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L’analisi di Empoli-Bologna 3-1 – 9 mag

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Ci risiamo. Ancora un passo indietro dopo mezzo passo avanti. Se la partita contro l’Udinese aveva portato positività ed entusiasmo all’ambiente rossoblu, il match di domenica contro l’Empoli ha riportato il Bologna in quell’alone di mediocrità e di grigiore che ci portiamo avanti dall’inizio della stagione, o quasi. 
Al Castellani finisce 3 a 1 per i padroni di casa, certamente più motivati rispetto agli ospiti, ma che hanno avuto fin troppa vita facile. Basti pensare che 3 gol l’Empoli gli aveva segnati solo nel 4 a 0 a Pescara, e che arrivava alla sfida contro i felsinei con il peggior attacco del campionato con soli 23 gol all’attivo. 

Martusciello si è affidato al solito 4-3-1-2 con in mezzo Mauri per sostituire l’acciaccato Krunic, e in avanti la coppia Pucciarelli-Thiam, con El Kaddouri alle loro spalle. 
Donadoni conferma ancora il 4-3-3, con Pulgar a guidare il centrocampo completato da Donsah e Taider, che ad oggi sono le uniche mezz’ali disponibili. 

Se con l’Udinese l’inizio era stato sprint con la rete di Destro in contropiede, domenica si è partiti con il piede sbagliato, e al 5° minuto l’Empoli era già in vantaggio.

Il cross di Pasqual viene spizzato da Thiam, per cercare un compagno meglio piazzato nell’area piccola. Il rimpallo tra Costa e Mbaye premia il primo che riesce a servire Croce, che tutto solo non sbaglia. 
La disattenzione dei rossoblu però è inspiegabile, perchè come si vede dall’immagine il centrocampista empolese viene lasciato fin dall’inizio solo, e la retroguardia difensiva non copre in alcun modo la zona su cui si andrà ad infilare Croce per depositare il vantaggio. 

Il Bologna però reagisce all’inizio dei padroni di casa, e all’11° pareggiano grazie a una magia di Verdi.

L’azione parte tra i piedi di Pulgar che lancia in verticale verso Verdi. Simone stoppa meravigliosamente il pallone e punta Pasqual. Quest’ultimo e Costa non riescono a fermare l’avanzata di Verdi che sterza verso sinistra e lascia partire un tiro a giro che si infila alla destra di un incolpevole Skorupski.
Ennesima magia in questo campionato per il numero 9 che sembra raddrizzare subito una partita cominciata molto male. 

L’Empoli sembra aver subito il colpo e non riesce ad organizzare una manovra fluida e pericolosa. Lo stesso però fa il Bologna, che a differenza di quanto successo la domenica scorsa, gioca con un centrocampo troppo statico che non supporta la fase offensiva. Donsah e Taider si trovavano sempre in ritardo in ogni sortita offensiva, e l’apporto dei terzini per dare ampiezza alla manovra era quantomai nullo. 

Dopo un’ottima occasione per El Kaddouri, che trova come ultimo ostacolo un grandissimo Mirante, l’Empoli passa ancora grazie alla rete di Pasqual.

Una premessa bisogna farla: Pasqual fa un eurogol su cui Mirante poteva bene poco, ma anche qui si nota la pigrizia dei ragazzi di Donadoni. 
Donsah scala troppo lentamente verso destra, non seguendo il giro palla dei padroni di casa. Destro segue fino ad un certo punto Pasqual e poi lo molla senza contrastarlo minimamente. Krafth doveva si coprire inizialmente la fascia sinistra occupata in quel momento da El Kaddouri, ma al momento del controllo del terzino ex Fiorentina doveva stringere verso di lui, per non lasciargli troppo spazio.
Errori molteplici che portano il numero 21 empolese a calciare verso la porta di Mirante indisturbato, e a trovare l’incrocio dei pali.

Al rientro in campo dopo l’intervallo ancora gol nei primissimi minuti, e nuovamente su calcio da fermo.

Il terzo gol dei toscani nasce da un calcio d’angolo calciato da El Kaddouri. La rete non è casuale, e si nota tutta la differenza di voglia tra le due squadre.
Dopo una prima respinta di Gastaldello, è Thiam a rimettere verso l’area piccola, in cui c’è il solo Bellusci in zona palla. Mirante è bravo a respingere, ma ancora i difensori del Bologna non riescono a rinviare, rimanendo statici sulle gambe. La sfera finisce quindi sul sinistro di Costa che conclude in rete.
Il gol può sembrare frutto della casualità o della sfortuna, ma racconta quella che è stata la costante per tutti i 90 minuti: un Bologna sempre in ritardo su ogni pallone o contrasto.  

Un enorme passo indietro rispetto alla partita contro l’Udinese, in cui si erano visti dei segnali positivi anche da parte di chi aveva giocato poco. 
I rossoblu nonostante lo svantaggio sono rimasti ancorati nella propria metà campo, con un baricentro intorno ai 45 metri. 

Per raggiungere l’obiettivo di quest’anno, cioè fare almeno un punto in più rispetto all’anno scorso (42), serviranno altri 5 punti, 4 per eguagliarlo. Se contro il Pescara ci si attente una vittoria e anche delle risposte dal punto di vista della prestazione, contro Milan e Juventus sarà molto complicato muovere la classifica, soprattutto giocando in questa maniera. 

(Fonte immagini: Ansa e Lega Serie A)

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