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L’altro spogliatoio: la Juventus di Massimiliano Allegri

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Le ultime due sconfitte rossoblù hanno lasciato sicuramente l’amaro in bocca ai rossoblù. Due partite molto diverse tra loro, in cui il Bologna è sembrato in leggero calo rispetto alle settimane precedenti. È mancata lucidità nei momenti importanti, e la concentrazione è calata a livelli che non si vedevano da mesi. Per rimediare a questo calo serve nuova linfa e per trovare questa nuova linfa arriva oggi l’occasione migliore: al Dall’Ara è il giorno di Bologna-Juventus. I rossoblù sono molto vicini ai bianconeri in classifica, e mai come quest’anno la squadra bianconera è fragile e battibile. Il ritorno di Allegri non ha risolto i problemi che hanno afflitto la Vecchia Signora nella scorsa stagione, m anzi sembrano averli acuiti unitamente all’addio di Cristiano Ronaldo.

MODULO E FASE DIFENSIVA – Dopo tanti esperimenti, Massimiliano Allegri sembra aver trovato la quadra per la sua nuova Juventus con il 4-2-3-1. Il tecnico livornese è alle prese con una durissima crisi e sta lavorando per ritrovare stabilità e risultati. La linea a 4 della Juventus sembra aver trovato la sua fisionomia con de Ligt titolare e Bonucci al suo fianco. Sugli esterni l’assenza di Danilo, ha riportato Cuadrado a giocare basso, con De Sciglio prima alternativa, mentre a sinistra Luca Pellegrini ha mostrato un livello sorprendentemente alto spodestando nelle gerarchie un Alex Sandro ben al di sotto dei suoi standard. Se la difesa ha una sua fisionomia, e sembra per la verità funzionare bene come singolo reparto, altrettanto non direbbe dell’intera fase di non possesso. Se i gol della Juventus finora subiti sono tanti, lo si deve innanzitutto al disastroso inizio di campionato, a cui avevano contribuito amnesie sui calci da fermo e le indecisioni di Szczesny. Ora a mandare in tilt il conteggio delle reti subite dalla Juventus è lo scarso apporto alla fase di non possesso del centrocampo. Con Locatelli unico a cui può essere attribuita la sufficienza finora, si sono alternati McKennie, Bentancur e Rabiot. Gli ultimi due sono stati ampiamente negativi: l’uruguaiano disastroso tecnicamente spesso perde palloni sanguinoso lasciando la difesa a completa disposizione degli avversari, mentre il francese è spesso svogliato e poco attento. McKennie, decisamente il miglior compagno di Locatelli, è tuttavia un giocatore più offensivo e costringe l’italiano a stare basso e non partecipare alla fase offensiva. Si tratta dunque di una Juventus tutto fuorché impermeabile e che se aggredita alta, va in grossa difficoltà.

FASE OFFENSIVA – La vera nota dolente della formazione bianconera è però la fase offensiva. I bianconeri hanno finora segnato appena 23 reti e mancano di qualità nella fase di rifinitura non avendo centrocampisti in grado di legare il gioco e Morata, centravanti titolare, è tutt’altro che un “killer”. La squadra di Allegri si è appoggiata molto alle individualità di Chiesa e Dybala in questa prima parte di campionato, tuttavia, per motivi diversi i due non sono riusciti a marcare la differenza in un contesto tattico in cui il centrocampo non sembra in grado di supportarne la qualità.

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