Bologna FC
L’altro spogliatoio: le difficoltà dell’Inter di Inzaghi
Caccia al colpo grosso. Il Bologna, dopo le quattro vittorie di fila (compresa la Coppa Italia), cerca anche la prima vittoria “pesante”. L’occasione, dopo l’ottima prestazione a inizio ottobre al Maradona contro la capolista Napoli, arriva questa sera a San Siro contro l’Inter. Seppure le ultime visite dei rossoblù a San Siro non siano state felicissime, i rossoblù negli anni scorsi soprattutto sotto la guida di Sinisa Mihajlovic hanno violato più volte il Meazza nerazzurro e ci vogliono riprovare questa sera, tanto più che di fronte al Bologna si presenta un’Inter ferita.
MODULO. L’Inter ha ormai una struttura consolidata. Fin dall’arrivo nel 2019 di Antonio Conte, la squadra nerazzurra ha giocato col 3-5-2, schema che ha portato l’Inter alla conquista dello Scudetto nel 2021 e, nella stagione scorsa, di Supercoppa e Coppa Italia. Quel che è cambiato nel corso degli anni è invece l’interpretazione del gioco nello stesso modulo. Con Conte, la formazione ama coprirsi, difendere l’area di rigore per poi sprigionare la forza dei suoi esterni e delle punte in contropiede. Simone Inzaghi ha modificato per buona parte della scorsa stagione questa interpretazione, chiedendo alla sua squadra di giocare il pallone e tenere il controllo della partita. Per lunghi tratti questo nuovo modo di giocare ha visto l’Inter dominare le gare, ma con l’uscita di scena di Brozovic per più di un mese e il calo fisico primaverile, Inzaghi ha dovuto rifarsi alle dinamiche di contiana memoria. L’inizio di questa stagione ha visto il calo della difesa, molto più vulnerabile che in passato, e la difficoltà nell’attaccare difese schierate in attesa. Una difficoltà che può essere sintetizzata con la perdita di un uomo fondamentale come Ivan Perisic, decisivo per creare superiorità numerica sulla fascia sinistra.
IBRIDO. Oggi l’Inter è un ibrido che cerca di interpretare le partite a seconda dell’avversario, ma questa trasformazione da squadra con una identità precisa e definita a squadra camaleontica sta creando non pochi problemi, soprattutto con le formazioni di pari livello. La lunga assenza di Lukaku, il trio difensivo improvvisamente calato, le letture di Inzaghi spesso sbagliate hanno portato l’Inter a collezionare 5 sconfitte nelle prime 13 gare della Serie A, l’ultima delle quali contro la Juventus, solo domenica sera. Il Bologna potrebbe prendere spunto dai bianconeri che hanno saputo resistere occupando il più possibile il centro del campo, e ripartendo in contropiede, sfruttando le palle recuperate, grazie agli errori indotti dalla densità creata in non possesso. Un atteggiamento che i rossoblù possono riprodurre con facilità, avendo molti giocatori abili a coprire le linee di passaggio, specie a centrocampo. Quando l’onda d’urto dei nerazzurri, probabilmente, prenderà il sopravvento sarà compito dei difensori e di Lukasz Skorupski mettere un argine. L’apporto di Arnautovic sarà fondamentale nel tenere alta la squadra in possesso: i difensori interisti tendono a cercare di alzarsi per schiacciare i rossoblù e Marko dovrà essere bravo a lottare e giocare di sponda.
LA ZONA CENTRALE. Quello dello spazio nella zona centrale del campo è un tema fondamentale. Perso un dribblatore come Perisic, i quinti di centrocampo dell’Inter sono uomini di inserimento o di palleggio, ragion per cui molte delle azioni nerazzurre si sviluppano al centro. Sulle tracce verticali nella zona centrale, i nerazzurri cercano verticalizzazioni dirette sulle due punti che giocano strette tra di loro per cercare il dialogo e andare in porta centralmente. L’alternativa è l’inserimento alle spalle della difesa di Nicolò Barella, la mezzala cerca spesso la profondità e viene servito in maniera precisa dal regista difensivo de Vrij oppure dal regista che nell’ultimo mese è stato Hakan Calhanoglu e con ogni probabilità oggi sarà nuovamente Brozovic, tornato nel finale di gara con la Juventus dopo oltre un mese di assenza.
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