Bologna FC
L’Uomo della Domenica: Mattia Destro (il nuovo capro espiatorio) – 4 mar
“Più difficile sbagliarlo che farlo, quel gol”.
Uno sciame di commenti simili si è levato ieri pomeriggio quando, al 94’, Mattia Destro ha malamente colpito il pallone recapitatogli da Orsolini, spedendo alle ortiche la possibilità di riacciuffare il pareggio in extremis.
Malleolo, tacco del piede, fatto sta che comunque il pallone si è alzato e la rete non l’ha gonfiata. Avrebbe significato tantissimo, e per come si era messa la partita, e per lo stesso Mattia Destro, capace di sferrare il colpo decisivo all’ultimo, quando l’avversario oramai si stava già gustando il suo trionfo (meritato, tra l’altro).
Ecco, ora a Bologna succederà questo, lo sappiamo già, conoscendo il tipo di tifo che attornia la squadra del Nostro cuore: Mattia Destro tornerà ad essere il capro espiatorio, il nemico nei confronti del quale verranno recapitate le peggio ingiurie. Già, tutto normale direte Voi, ha sbagliato un gol facile facile all’ultimo.
Di normale, in questo trattamento, non c’è proprio nulla.
Il popolo bolognese ha bisogno di un qualcuno sul quale sfogarsi, nei confronti del quale mostrare la propria rabbia, che sia un giocatore, l’allenatore, un dirigente o, perché no, il Presidente stesso. Ne ha bisogno, è intrinseco in Lui il voler cercare per forza di cose un individuo che si caricherà sulle spalle tutti i mali della squadra, venendo additato come responsabile supremo di qualsiasi cosa accada nei pressi di Casteldebole.
Da ieri pomeriggio questo ruolo è stato riservato a Destro, che si porterà appresso la croce fino a “data da destinarsi”. Non mancano frasi del tipo “brocco”, oppure “vendiamolo”, oppure “bel bomber che ci ritroviamo”. Tutto normale se non fosse che, fino a neanche 7 giorni fa, Destro, l’attaccante col numero 10 sulle spalle, che tanto ci aveva fatto godere contro il Genoa, era da tutti difeso, erto a Paladino nell’infinita battaglia contro quello che era il nemico principale, Roberto Donadoni.
Il popolo bolognese, alle volte, manca di raziocinio, e fatica a riflettere. Ragiona col cuore, più che con la mente, e si lascia sovrastare dalle emozioni e dall’incazzatura.
E, solitamente, i pensieri, i commenti e le idee a mente “calda” sono sempre sbagliati, perché fuorviati da qualcos’altro.
Qui lo dico e qui lo nego, continuerò a difendere Mattia Destro, nonostante l’errore di ieri pomeriggio. Perché di un attaccante del genere il Bologna ha bisogno, soprattutto con il modulo che Donadoni sembra aver disegnato e fatto indossare alla sua squadra. Modulo che ieri non è possibile giudicare, visto come la partita è cambiata in modo rapido.
Giuste le critiche, ma capiamo il limite tra le critiche con del senso e quelle a raglio, che non hanno mai fatto bene. Quando si comprenderà il limite tra queste due labili facce della medaglia, beh, si sarà fatto un grosso passo in avanti.
Mattia Destro è il mio attaccante.
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