Bologna FC
L’analisi di Bologna-Empoli 0-0 – 13 dic
L’attacco è in difficoltà, e non si intende solo Mattia Destro, comunque colpevole di aver sprecato tra Udinese e Empoli due ghiottissime palle gol, ma l’intera fase offensiva. Il Bologna sviluppa bene le trame di gioco, ma nel momento in cui c’è da pungere l’avversario con palloni filtranti o con cross precisi, si scioglie, diventa facile da leggere, prevedibile e poco incisivo. I numeri in questo contesto sono impietosi: nelle ultime sei partite, ben 5 volte i rossoblu non hanno timbrato nemmeno una rete, togliendo le tre segnature contro il modestissimo Palermo, si torna alla rete di Pulgar in quel di Verona lo scorso 26 ottobre se si vuole riguardare un gol dei ragazzi di Donadoni. Il momento difficile, guarda caso, coincide con l’infortunio di Verdi nella partita contro i viola; la sua assenza si sta facendo sempre più pesante ed il mister, non aiutato da ulteriori stop, non ha potuto trovare un vero sostituto, puntando nelle ultime 3 partite, con scarsi risultati, in un Mounier che sembrava ormai fuori dalle rotazioni là davanti.
La partita contro l’Empoli ha esaltato queste problematiche, in virtù anche della scelta degli uomini di Martusciello di difendere ad oltranza lo 0 a 0, proteggendo la propria porta con tutti gli effettivi dietro la linea del pallone. I ragazzi di Donadoni, sempre con il solito 4-3-3, ci hanno provato, soprattutto nella seconda frazione, ma con scarsi risultati. Dal punto di vista tattico le scelte del mister bergamasco hanno valorizzato il palleggio, con Nagy e Viviani a costruire gioco, aiutati dal lavoro di interdizione di Dzemaili. Davanti confermato il tridente di Udine con Mounier a destra, Krejci nella fascia opposta e con Destro punta centrale. L’Empoli invece ha presentato il 4-3-1-2 che ormai da anni caratterizza la squadra toscana, con Saponara dietro le due punte Maccarone e Mchedlidze.
Il primo tempo prosegue senza alcun patema per i due portieri, l’unica parata degna di nota di Skorupski avviene al 39′ :
L’azione si sviluppa sulla destra; dopo il tiro di Krejci respinto da Diousse , il pallone va a finire nella zona di Nagy. L’ungherese si porta la palla sul suo piede preferito; Laurini, Krunic e Bellusci si fanno sorprendere dalla situazione e non escono in tempo ad accorciare sul centrocampista del Bologna che, libero di calciare, lascia partire un destro a giro che trova comunque pronto l’estremo difensore dell’Empoli, che fa suo il pallone con una parata plastica. Nella situazione si può notare come a ripiegare ci siano ben 8 uomini in maglia bianca, contro i 6 del Bologna, con le tre punte e i due centrocampisti molto bravi a seguire l’azione.
L’unico tiro pericoloso verso la porta di Mirante capita all’ultimo minuto del primo tempo tra i piedi di Maccarone:
Il fermo immagine mostra come Gastaldello, con eccessiva sicurezza, stoppi il pallone a seguire cercando di far ripartire l’azione velocemente. Le sue modeste qualità tecniche però si palesano con uno stop errato senza protezione della sfera, favorendo un aggressivo Mchedlidze che successivamente servirà Saponara, libero di passare il pallone alla sua destra verso il compagno Maccarone.
La marcatura di Masina è un pò leggera ma come concetto giusta, cioè oscurando il cross alla punta dell’Empoli, lasciando solo una improbabile conclusione sul primo palo, con un angolo di tiro ridottissimo. “Big-mac” nonostante la difficoltà calcia un destro molto potente che Mirante sarà costretto a deviare in calcio d’angolo per evitare lo svantaggio. La difesa rossoblu in questa circostanza si è posizionata molto bene: con Maietta in uscita su Saponara, Viviani a coprire lo spazio lasciato libero dal difensore centrale col numero 20, e come detto Masina a evitare il cross in mezzo al numero 7 empolese.
