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La Bottega dei Talenti – Musa Barrow

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Il Bologna continua a guardare le occasioni per il mercato invernale di questo inizio 2020, con un occhio particolarmente interessato al mercato delle prime punte, settore nel quale la rosa di Sinisa Mihajlovic, complici diversi fattori, necessita di rinforzi, possibilmente in una fascia d’età che permetta al tecnico di lavorarci per plasmarne il modo di stare in campo e di cui il Bologna possa acquisire il cartellino per non “lavorare” su calciatori altrui.
Con Santander finito nelle retrovie nelle preferenze del tecnico e Destro ormai separato in casa, la dirigenza rossoblù ha individuato nel mercato della Serie A alcuni profili che potrebbero fare al caso del Bologna, uno di questi è Musa Barrow. Centravanti dell’Atalanta finito nella lista dei partenti a causa della folta concorrenza accumulatasi nel corso delle ultime stagioni nella rosa nerazzurra. I bergamaschi, inizialmente dubbiosi su una cessione definitiva dell’attaccante gambiano, ora hanno invece aperto alla cessione, magari con un iniziale prestito e un riscatto previsto per le prossime sessioni mercato. Ma chi è Musa Barrow e cosa può dare alla causa felsinea?

Musa è nato a Banjul in Gambia, il 14 novembre 1998. La sua carriera si svolge fino all’età di 18 anni nella squadra della sua città l’Hawks Banjul FC, dopo aver alimentato la passione per il calcio grazie al fratello, che lo portava allo stadio nel quale la Nazionale Gambiana giocava le sue partite e che si trovava ad appena 5 minuti da casa loro.
Musa in Gambia gioca principalmente tra centrocampo e attacco, nel ruolo di trequartista. Così l’agente, l’avvocato Luigi Sorrentino lo porta in Italia, all’Atalanta, convinto di aver trovato “il nuovo Kakà”. Tuttavia, all’arrivo a Bergamo nell’estate del 2016, sotto la guida prima di Mister Bonacina e poi di Massimo Brambilla, Barrow si adatta rapidamente al calcio italiano e al nuovo ruolo di centravanti. Nella prima stagione italiana, nel campionato primavera segna 9 reti in 11 partite, e 4 reti in 5 match al Torneo di Viareggio, sorprendendo immediatamente per il fiuto del gol e la straordinaria tendenza ad andare in rete.

La stagione 17/18 è quella della consacrazione al livello giovanile e dell’arrivo tra i grandi. Nella formazione primavera domina segnando 23 reti in 18 presenze. A febbraio però Gasperini decide di aggregarlo alla prima squadra, e a marzo inizia a fare le sue prime apparizioni da titolare tra i professionisti e segna subito diverse reti, 3 in 12 presenze in Serie A, all’interno di prestazioni convincenti. Sembra l’inizio di un grande percorso di crescita.

Nella scorsa stagione però l’arrivo di Duvan Zapata, nonostante l’addio di Andrea Petagna, gli preclude il percorso di crescita cominciato nella stagione precedente. Barrow raccoglie 30 presenze e mette a segno 5 gol e 2 assist, quasi tutti nel turno preliminare di Europa League contro il Sarajevo, sepolto da una valanga di gol dagli uomini di Gasperini. L’inizio dell’attuale stagione è più o meno il proseguo dell’ultima stagione, Barrow fatica a trovare spazio a causa anche dell’arrivo di Luis Muriel. L’occasione arriva contro la Juventus a fine novembre, ma Musa pur fornendo l’assist dell’1-0 nerazzurro, sbaglia un rigore nella prima frazione.

Barrow è un attaccante dal fisico slanciato e asciutto, e destro naturale di piede. Con 183 cm x 77 kg si contraddistingue per una buona rapidità negli spazi stretti e un’ottima velocità negli spazi aperti. Musa possiede una buona tecnica di base, che unita a buone qualità balistiche che gli hanno permesso nel corso degli anni di mostrare un ampio repertorio nell’andare in rete, aiutato anche da un innato fiuto del gol che fa di lui un bomber versatile e capace di segnare anche da distanze siderali, ma pure “di rapina” all’interno dell’area di rigore.

La crescita all’interno di un meccanismo perfetto come quello della Primavera nerazzurra negli ultimi anni, e l’origine da trequartista ha dato a Barrow una dimensione di centravanti completo in grado di abbassarsi sulla trequarti e lavorare di sponda con la squadra. Tra le qualità di Barrow però quella di venire incontro e giocare il pallone di sponda per la squadra non è la caratteristica che spicca di più nel gioco del gambiano. Musa è invece particolarmente abile nell’attacco della profondità, e risulta micidiale quando attaccando alle spalle della linea difensiva, ricevendo il pallone e avendo sempre una buona visione della porta da buon numero nove, risulta letale all’interno dei 16 metri.

Inoltre, Barrow è dotato di un buon tiro che gli permette di essere preciso sia nei tiri più comodi, centrali nel quale può piazzare il pallone, ma anche in tiri con coefficiente di difficoltà più alto come diagonali da posizioni molto angolate.

La carestia di gol dell’ultima stagione e mezza sembrano dunque essere più una questione di mancanza di fiducia nei propri mezzi, piuttosto che una vera involuzione tecnica. Anche nelle situazioni di maggiore difficoltà come i pochi spezzoni di partita concessi da Gasperini, Barrow ha provato ad essere utile alla squadra, trovando soluzioni di rilievo, come la giocata che ha portato al cross-assist per il gol di Gosens contro la Juventus, nel quale giocando un pallone largo sulla fascia, lontano dalla zona di partenza ha potuto mettere in mostra apprezzabili doti tecniche e di calcio. Per questo Miha dovrà lavorare molto sulla testa del giovane africano, per aiutarlo a ritrovare la via del gol che potrebbe sbloccarlo.

Un aspetto sul quale invece Mihajlovic dovrà invece lavorare sul campo con Musa è la fase di non possesso. Non di rado, guardando le partite dell’Atalanta nelle quali Gasperini ha impiegato Barrow, il tecnico piemontese è stato protagonista di rimproveri verso Barrow, reo di non seguire i dettami tattici del tecnico e di non coprire i giusti spazi per riuscire ad essere efficace nel primo pressing.
Miha dovrà lavorare per rendere Musa un calciatore utile in tutte le fasi di gioco.

Insomma, Mihajlovic avrà da lavorare sulla testa e sull’applicazione tattica dell’attaccante per renderlo parte integrante del progetto Bologna.

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