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L’Uomo della Domenica: Il Bologna FC – 20 set

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Un migliore in campo c’è, probabilmente, ma dopo una partita come quella di ieri sera non mi sento in grado di poter eleggere qualcuno un gradino sopra gli altri, superiore per quello che si è visto in campo. Dopo un’attenta riflessione non si può che condividere il fatto che la mossa vincente di Roberto Donadoni (tatticamente perfetto nelle scelte) sia stata quella di mettere in campo non una squadra, bensì un gruppo, ben amalgamato, capace di muoversi egregiamente nelle due fasi, in grado di soffrire e di reagire, ma soprattutto di mettere sotto una delle tre capolista del campionato con un gioco spregiudicato, con scelte rischiose (che andrebbero commentate sempre al termine dei 90 minuti, vedi Bruno Petkovic) e con una voglia matta di poter finalmente fare lo scalpo ad una grande.

Ci è riuscita a metà la squadra di Donadoni che, dopo l’iniziale vantaggio firmato da Simone Verdi (ieri sera incontenibile), arrivato dopo un paio di occasioni pericolosissime, ha saputo chiudersi, ripartire, rifiatare e mettere in apprensione un paio di volte Samir Handanovic.

Poi, il fattaccio: l’assegnazione di un rigore dubbio per fallo in caduta di Ibrahima Mbaye ai danni di Eder: l’arbitro non ha dubbi, Icardi nemmeno e pareggio, a poco meno di 20’ dalla fine.

Il vero Uomo della Domenica è stato quindi il gruppo, 11 giocatori, più i 3 cambi, più il tecnico seduto in panchina che hanno preparato la gara nel miglior modo possibile, chiudendo gli spazi e rendendo difficile alla squadra nerazzurra qualsiasi tipo di manovra.

Antonio Mirante, mai in apprensione, risponde presente quando chiamato in causa; Filip Helander e Giancarlo Gonzalez difficilmente sovrastati, sempre in anticipo sulle palle alte e costantemente in pressione sugli attaccanti; Ibrahima Mbaye, generoso e sfortunato; Adam Masina che sembra aver ritrovato la forma fisica di un tempo (ed era ora, francamente); Godfred Donsah semplicemente spaventoso, sia sul punto di vista atletico che sotto quello tecnico; Andrea Poli, sostanza e divertimento in mezzo al campo; Erick Pulgar, silenzioso ma imprescindibile; Federico Di Francesco semplicemente impossibile da raggiungere; Bruno Petkovic immarcabile e difficile da spostare (chiedere a Miranda); Simone Verdi in grande spolvero, fiducia ritrovata e giocate che vengono da sé. Saphir Taider, entrato al momento giusto con lo spirito giusto; Orji Okwonkwo, bravo a fare da disturbatore e Rodrigo Palacio, che sogna ancora il gol dell’ex. C’è il ritorno da giocare Rodrigo, don’t worry.

E poi Lui, il più criticato di tutti, Roberto Donadoni, che alle parole ha risposto coi fatti. E a Noi va benissimo così. Testa bassa, poche chiacchiere, zero entusiasmi e pedalare, che domenica c’è il Sassuolo.

Ancora complimenti all’Inter, capace di fermare un Bologna inarrestabile.

 

L’Uomo della Domenica: Il Bologna FC.

 

 

 

Foto: Corriere dello Sport

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