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Il Resto del Carlino – Le due facce di Skov Olsen

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Ormai non è più una novità. Anzi, sembra quasi una costante. Andreas Skov Olsen quando gioca con la sua Danimarca è un giocatore, quando veste la maglia del Bologna è un altro. Che sembra la brutta copia del primo.

Se in nazionale riesce infatti a trovare con continuità gol e assist – 5 e 5 in dodici partite -, in rossoblù fatica ad incidere. Oltre ai numeri (da quando è alla corte di Mihajlovic ha messo a referto solamente 3 reti e 4 passaggi vincenti, in cinquantotto apparizioni), a confermare che Skov Olsen col club non sia il tipo di calciatore che potrebbe essere ci sono le prestazioni, spesso anonime e prive di quei colpi che invece appartengono al suo importante bagaglio tecnico. E che con la Danimarca mette in mostra con personalità e qualità. Come sottolinea Marcello Giordano nel suo articolo, Andreas a Bologna fatica ad esprimere tutto il suo talento. Non trova dribbling, conclusioni e giocate. Appare poco coraggioso, e sfiduciato. L’alternanza con Orsolini – che lo costringe spesso alla panchina – probabilmente non giova al giovane danese, che avrebbe bisogno di maggiore spazio e responsabilità. 

Sarà compito di Sinisa trovare la giusta chiave. Per permettere a Skov di brillare come fa quando rappresenta il suo Paese. Magari il 3-4-1-2 può essere una soluzione, visto anche che a gennaio Barrow sarà assente causa Coppa d’Africa. Insomma, la speranza è quella di avere un giocatore sempre capace di fare la differenza, sia a Bologna che in Danimarca.

Fonte: Il Resto del Carlino, articolo di Massimo Giordano

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