancabile di tutte le squadre in cui gioca o ha giocato, il giovanissimo talento McCann, su cui gli addetti ai lavori nordirlandesi puntano per il futuro, e Paddy McNair, ex Manchester United, equilibratore in grado di far valere la propria fisicità sia in fase difensiva che in avanti, avendo giocato proprio in Nazionale come trequartista. Una mediana molto fisica e dinamica, che conta sulla freschezza e il talento di McCann per riuscire a ribaltare l’azione con qualità nelle occasioni in cui la squadra riuscirà a ripartire in contropiede.
In avanti pesano le assenze di Conor Washington, centravanti del Charlton, Liam Boyce, ex compagno di Hickey all’Hearts. Baraclough schiererà il titolarissimo Magennis, centravanti forte fisicamente e al cui fianco Baraclough dovrà dunque scegliere tra le rimanenti alternative per avere una punta che attacchi la profondità quando lo stesso Magennis riuscirà a giocare di sponda.

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