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L’inaDieguato – Giornata dell’Orgoglio RossoBlù – 3 Dic

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Ci avviciniamo al 6 Dicembre, giornata dell’Orgoglio Rossoblù: abbiamo chiesto ad un maestro della “bolognesità”, Diego Costa, di parlarcene ed ecco che cosa ci ha raccontato. Buona lettura a Tutti..

Giornata dell’orgoglio rossoblù, pronti via. Che ne dici? Mi chiede l’amico Andrea. D’acchito: dico che ci sta. Le giornate dell’orgoglio mi fanno venire subito in mente certe minoranze, vessate, trattate come cittadini di serie B. E allora dico che ci sta: in totale sintonia con il Nobel per la letteratura che staziona allo stadio avendo avuto la geniale idea di vergare lo striscione dell’immediata santità che ci meritiamo. 
Evidentemente è il solo effetto positivo dell’arrivo sotto le torri della Juventus. Recentemente ho avuto modo sul social network di spiegare perchè NON simpatizzo Juventus, perchè quando gioca in Europa non la tifo, perchè la cosa NON stride con l’essere italiano. 
So di essermi fatto molti nemici ma la qual cosa, pur non collegandola con la famosa questione dell’onore, non mi tocca affatto. 
La Juventus – è vero – spinge il tifoso del Bologna a pensare. Il più delle volte – soprattutto quando ci si mette la curva a dire il vero – ne escono idee a dir poco meravigliose. Non sempre, però. Lo striscione contro Pessotto (che fra l’altro ha giocato nel Bologna) mi ha dato un senso di pena. Per chi l’ha fatto. Un minus habens. Capita nelle migliori famiglie. Invece…
Invece ho ancora negli occhi la straordinaria forma di protesta della curva nel famoso anno della B, prima che Messina, Zalayeta e il sistema in genere ci regalasse un altro succoso capitolo della Rubentiade. La curva che non entra se non dopo diversi minuti è qualcosa di una bellezza Wagneriana. Mi sembra la scena finale del Tannhauser, lo splendido coro dei pellegrini che d’improvviso fanno il loro ingresso sul palco. Lo considero valore aggiunto, altro che il gridolino becero che nel salotto bene del calcio italiano i tifosi locali rivolgono al portiere ospite quando rinvia. Lezione di stile, signori! 
La giornata dell’orgoglio rossoblù, proposta dai nostri cuori, ha un valore romantico, come se i nostri, pur con forze inferiori, provassero ad armare la mano dei loro pochi guerrieri con vere Durlindana. Per chi ancora ha nel cuore e negli occhi un calcio antico, è un bel gesto. Oggi i Davide che battono Golia sono ancor più rari. Battere i torinesi ha sempre avuto un sapore di mission impossibile, persino negli anni del grande Bologna di Bernardini. Un altro motivo per non amare il bianco e il nero, una serie di immagini di situazioni poco chiare, se non di ingiustizie subite, e di empatia a livello sotto zero. Vi risparmio il film (dell’orrore), ma i personaggi e gli interpreti sono tanti, da 30 anni a questa parte. Tutto questo per dire, parafrasando un’altra frase famosa, orgoglio di essere rossoblù!

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