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L’Uomo della Domenica: Erick Pulgar – 26 ott

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Una finta di corpo, dopo 90 minuti di lotta e sudore, grinta e determinazione, coraggio e voglia di andare oltre, di superare il prossimo ostacolo, e quello dopo, e quello dopo ancora. Una finta di corpo. Un movimento fluido, anche quando la mente dovrebbe essere annebbiata e le gambe stanche, ormai pervase dall’acido lattico. Pallone da una parte, avversario dall’altra e azione che ricomincia, che può essere pericolosa. Una finta di corpo.

Erick Pulgar, ieri sera, non è stato solo questo, anzi, ma potrebbe essere riassunto in molteplici maniere, tutte ugualmente efficaci, senza che gli si tolgano meriti per la partita incredibile che ha giocato, pur fuori ruolo (forse, il regista “puro” ieri sera era Lorenzo Crisetig). A parte l’empasse iniziale di tutta la squadra, dovuta al gol subito dopo appena 3 minuti di gioco, Erick si è da subito caricato i compagni sulle spalle, tirando fuori la classica garra sudamericana che, in questa stagione, sta riuscendo ad incanalare nel verso giusto, con contrasti energici che scuotono avversari e compagni “intorpiditi”. E non è un caso che il gol di ieri sera sia arrivato grazie a due tra gli uomini più propositivi dell’intera compagine rossoblu, ovvero Adam Nagy e, appunto, Erick Pulgar: il primo si è ritagliato lo spazio per cercare il cross, il secondo ha attaccato con voglia e prepotenza lo spazio, trovando la decisiva deviazione di Lulic che ha mandato fuori giri Strakosha.

Nonostante la sconfitta, arrivata contro una Lazio che ha disputato un primo tempo ottimo, tatticamente perfetto, e questa è una cosa che spesso, dalle parti di Bologna si fa fatica ad ammettere (la superiorità palese dell’avversario), è obbligatorio salvare il modo in cui la squadra è entrata in campo nel secondo tempo ma soprattutto consacrare a giocatore funzionale e buono il cileno che, nonostante ancora serpeggino le critiche “a prescindere”, sta dimostrando, sul campo, che il pallone è ancora lo strumento ultimo per capire chi è davvero capace di meritarsi il posto in squadra e chi, invece, è destinato ad un ruolo da subalterno (con Donadoni difficile che accada, ognuno avrà sempre parecchie occasioni e situazioni per mettersi in mostra).

Ad oggi, tra le tante certezze che il Bologna sembra aver trovato non possiamo non includerci Erick Pulgar, oramai faro del centrocampo felsineo e capace di fare più o meno tutto: ampi margini di miglioramento in un ruolo che, nel gioco del calcio, è tra i più delicati di tutti.

Passiamo quindi alle note di merito: un plauso sincero ai due svedesi, Filip Helander ed Emil Krafth che hanno disputato una buona gara, nonostante gli avversari ostici che si trovavano ad affrontare; bene anche Adam Nagy, entrato molto bene in campo in quello che era, praticamente, il suo esordio in questo campionato; ultimo, ma non ultimo, Roberto Donadoni che, trovatosi sotto per due gol uno brutto e sfortunato e l’altro frutto di un errore grossolano del tuo portiere (fisiologico ogni tanto un calo nella prestazione), ha saputo motivare i suoi a dovere, rischiando dove c’era di rischiare, e gettando nella mischia i giocatori giusti. Peccato per le tante defezioni, ci sarà sicuramente modo e tempo per rifarsi.

 

 

L’Uomo della Domenica, per Bologna – Lazio: Erick Pulgar.

 

 

Foto: Corriere dello Sport

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