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L’anno del Pallone d’Oro Roberto Baggio al Bologna
L’anno del Pallone d’Oro Roberto Baggio nel Bologna
Bentornati cari lettori della rubrica “SINE QUA NON – siamo qua noi”, una rubrica nata nel mese di giugno con un articolo dedicato al Presidente Renato Dall’Ara e che prende il nome da una boutade attribuita al Presidente stesso.
Oggi ci occupiamo dell’annata 1997-1998: sì l’anno che vide il grande Roberto Baggio con la maglia rossoblù. Molti campioni hanno indossato la maglia del Bologna, ma Roberto Baggio è stato in assoluto il più grande. Nessun altro giocatore del Bologna compare nell’Albo d’oro del Pallone d’Oro. Roberto Baggio lo vinse nel 1993, grazie alla Coppa Uefa conquistata con la Juventus in finale contro il Borussia Dortmund. Forse lo avrebbe meritato ancor di più l’anno successivo con quel Mondiale strepitoso disputato negli Stati Uniti e perso in Finale ai rigori con il Brasile. Quell’anno Baggio arrivò secondo, alle spalle del bulgaro del Barcellona Hristo Stoichkov.
Ahimè! Quell’anno 1997-1998 l’ho vissuto molto poco perché fu l’anno del mio servizio militare di leva prima a Trieste, e poi a Verona e Padova (tre meravigliose città che mi sono rimaste nel cuore). Fu un anno di formazione molto importante per me. Sono diventato sicuramente una persona migliore. Lo ricordo con grande piacere. Però, non ebbi modo di seguire il Campionato di calcio e allora mi persi la famosa querelle tra Baggio e il tecnico Renzo Ulivieri, ma soprattutto mi persi i 22 gol di Baggio con la maglia del Bologna, suo record personale.
Allora, ricostruiamo quell’anno insieme. Il Bologna del bravissimo tecnico Renzo Ulivieri e del Presidente Giuseppe Gazzoni Frascara proveniva da una serie di grandi risultati. Gazzoni fu il primo Presidente del Bologna Footbabl Club 1909, dopo il fallimento del 1993. Affidata la squadra, prima a Eddy Reja, e poi a Renzo Ulivieri, il Bologna vinse il Campionato di C1 nel 1994-1995; l’anno successivo vinse anche il Campionato di serie B e nel 1996-1997 Ulivieri guidò il Bologna al 7° posto in Classifica, quello era il Bologna dei russi Kolyvanov e Shalimov e dello svedese Kenneth Andersson. Non c’è che dire: una vera cavalcata trionfale.
Baggio, intanto, aveva ormai cambiato squadra: era passato dalla Juventus al Milan con alterne fortune. Dopo aver vinto lo scudetto con i rossoneri nel 1995-1996, nell’anno successivo non riuscì a brillare. Sopratutto non gradì il ruolo, non sempre da titolare, che gli aveva assegnato Arrigo Sacchi, tornato sulla panchina del Milan dopo cinque anni (cinque anni nei quali aveva guidato la nazionale; Sacchi era lo stesso allenatore che aveva guidato l’Italia alla Finale Mondiale del 1994). L’anno successivo sulla panchina del Milan arrivò Fabio Capello, ma ormai Baggio aveva già deciso di andare via. Nell’estate del 1997 sembrò ormai fatto il passaggio al Parma di Stefano Tanzi, ma l’affare saltò. Gazzoni si inserì nella trattaiva e portò Roberto Baggio al Bologna. Contrariamente alle aspettative Renzo Ulivieri era dubbioso sull’utilizzo del campione in una sua squadra fatta di operai, che aveva portato dalla C1 al settimo posto della Serie A. Pare che Ulivieri avesse detto a Gazzoni: “Con Baggio si retrocede”! Le cose per fortuna non andarono così, e se lo ricordano bene gli oltre 27.000 abbonati (record per la squadra felsinea). La squadra arrivò ottava e si sarebbe qualificata per la Coppa Intertoto che avrebbe vinto l’anno successivo. I rapporti, però, tra Ulivieri e Baggio rimasero sempre molto freddi, soprattutto quando Ulivieri decise di non schierare Baggio da titolare per la partita del 18 gennaio 1998 Bologna – Juventus (poi vinta dalla Juventus per 3 – 1). Alla notizia che non sarebbe stato tra i titolari Baggio lasciò il ritiro della squadra. Il nervosismo del giocatore era dovuto al fatto che pochi mesi prima Sacchi decise di non schierarlo titolare nella partita Milan – Juventus del 6 aprile del 1997 (vinta clamorosamente dalla Juventus per 6 – 1). Sembrava ripetersi una umiliazione che lo aveva infastidito molto, e proprio contro la Juventus, la prima squadra con cui aveva vinto lo Scudetto! L’anno trascorso da Baggio al Bologna fu importante e rivitalizzante, tanto da consentirgli la partecipazione al suo terzo Mondiale, quello di Francia del 1998. Nei quarti di finale andò vicino al capolavoro, sfiorando il gol nel finale di partita contro la Francia con un tiro al volo finito fuori di pochissimo davanti al portiere Barthez, che non poté opporre nessuna resistenza.
Nell’estate del 1998 Baggio passò poi all’Inter raggiungendo un altro fenomeno: Ronaldo.
Nel 2004, anno del ritiro del calciatore dopo quattro anni al Brescia, il cantante bolognese Cesare Cremonini nella famosa canzone “Marmellata #25” cantava:
Ah! da quando Senna non corre più…
Ah! da quando Baggio non gioca più…
Oh no, no! da quando mi hai lasciato pure tu…
non è più domenica!
Non solo i tifosi del Bologna, ma tutti i tifosi del calcio italiano si sentirono un po’ più soli. Sentimento che Cesare Cremonini aveva compreso benissimo.
Se questo articolo vi ha un po’ incuriosito e ha aumentato la vostra voglia di conoscere la storia di questo grande calciatore, vi invito a leggere “Una porta nel cielo. Un’autobiografia”, Limina 2002 (Premio selezione Bancarella sport) e il suo seguito “Il sogno dopo”, Limina 2005, nelle quali Roberto Baggio racconta la sua avventura nel calcio su interviste di Enrico Mattesini fondatore della casa editrice Limina.
Amedeo Gargiulo
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