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L’analisi di Cagliari-Bologna 1-1 – 31 gen

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Amaro in bocca. E’ quello che rimane dalla trasferta di Cagliari. Un’amarezza per 3 punti che sono scivolati via dalle mani dei ragazzi di Donadoni proprio all’ultimo respiro. La punizione di Borriello nei minuti di recupero toglie entusiasmo al Bologna, che stava per portare a casa un risultato importantissimo, in un campo molto difficile come il Sant’Elia.

Valutando l’intera partita, forse il pareggio è il risultato più giusto, ma per come si era messa, grazie alla combinazione Verdi-Krejci-Destro, che aveva portato al vantaggio, si poteva portare via da Cagliari l’intera posta in gioco. Di certo il direttore di gara è stato decisivo in questo senso, ma alcune ingenuità potevano sicuramente essere evitate. 

Le formazioni di entrambe le squadre corrispondevano alle aspettative della vigilia, con l’unica novità nelle file del Cagliari: Capuano per Murru. 

Gli isolani allenati da mister Rastelli, si presentano con un 4-4-1-1 per dare maggiore ampiezza e imprevidibilità sugli esterni. Isla a destra, ma soprattutto Sau a sinistra, hanno creato non pochi problemi alla retroguardia bolognese. Di Gennaro invece aveva il compito di farsi trovare tra le linee, per sorprendere i mediani felsinei dietro alle spalle; Pulgar però in questo senso si è comportato più che egregiamente. 

Per il Bologna il solito 4-3-3 con Donsah e Nagy come mezz’ali, che avevano il compito di supportare la fase offensiva e dare equilibrio allo schieramento. I due sfortunatamente non hanno disputato una prova maiuscola, e l’assenza dello squalificato Dzemaili si è fatta molto sentire, soprattutto nelle circostanze in cui servivano gli inserimenti da dietro. Come terzino destro c’è stata la conferma di Emil Krafth: molto attivo in fase offensiva, costringendo Sau ad abbassarsi tanto; meno attento invece nel momento in cui doveva difendere.

Questa poca attenzione del terzino svedese si manifesta al minuto numero 11.

La linea difensiva in giallo-fluo è disposta bene per quanto riguarda Masina, Maietta e Oikonomou; fuori posizione invece c’è Emil Krafth che non adotta ne la tattica del fuorigioco, rimanendo alto insieme ai suoi compagni, ne segue al meglio il taglio di Sau. L’attaccante sardo ha così l’opportunità di scattare dietro le spalle della difesa avversaria, servito con i tempi giusti da Tachtsidis.

Il successivo stop a seguire del numero 25 è fantastico, e con un colpo solo si beffa anche dell’uscita di Mirante. Fortunatamente per il Bologna, il suo tiro prende troppo giro e attraversa tutto lo specchio della porta senza finire la corsa in fondo al sacco. 

L’unico sussulto di un primo tempo abbastanza sterile degli ospiti capita al 25°.

L’avanzata di Krafth non viene fermata antecedentemente dai difensori del Cagliari che gli consentono la conclusione non aggredendolo a dovere. Nell’occasione però si nota lo smarcamento di Destro e Krejci che non avviene con i tempi giusti, non consentendo al terzino svedese più soluzioni. Il tiro abbastanza potente del numero 4 impegna Rafael che si allunga alla sua destra, respingendo in calcio d’angolo. 

La seconda frazione sembra proseguire il copione del primo tempo. Difatti al 3° e al 5° gli isolani si rendono pericolosi con le conclusioni di Sau e di Tachtsidis, respinte da un attento Mirante. Donadoni cerca la scossa, si gira verso la panchina e la trova: Simone Verdi. Al diciassettesimo del secondo tempo il 9 fa il suo ingresso in campo e appena due minuti dopo il Bologna trova il gol.

Nell’immagine si può notare la posizione centrale di Verdi, ad agire quasi come trequartista. Nel frattempo sulla corsia di destra sale un propositivo Krafth che costringe Sau a scendere molto, praticamente sulla linea dei difensori. Simone si fa trovare prontamente tra le linee e chiede l’1-2 con Destro. Quest’ultimo glielo concede servendo con i tempi giusti il compagno.

Dopo il pallone di Destro, Verdi viene attaccato addirittura da 4 uomini: Pisacane, Ceppitelli, Dessena e Tachtsidis. I tanti giocatori addosso all’attaccante lombardo, creano lo spazio per l’inserimento di Krejci sulla sinistra. Simone vede il taglio del ceco e con una verticalizzazione splendida, lo serve nel corridoio. 

Il pallone con i contagiri non necessita neanche di stop; Krejci mette il pallone forte e basso in mezzo e Destro lo scaraventa in rete: 0 a 1. Nell’occasione si nota come la retroguardia cagliaritana sia in forte ritardo sia sul numero 11, che sul bomber ritrovato del Bologna.

Il vantaggio dei petroniani sembra spegnere gli uomini di Rastelli, che non riescono più a rendersi particolarmente pericolosi. Sfortunatamente ci si mette di mezzo l’arbitro Pairetto che espelle ingiustamente Viviani per un tackle assolutamente non da sanzionare con il cartellino rosso. Le gambe del numero 6 sono piegate e non tese a cercare l’avversario, ma il direttore di gara, seppur molto vicino, si lascia condizionare dalla velocità dell’azione e sanziona con la massima punizione il metodista rossoblu. 

L’uomo in più scuote gli isolani che 5 minuti dopo trovano il pareggio.

La situazione rappresentata è praticamente una fotocopia di quella accaduta nei primi minuti di gioco. Il protagonista dell’azione in questo caso è Borriello e non Sau, che questa volta si veste da assistman. Il terzino allenato da Donadoni, oltre a non essere in linea con i compagni, marca molto male la punta avversaria, posizionandosi dietro a Borriello, partendo già in una situazione sfavorevole. 

Il pallone in profondità di Sau è perfetto, e il contrasto tra Krafth e Borriello molto dubbio. Non è chiaro se la trattenuta del giocatore bolognese sia palese e costringa l’avversario a non arrivare sul pallone; la cosa certa è che la maglia, come si vede dall’immagine di cui sopra, la tiri anche la punta nata a Napoli. Per l’arbitro è punizione dal limite e rosso per lo svedese, che salterà la sfida contro i partenopei. Sulla battuta ci va lo stesso Borriello che con un sinistro potente e preciso buca Mirante sul suo palo.

Un pareggio a Cagliari ci può stare, peccato perchè per come si era messa, si poteva fare di più. 
Le note liete arrivano dalla buona prova di Pulgar in mezzo al campo, molto utile come schermo davanti alla difesa e preciso in fase di impostazione. Partita giocata male invece dalle due mezz’ali Donsah e Nagy. Soprattutto l’ungherese si è reso protagonista di una prova molto negativa impregnata da tanti errori. 

Sabato al Dall’Ara arrivano gli azzurri di Maurizio Sarri: ci sarà il rientro del fondamentale Blerim Dzemaili e perchè no la possibilità di vedere fin dal primo minuto Simone Verdi.

(Immagini di Sky e Eurosport)

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