Bologna FC
L’altro spogliatoio: Milan, Pioli fa i conti con le assenze
Dopo i bilanci del girone di andata per il Bologna è tempo di guardare avanti per provare a replicare e possibilmente migliore quanto fatto nei primi 4 mesi della Serie A 19/20. Quest’oggi comincia il girone di ritorno e alla prima giornata è tempo di sfida proprio la prima in classifica. A Bologna arriva il Milan di Stefano Pioli, che arriva da primo della classe, ma esce da una settimana terribile: prima è stato letteralmente travolto dall’Atalanta e poi ha perso al 97’, in pieno recupero, il derby di Coppa Italia contro l’Inter, insieme a tutto ciò che è successo in campo, vedi la lite Ibra-Lukaku.
EVOLUZIONE – Quello descritto nell’altro spogliatoio dell’andata era un’ipotesi di Milan, ipotesi corroborata per la verità dal Milan visto nelle prime sfide di Europa League, e da quello che aveva finito la propria stagione appena un mese e mezzo prima. Il Milan di Ibra. Quello che ritrova oggi il Bologna è un Milan evoluto, più completo, non solo dal punto di vista della rosa, ma anche del gioco e del gruppo. La squadra di Pioli in questi ultimi 2 mesi ha dovuto fare i conti con una sequela di infortuni, squalifiche e contagi covid che per la verità non si è ancora conclusa. E nonostante tutto è ancora là davanti a tutti, Campione d’Inverno, come non gli capitava dalla stagione 2010/11, stagione appunto dell’ultimo scudetto rossonero.
COMPLETI – Le assenze di questi hanno consentito a Pioli di sperimentare a fondo tutta la sua rosa. Il tecnico ha potuto provare, cambiare e riorganizzare, sempre costretto dalle assenze, ma con lo spirito giusto e ottimi risultati. In difesa, Kjaer che da giugno era sembrato uno degli insostituibili del Milan, è stato indisponibile alcune partite, come lo sarà questo pomeriggio, tuttavia il Milan ha saputo sopperire alla mancanza del suo miglior difensore con un’organizzazione perfetta che non ha messo in difficoltà nemmeno un giovane inesperto e adattato al ruolo di centrale come Kalulu. Questo pomeriggio ci sarà invece Fikayo Tomori. L’ex Chelsea ha dimostrato buona tempra tecnica, tattica e caratteriale nei 70 minuti giocati contro l’Inter, ma la Serie A, si sa è dura, quindi attenzione alla possibilità che Tomori possa andare in difficoltà. Di fatto il Milan si è mostrato in grado di applicarsi nella fase difensiva a diverse situazioni di partita. La squadra di Pioli sa difendere anche col baricentro basso, forte di due terzini che generalmente reggono l’urto sull’uno contro uno e due centrali bravi a coprire tutte le zone dell’area di rigore. Il Milan però è in grado anche di aggredire alto, e tenere una linea di difesa, molto alta e proprio Tomori potrebbe aiutare in questo senso, avendo buon tempo nell’anticipo e velocità per coprire la porzione di campo alle spalle.
Attenzione però agli uno contro uno sulle fasce, Hernandez nelle ultime settimane, soprattutto contro Chiesa e Hateboer, ha mostrato delle fragilità per questo il Bologna potrebbe approfittare di questa situazione, avendo proprio contro il terzino francese un Orsolini in cerca di riscatto.
DALLA MEDIANA AGLI AVANTI – Orfano da molte settimane anche di Bennacer, che questo pomeriggio si rivedrà ma con ogni probabilità in panchina, il Milan ha dovuto fare i conti con una fase d’impostazione della manovra tutta da rivedere. L’algerino si abbassava in mezzo ai difensori per permettere un’impostazione che concedesse più spazio a Calhanoglu (anche lui assente) per ricevere e permettesse ai due terzini di alzarsi sulla linea del centrocampo senza paura di lasciare i due centrali da soli. Ora con Kessiè e Tonali la regia del gioco del Milan è una cooperativa, i due mediani si abbassano alternandosi. Spesso la manovra rossonera trova sbocco soprattutto sulle fasce dove Theo appena gli viene concesso spazio avanza portando velocemente palla oltre la metà campo oppure dalla parte opposta Calabria trova ottime linee di passaggio per uscire dalla prima pressione avversaria.
Tuttavia, questo pomeriggio il Milan senza Calhanoglu, Diaz e con Meite bocciato nella posizione di trequartista, schiererà nella posizione del numero 10, Rafael Leao, una scelta che toglie inevitabilmente al Milan visione di gioco e manovra, ma aggiunge velocità e dribbling. Con Leao e senza un vero regista il Milan probabilmente concederà campo al Bologna per poi ripartire velocemente e trovare immediatamente la zampata giusta di Ibra. Fondamentale in questo senso per il Bologna essere attento sulle fasce e nelle rotazioni che portano le due ali del Milan ad accentrarsi per creare lo spazio dove i due terzini attaccano per arrivare sul fondo e crossare verso Ibrahimovic. Una delle chiavi di volta della sfida, sarà impedire che Leao riceva alle spalle dei due mediani del Bologna e punti la porta avversaria.
Attenzione però anche ad una delle soluzioni più gradite per Ibrahimovic, lo svedese infatti quando la sua squadra ha il baricentro basso lavora di sponda sui lanci lunghi e grazie al suo fisico ancora tra i più imponenti e determinanti del panorama internazionale, può mettere in difficoltà i centrali rossoblù venendo incontro ai compagni e smistando il pallone, anche in verticali per Rebic e Saelemaekers, probabilmente titolari.
Insomma, come sempre al Bologna sarà richiesta la massima concentrazione in difesa contro un top come Ibra, per cercare di tornare a fare lo sgambetto ad una big.
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