Bologna FC
L’analisi di Bologna-Fiorentina – 31 ott
Sconfitta casalinga per il Bologna nel derby dell’appennino per 0-1.
Donadoni si fa sempre guidare dal suo 4-3-3 con Mbaye terzino a destra, la coppia centrale Gastaldello-Helander e davanti Floccari punta centrale. La novità principale è quella dell’assenza di Nagy in cabina di regia, a favore del cileno Pulgar, marcatore nel match di mercoledi a Verona. Per Paulo Sousa solito 3-4-2-1 con Tello ad agire sulla fascia destra e Bernardeschi sul centro-sinistra dietro a Kalinic. Dal punto di vista tattico la viola in fase di impostazione si schiera con lo schema sopracitato, a differenza di quello che fa quando si difende, disponendosi con un 4-4-1-1 con l’esterno sinistro Milic che scala nella linea dei difensori.
Il numero 31 viola quando la palla è in possesso del Bologna si allinea con Astori, Gonzalo Rodriguez e Salcedo. Quando la sfera invece è tra i piedi dei viola, Milic va ad occupare una zona più avanzata e di conseguenza il numero 10 Bernardeschi si accentra andando ad affiancare Ilicic a supporto di Kalinic.
Questa impostazione tattica ha fatto sudare i giocatori di Donadoni costretti a ripiegare molto sulle fasce, perdendo pericolosità e uomini in attacco; problemi amplificati dopo l’espulsione di Gastaldello.
La prima occasione della partita è per il Bologna al minuto 3:
Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Krejci mette la palla in mezzo; il movimento di Filip Helander è splendido mettendosi alle spalle Gonzalo Rodriguez, quest’ultimo perde il suo diretto avversario ed è in ritardo sulla perentoria salita in cielo del centrale svedese. Fortunatamente per la Fiorentina il pallone finisce a lato.
I pericoli verso la porta di Tatarusanu finiscono qui e cominciano le amnesie della retroguardia rossoblu.
Minuto 7′, palo di Ilicic:
Sul lancio perfetto di Astori,Ilicic si trova un’autostrada davanti, verso la porta di Da Costa. Masina si fa sorprendere da un lancio da metà campo del difensore viola,non coprendo la sua area,ma trovandosi dietro all’attaccante sloveno il quale si invola indisturbato.
In questo secondo fermo immagine si nota un Masina in netto ritardo sul numero 72 che può calciare senza pressioni. Solo il palo eviterà il vantaggio. Le colpe in questa circostanza sono solo del terzino di casa perchè doveva tenere meglio Ilicic, a maggior ragione se l’azione parte da un lancio di 50 metri.
Dopo un gol annullato giustamente a Kalinic, ecco che arriva l’episodio che deciderà la partita:
Sul lancio di G.Rodriguez la difesa bolognese si fa trovare completamente impreparata e fuori posizione. La linea difensiva è sfalsata, Gastaldello e Mbaye sono troppo bassi e non seguono la linea ideale (linea gialla) che consentirebbe maggiore copertura e un baricentro più alto. Grazie a questi gravi errori difensivi, Kalinic ha tutto il tempo di stoppare il pallone dopo un lancio telecomandato di 60 metri.
In seguito allo stop orientato verso la porta dell’attaccante croato, Gastaldello ingenuamente trattiene l’avversario, l’arbitro fischia il rigore ed il conseguente rosso al capitano felsineo è sacrosanto. Gli errori del centrale sono molteplici: inizialmente si fa trovare troppo basso rispetto al resto della linea difensiva, non applicando minimamente la tattica del fuorigioco; commette un fallo troppo ingenuo per un calciatore esperto come lui, con le nuove regole se avesse cercato il pallone con una scivolata, commettendo ugualmente fallo, il direttore di gara avrebbe dovuto fischiare il fallo ma punendolo solo con un cartellino giallo, cosa che non avviene se il difensore attua una scivolata diretta sull’uomo o con una trattenuta da dietro. Un disastro quindi quello commesso dal capitano rossoblu, a maggior ragione guardando il cronometro, che segnava solo il 30′.
Dopo la trasformazione del rigore la partita si fa in discesa per gli uomini di Paulo Sousa che collezionano diverse occasioni da gol:
Al 49′ minuto ancora una disattenzione della squadra di Donadoni. Sul cross dalla sinistra di Milic, Dzemaili (posizionato come difensore centrale dopo l’espulsione di Gastaldello) ed Helander,si fanno trovare troppo distanti tra loro. Nello spazio in mezzo lasciato vuoto si lancia il solito Kalinic che ha tempo e spazio per staccare di testa. La punta toscana non c’entra lo specchio non punendo i due centrali rossoblu. La marcatura doveva essere effettuata in maniera molto più aggressiva, con Helander, vista la sua stazza,che doveva contenere Kalinic in modo molto più decisivo e perentorio.
L’ennesimo errore della linea difensiva rossoblu porta ad una grande occasione per la Fiorentina:
Sul pallone di Tello in verticale Helander e compagni si fanno nuovamente sorprendere. Lo svedese non chiude come dovrebbe la linea di passaggio, Mbaye non segue l’avversario e la retroguardia è troppo bassa. In aggiunta si nota come la squadra sia riversita a difesa della porta (addirittura Sadiq a seguire l’uomo al limite dell’area), ma nonostante questo si è incappatti nell’errore che poteva chiudere il match.
Trovare il migliore nel Bologna è molto complicato, ma una cosa che non si può contestare ai ragazzi di Donadoni sono la cattiveria e la voglia che ci mettono in campo, sono ben 107 i km percorsi dagli uomini di casa. Questi i dati dei giocatori che hanno percorso più metri:
Saphir Taider: 12,3 km
Ladislav Krejci: 11,6 km
Adam Masina: 11,5 km
Blerim Dzemaili: 11,1 km
Filip Helander: 10,9 km
Una sconfitta che fa male quella che la viola ha inflitto al Bologna. Una sfida che la squadra e i tifosi sentivano molto. I tifosi appunto, sicuramente i migliori in campo sabato sera. Una coreografia da togliere il fiato ed un appoggio costante quasi commuovente quello che i sostenitori hanno donato per tutti i 90′ minuti.
Ora bisogna ripartire e imparare dagli errori,tanti, che ci sono stati. Domenica sera si va in scena all’Olimpico sponda giallorossa, sfida proibitiva, ma c’è l’obbligo di provarci.
(Immagini di sky e legaseriea.it
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