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L’Uomo della Domenica: Il bicchiere mezzo pieno – 5 nov

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Non si salva nessuno.

Questo, ormai, è appurato. Non si salva nessuno perché nessuno ieri (Poli a parte forse, ma non è più una notizia) ha fornito una prestazione sufficiente per tutti i 90 minuti. Nonostante questo penso sia abbastanza inutile lasciarsi prendere da isterismi millantando esoneri o che altro. Uno scivolone. Questo è stato. Uno scivolone che ha fatto male, certamente, ma solamente uno scivolone.

Ma proviamolo un attimo a contestualizzare questo scivolone, questa caduta: si affrontava una squadra sulla carta decisamente inferiore sulla carta, che del contropiede e delle seconde palle faceva le sue armi migliori, unite ad un’aggressività sui calci piazzati non indifferente. Piccola chiosa finale: veniva da una convincente vittoria contro la Fiorentina.

Ieri il Crotone ha vinto su errori del Bologna: sulla prima rete un dribbling, forse due, di troppo di Masina (un altro passo indietro rispetto a Roma), hanno permesso, dopo lo sviluppo dell’azione, a Budimir di insaccare la rete del “primo” pareggio. Il “secondo” pareggio è nato da – guarda caso – un calcio piazzato, dal quale è poi scaturito il fallo di mano di Krafth, che nel primo tempo si era fatto apprezzare per un paio di discese interessanti. Terza rete, rimpallo, tiro, gol. Semplice.

Ma in tutto questo proviamo per un attimo, per quanto possa essere difficile, ad essere razionali. Partiamo dalle prodezze di un giocatore che, per un attimo, sembrava ritrovato: quel Simone Verdi che, con due punizioni fantastiche, una col destro e una col sinistro, ha attirato gli sguardi di tutta l’Italia calcistica su di Lui. C’è però una controparte, e fa male: già perché lo stesso fantasista, capace di prodezze balistiche del genere in partita difficilmente si è fatto vedere, fa fatica a caricarsi la squadra sulle spalle e ad essere, in minima parte, leader.

Si è persa una partita contro una squadra che si è sottovalutata. In larga parte, per tutto il match e che, quando ha potuto, ti ha punito. Ma allora, Vi chiederete, che c’è da essere positivi, in tutto ciò?

Nel Calcio, che è sport prima che vita, positività prima di tutto. Ieri si poteva provare a dare una svolta ad un campionato iniziato molto bene, così non è stato, ma il ieri appartiene a ieri ed è ora, già ora, di voltare pagina. Inutili i piagnistei, inutili le incazzature, inutile la rabbia repressa. Sosta, due settimane durante le quali si lavorerà su molti aspetti. E allora ben venga la sosta, che speriamo possa aiutare a recuperare quel paio di giocatori ancora fuori per acciacchi.

Bicchiere mezzo pieno perché partite come ieri insegnano tanto: mai sottovalutare, sono errori da grandi squadre che il Bologna, né ora né mai potrà permettersi. Bicchiere mezzo pieno perché la sfida di ieri ti ha fatto capire quanto sia indispensabile uno come Erick Pulgar (che fino ad un mese fa veniva bersagliato di commenti orrendi, che non abbia avuto Roberto Donadoni sull’insistere su di Lui?). Bicchiere mezzo pieno. Così va visto. Ma anche mezzo vuoto, sperando che Federico Di Francesco non abbia nulla.

Tutto il resto, con 2/3 del campionato da giocare, sono ragionamenti che, ancora, lasciano il tempo che trovano. E torniamo allora allo scivolone, ma questa volta da un punto di vista diverso: brutti i fischi alla squadra alla fine, che sembravano un ricordo di guaraldiana memoria. Signori, siamo proprio all’opposto, ed è un peccato ancora non averlo capito. Giusto essere arrabbiati. Fino a un certo punto.

Aggrappiamoci alla pazienza, virtù dei saggi.

L’Uomo della Domenica: Il Bicchiere mezzo pieno.

 

 

Foto: Corriere dello Sport

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