Dopo la pausa il Bologna torna sul rettangolo di gioco con un altro piglio, ma insieme alla solita imprecisione in attacco.
Destro al minuto 22 lavora un bel pallone al limite dell’area guadagnandosi un interessante calcio di punizione dal limite, con annesso cartellino giallo nei confronti di Costa.
Il calcio piazzato viene battuto da Viviani che trova come ostacolo la barriera, però il pallone torna tra i suoi piedi ed il metodista nato a Lecco, lascia partire un sinistro che finisce la sua corsa di pochissimo a lato alla sinistra di Skorupski. Nell’occasione si nota come Saponara e Croce siano stati poco reattivi ad aggredire Viviani, non riuscendo a bloccare il tiro dal limite.
Al minuto numero 28 della ripresa ancora occasione per il Bologna:
Dzemaili si insinua dalla sinistra puntando Cosic, subentrato a Laurini ad inizio della ripresa. Il numero 31 di casa crossa col sinistro un pallone forte e teso indirizzato verso il primo palo. L’errore qui è di Krunic in ritardo sul raddoppio e di Bellusci, che non attua la dovuta marcatura in area di rigore. Nel fermo immagine rientra anche Torosidis, che in seguito all’infortunio di Masina e quindi al cambio con Krafth, ha cambiato fascia posizionandosi come terzino di sinistra, lasciando a destra il compagno svedese.
Sul pallone di Dzemaili si avventa Krejci che non seguito da Bellusci, è libero di colpire col sinistro. Il tempo e l’anticipo che hanno portato alla conclusione sono esatti, meno la precisione. Infatti il tentativo finisce solo sull’esterno della rete mantenendo invariato il risultato.
La vera colossale occasione della partita però capita sulla testa di Mattia Destro:
Al minuto 41′ il Bologna avanza sulla destra con Krafth che con i tempi giusti crossa in mezzo all’area un pallone in direzione di Destro. La punta marchigiana si posiziona molto bene tra il terzino destro ed il centrale difensivo della squadra toscana, evitando il fuorigioco. Cosic e Bellusci nell’occasione si fanno attrarre dalla sfera senza guardare l’attaccante avversario.
Il pallone di Krafth è perfetto, il tempo e lo stacco di Destro anche, molto meno invece la precisione. Il colpo di testa finisce incredibilmente sopra la traversa, gettando al vento una delle poche occasione limpide capitate tra i piedi (in questo caso sulla testa) dei giocatori in rossoblu.
Ennesima occasione persa quindi per i felsinei che, sicuramente non aiutati dal direttore di gara che si è reso protagonista con scelte quantomeno discutibili, non trovano i 3 punti, non ottenendo una vittoria che doveva dare ulteriore tranquillità alla classifica. Quest’ultima rimane tuttavia rassicurante vista la pochezza delle ultime quattro, tra cui l’Empoli, che si è presentato al Dall’Ara con l’intento di portare a casa un punto mantenendo saldo il quart’ultimo posto, utile per rimanere nella massima serie.
I toscani, come si vede dall’immagine, hanno tirato solo due volte, contro le 17 conclusioni dei padroni di casa che hanno tentato in parecchie situazioni anche la soluzione da lontano. Questa statistica certifica anche la predisposizione del Bologna a tirare da fuori: il 50 % dei suoi gol sono stati segnati da fuori area (sette su 14); numeri che rappresentano un record in serie A. Questi dati però raccontano anche di una difficoltà dei ragazzi di Donadoni nell’ultimo passaggio; troppe imprecisioni e perdita di lucidità negli ultimi 30 metri si sono riscontrate nelle recenti uscite, e come detto precedentemente, questa pochezza di inventiva e di creatività, coincide con l’assenza di Simone Verdi, un regista offensivo che andava oltre la scolasticità della manovra delle ultime partite.
Molti dubbi e punti di domanda quindi per i petroniani che iniziano la settimana in vista della sfida di Pescara con qualche fantasma in più. I 3 punti in Abruzzo dovranno arrivare, per passare delle feste serene e senza lo spettro della zona bassa in classifica, che ormai da diverse partite accompagna il Bologna.
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