Bologna FC
L’inaDieguato – La solitudine dei numeri primi – 12 Nov
Lo scorso anno toccò ad Agliardi, quest’anno a Curci. La solitudine dei numeri primi a Bologna sta diventando una triste consuetudine. E così, al minuto 93 di Atalanta-Bologna, molti di noi avrebbero preferito essere colpiti da uno scaldabagno spaziale. Annunciato quasi come la paperissima domenicale del custode dei pali rossoblù. Serata cupissima, dopo, pensando al calendario, alle occasioni perdute, allo scarso coraggio. La notte porta consiglio: l’obiettivo va allargato, c’è sempre chi sta peggio di noi. Pensa se fossimo a Salerno. Lì il calcio come lo pensiamo noi, cioè il gioco (che era) più bello del mondo lo hanno ucciso. Ogni pausa di riflessione imposta dalla programmazione di questa serie A sta diventando per noi rossoblù una sorta di esercizio spirituale. Potremmo dire che ringraziamo i nostri “eroi” che ci danno la possibilità, di tanto in tanto, di scoprire inenarrabili risorse di tolleranza e di sopportazione. Di migliorarci, dentro. E così impazzano catene di Sant’Antonio, iniziative umanitarie, persino l’Onu sta seriamente pensando di inviare forze di pace a Casteldebole. Il furbo gestore telefonico ha pronta la campagna: inviate al numerino un sms per la campagna in favore della Associazione lotta contro Curci titolare. E papa Francesco? Pare si sia affacciato dalla sua finestra per l’Angelus e abbia detto: tornando a casa fate una carezza al vostro bambino, costretto a sopportare le malefatte del portiere della squadra del cuore! Mettiamola così, che ci fa passare il magone. Non seguiamo i tanti che minacciano di morte o scrivono parole d’ira seguendo lo sport nazionale. Per quello basta salire su un’auto, arrivare a un incrocio e aspettare che il veicolo che precedete usi il clacson e si scalmani. Quanta voglia c’è in giro di mandare un altro a quel paese, eh?
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