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La Bottega dei Talenti – Exequiel Palacios
Mentre il pallone del calcio italiano non rotola più in nessun campo dalle primissime categorie delle scuole calcio, fino alla Serie A, l’unica ancora di salvataggio per gli accaniti appassionati del rettangolo verde rimangono le competizioni internazionali e i campionati esteri.
La Bottega dei Talenti non si ferma, cercando di esporre i migliori talenti del panorama nazionale ed internazionale. La nostra lente d’ingrandimento questa settimana si è soffermata su Leverkusen, dove lo scorso gennaio, contemporaneamente all’arrivo in Emilia di Nico Dominguez, è arrivato l’altro talentissimo della nouvelle vague del centrocampo albiceleste: Exequiel Palacios.
Exequiel Alejandro Palacios è nato il 5 ottobre 1998, a Famaillà, centro abitato nella provincia di Tucumán nella parte settentrionale dell’Argentina. Quando Exequiel è ancora bambino, la famiglia si trasferisce dal piccolo centro abitato vicino a San Miguel de Tucumán a Buenos Aires. Nella capitale Exequiel inizia la sua carriera calcistica, entrando a 10 anni nelle giovanili del River Plate e cominciando così la sua trafila con i Millionarios.
La trafila nelle giovanili del River si arresta poco prima di entrare a far parte dell’under 19 de La Banda. Infatti, Marcelo Gallardo, ancora oggi tecnico del River Plate, l’8 novembre 2015 decide di buttare nella mischia Exequiel appena 17enne, durante una partita di campionato persa dal River contro il Newell’s Old Boys. Exequiel è uno dei ragazzi sul quale Gallardo ha intenzione di ricostruire il River, neo-Campione del Sud America, che aveva perso e sta per perdere ¾ del centrocampo che lo aveva portato in trionfo nella finale 2015 della Copa Libertadores; tra giugno 2015 e luglio 2016 il River perde Nicolas Bertolo, Carlos Sanchez e Matias Kranevitter.
Sotto la guida di Gallardo, Palacios si prende una maglia da titolare diventando subito un elemento fondamentale del River Plate. Exequiel gioca sempre e solo il grave infortunio nell’inverno 2019 gli impedisce di approdare già in estate in Europa, addirittura al Real Madrid. Palacios è uno degli uomini fondamentale nel triennio durante il quale Las Gallinas conquistano 2 Coppe d’Argentina (2016 e 2017), una Copa Libertadores (2018) e una Recopa Sudamericana (2019), sfiorando solo pochi mesi fa una seconda Libertadores.
Contemporaneamente, Palacios si afferma anche con le maglie delle giovanili della Nazionale Argentina. Con la maglia delle rappresentative giovanili argentine si afferma prima come Campione del Sud America Under 17, nel 2015, e successivamente nel 2017 partecipa alla fallimentare spedizione al Mondiale Under 20 in Corea del Sud.
Nell’estate 2018, Lionel Scaloni lo chiama per la prima volta a giocare con la Nazionale maggiore, durante l’autunno il giocatore si afferma come un elemento importante per il DT della Nazionale, riservandogli un posto in vista della Copa America 2019, ma la stessa frattura del perone che ha fatto saltare il trasferimento al Real Madrid, gli impedisce anche la partecipazione al primo grande torneo internazionale per professionisti.
La crescita di Palacios non è passata inosservata in Europa, nonostante l’infortunio e il passaggio al Real Madrid saltato a causa dell’inconveniente fisico. Se l’Inter lo aveva cercato prima delle Merengues, a crederci fino in fondo è stato il Bayer Leverkusen, che lo scorso dicembre ha investito oltre 25 milioni di euro per assicurarsi il 100% del cartellino del calciatore. Le aspirine, memori degli ottimi affari fatti negli anni recenti in Sud America, hanno voluto assicurarsi il talento di Exequiel Palacios.
Finora con la maglia de Bayer ha collezionato solo 4 presenze, complice anche una squalifica da rimediata in Argentina prima di dire addio al River Plate.
177cm x 70 kg, Palacios ha un fisico slanciato e asciutto, con una struttura muscolare uniforme e caratterizzata da muscoli affusolati. È dotato di un passo apparentemente compassato, che tuttavia gli permette di giocare sempre con la testa alta, con eccellente rapidità di pensiero e una notevole capacità di lettura del movimento e degli spazi.
Palacios è un destro naturale, è dotato di una tecnica individuale di ottimo livello, pur non impreziosita da giocate o trucchi appariscenti. Pulito nella conduzione del pallone, è una dote che non usa troppo spesso, preferendo giocare al massimo a due tocchi, se non semplicemente e rapidamente di prima intenzione.
Tra le sue caratteristiche principali c’è la dote di risultare quasi sempre l’uomo fondamentale della manovra, pur non trovandosi mai nella condizione di far stropicciare gli occhi il pubblico con giocate funamboliche. È un calciatore molto poco appariscente.
Sotto la guida del Muñeco, Palacios si è completato. Il tecnico del River inizialmente ha combattuto la timidezza del calciatore nel tentare di approfittare della sua qualità nelle giocate in verticale, sacrificate il più delle volte in nome della sicurezza e dell’appoggio più facile e sicuro. Nel corso dei 4 anni con Gallardo, Palacios ha trasformato la sua visione nel gioco in verticale da splendida qualità ad arma letale nelle trame del River Plate. Infatti, con Palacios in campo, nel ruolo di “volante mixto”, il River ha potuto contare sulla sua intelligenza unica nell’offrire immediatamente una linea di passaggio pulita al mediano/regista dei Millionarios, grazie alla sua visione degli spazi e dei movimenti da eseguire per smarcarsi e fornire appoggio, e una volta ricevuto il pallone, rigiocare velocemente: in prima istanza in verticale alla ricerca immediata della profondità per le due punte o il trequartista o, in alternativa, al solito appoggio sicuro teso a consolidare il possesso del pallone.
Non solo il gioco in possesso, Palacios ha migliorato anche la sua interpretazione del gioco senza possesso. Infatti, ha imparato a sfruttare le sue doti di lettura degli spazi, per coprirli in maniera più intelligenti e soprattutto immaginare e inibire le linee di passaggio agli avversari. L’evoluzione lo ha portato a diventare un calciatore, che unitamente ad una garra da leader, si è dimostrato un ottimo recuperatore di palloni.
In zona rete o assist l’apporto è stato quasi impercettibile per una mezzala che ha giocato oltre 80 partite con la maglia del River, ma il motivo è semplice. Con la continua ricerca dei tre uomini offensivi, sempre schierati da Gallardo, per Palacios i varchi per gli inserimenti centrali erano ridotti, così come la possibilità di essere lui direttamente l’assistman, ma colui che ha eseguito il keypass che ha aperto l’azione. Il più delle volte Palacios è stato molto accorto nei pressi dell’area di rigore, per raccogliere respinte, custodire gli spazi per avere supremazia territoriale e perché sfruttare anche l’arma del tiro dalla distanza.
Futuro roseo dunque per il centrocampo dell’Albiceleste, con Palacios e Dominguez gli argentini possono ben sperare per ricostruire un reparto che ha avuto un grosso ed evidente buco generazionale, di cui l’Argentina ha pagato il prezzo nelle ultime deludenti apparizioni internazionali.
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