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L’altro spogliatoio: la Svizzera di Vladimir Petkovic
L’Italia si appresta oggi a giocare la sua seconda partita del girone agi Europei. Dopo l’esordio vincente e convincente contro la Turchia, questa sera all’Olimpico di Roma sarà il turno della Svizzera. La squadra elvetica, secondo i pronostici della vigilia, è la maggior accreditata a insidiare l’Italia per il passaggio come prima classificata del raggruppamento A, tuttavia nella partita d’esordio ha racimolato solo un punto contro il meno quotato Galles. Per questo stasera gli Azzurri di Roberto Mancini dovranno cancellare gli elogi di questi 4 giorni e affrontare la partita con grinta e decisione, visto che la Svizzera è una squadra con ottime individualità, con una grande esperienza internazionale e allenata da un tecnico capace come Vladimir Petkovic, che a Roma, sponda Lazio, ricordano con grande piacere.
REGISTA DIFENSIVO – La Svizzera di Petkovic si dispone in campo abitualmente con un 3-4-1-2. La squadra del tecnico serbo gioca un calcio molto semplice, cercando di costruire l’azione dal possesso palla difensivo e risalendo il campo in verticale, grazie alle avanzate dei due esterni e all’aiuto del trequartista. La manovra della squadra svizzera passa spesso dai piedi di Manuel Akanji, difensore centrale dotato di ottima tecnica, che è a tutti gli effetti un regista difensivo. Il giocatore del Borussia Dortmund è il giocatore fondamentale per la partenza dell’azione offensiva della Svizzera, nonostante a centrocampo la squadra di Petkovic possa contare su un regista con Xhaka.
Dal punto di vista difensivo, la Svizzera ha qualche problema nella copertura sull’ampiezza del campo. Sugli esterni infatti Rodriguez e Mbabu, schierati come esterni a tutta fascia, hanno mostrato di soffrire anche contro il Galles la presenza di un terzino di spinta, in aiuto all’esterno offensivo, trovandosi spesso in inferiorità numerica. Entrambi hanno caratteristiche offensive e spingono sulle fasce diventando vere e proprie ali, salvo poi dover ripiegare per coprire efficacemente anche l’ultimo quarto di campo, dove non sempre arrivano in aiuto i difensori centrali o i due mediani.
ATTACCO – La Svizzera sfrutta la velocità dei suoi esterni, di Shaqiri e di Embolo, per giocare su veloci ripartenze appena recuperato il pallone. Quando gli elvetici attaccano a pieno organico, anche uno dei due mediani, l’atalantino Freuler, si inserisce in area di rigore per cercare il gol. La presenza di Seferovic garantisce anche un’altra soluzione, il centravanti del Benfica, oltre ad essere un efficace finalizzatore, aiuta la squadra svizzera a risalire il campo, giocando di sponda.
L’Italia, che ama aggredire alta e lascia molto spazio alle spalle della difesa, dovrà fare attenzione soprattutto alla velocità di Breel Embolo. La superiorità numerica a centrocampo dovrebbe garantire copertura alla difesa, mentre il centrocampo dovrà schermare la possibilità di Shaqiri di ricevere tra le linee.
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