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La Bottega dei Talenti – Sebastiano Esposito

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Se parliamo di talento, a tutti noi come speranzosi tifosi dei colori azzurri, gli ultimi mesi ci hanno regalato una dei giovani attaccantipiù talentuosi che il calcio italiano vedesse da diversi anni: Sebastiano Esposito.

Il giovane attaccante di proprietà dell’Inter in questa stagione, grazie anche a qualche problema fisico di troppo nel reparto avanzato dei nerazzurri, è entrato stabilmente a far parte della rosa guidata da Antonio Conte. Esposito ha dimostrato di poter avere spazio nell’Inter di oggi, ma ancora più in quella del futuro. Tuttavia, in questi giorni tra gli attaccanti accostati al Bologna, è spuntato anche il nome del numero 30 nerazzurro. Un profilo certamente all’interno di quei parametri d’età stabiliti dal Bologna per gli investimenti a lungo termine. Ma sarà realmente possibile per il rossoblù accaparrarsi il talentino campano a titolo definitivo?
Per comprendere meglio quello che potrebbe acquisire il Bologna con l’arrivo di Esposito, approfondiamo la conoscenza del calciatore nel rettangolo di gioco.

Sebastiano Esposito nasce il 2 luglio 2002, a Castellammare di Stabia. Figlio d’arte, in quanto papà Agostino aveva giocato nelle fila proprio della squadra di casa la Juve Stabia, Sebastiano cresce a pane e calcio. In famiglia oltre al padre, anche il fratello più grande Salvatore gioca a calcio, nel Chievo Verona, mentre il più piccolo Francesco Pio sta militando anch’egli nelle giovanili dell’Inter.

Cresciuto a Castellammare, fino ai 9/10 anni gioca per la società locale del Club Napoli. Nel 2011 infatti, è lo storico osservatore del Brescia Roberto Clerici, che in passato aveva scoperto talenti del calibro di Andrea Pirlo, a notarlo e decidere di convincere la famiglia di Sebastiano a lasciarlo andare a giocare nelle Rondinelle. Nel 2011 dunque il talentino campano si trasferisce nel settore giovanile della società lombarda. Con il Brescia, Sebastiano continua a crescere fino al 2014. Le difficoltà economiche in cui è coinvolta la società lo costringono a guardarsi intorno. Il suo talento non è passato inosservato alle big del calcio italiano, ma fare prima di tutti è l’Inter. Il Responsabile Tecnico del Settore Giovanile Roberto Samaden se lo assicura e lo porta in nerazzurro.

Con la maglia dell’Inter impressiona immediatamente. Sebastiano gioca stabilmente con la categoria superiore alla sua. Nella stagione 2018/19, la prima parte della sua annata calcistica la trascorre con l’under 17 di cui è bomber e trascinatore: in 14 partite mette a segno 16 reti e 1 assist. Statistiche pazzesche che gli valgono l’approdo in Primavera agli ordini di Mister Madonna. Nella stessa stagione, Mister Spalletti lo convoca e lo fa esordire il 13 marzo 2019 in Europa League nel ritorno degli ottavi di finale contro l’Eintracht Francoforte. Esposito diviene così il più giovane nerazzurro a giocare in una competizione europea: 16 anni, 8 mesi e 11 giorni.

Viene stabilmente aggregato da Antonio Conte durante questa stagione nella rosa dell’Inter, partendo alle spalle di 3 grandi attaccanti come Martinez, Lukaku e Sanchez. Nel giro di pochi mesi diventa protagonista nell’Inter, prima esordisce in Champions contro il Borussia Dortmund il 23 ottobre 2019, stabilendo un altro record di precocità: più giovane nerazzurro ad esordire nella Champions “moderna” (il primato assoluto rimane di Giuseppe Bergomi, risalente al 1981). Pochi giorni dopo, il 26 ottobre, esordisce anche in Serie A, a San Siro contro il Parma, primo debuttante in A nato nel 2002. Il 21 dicembre successivo debutta anche dal primo minuto, segnando anche la sua prima rete nel massimo campionato, contro il Genoa.

Con le rappresentative azzurre ha un buon rapporto, essendo parte delle varie categorie, a partire dall’under16. Con l’under 17 partecipa all’Europeo di categoria, perso dall’Italia solo in finale contro l’Olanda. Nel torneo vinto dagli “oranje”, Sebastiano segna 4 reti in 6 partite classificandosi secondo tra i marcatori della rassegna continentale. Nell’ottobre 2019 ha dovuto rinunciare alla chiamata per il Mondiale under17 a seguito dell’urgenza per l’Inter di trattenerlo dopo l’infortunio di Sanchez. Nel 2019 tuttavia sono arrivate anche la qualificazione i primi gol con l’under 19, per la quale ha già segnato due reti fondamentali per avanzare alla seconda fase di qualificazione del torneo continentale.

184cm x 73 kg, Sebastiano Esposito è un giocatore longilineo, con una struttura muscolare ancora in piena fase di sviluppo. Ad oggi per caratteristiche fisiche si fa preferire nell’agilità e nella rapidità piuttosto che nella fisicità, che, se sviluppata in maniera adeguata, potrebbe diventare una delle sue armi principali.

Ambidestro, ed in possesso di un’ottima tecnica di base, grazie alla discreta fisicità e alla notevole rapidità anche in spazi stretti. In possesso di un fiuto del gol fuori dal comune, Esposito negli ultimi anni si è contraddistinto per la sua cattiveria sottoporta. Lui stesso in un’intervista ha detto di trovarsi molto bene all’interno dei 16 metri. Le sue statistiche lo testimoniano.
Sebastiano in area di rigore è un rapace, è in possesso dell’arma di cui ogni attaccante vorrebbe essere provvisto: l’intuito. Grazie al suo intuito, Esposito spesso anticipa il rimbalzo, la traiettoria del pallone ed arriva sempre per primo sul pallone che vaga per l’area di rigore.
Grazie alla tecnica e all’agilità di cui è in possesso, Sebastiano è abile anche nel dribbling, queste caratteristiche lo ha portato talvolta ad essere portato dai suoi allenatori a giocare in fascia, come ala offensiva pura oppure come seconda punta, ruolo che ha svolto egregiamente nelle sue apparizioni con la maglia dell’Inter accanto a Romelu Lukaku.

Grazie all’ottima tecnica di cui è in possesso, ama spesso andare a prendersi il pallone fuori dall’area di rigore, anche molto lontano dai 16 metri finali e partire in progressione palla al piede. Anche questa caratteristica è stata sfruttata in passato da alcuni suoi allenatori per schierarlo nel ruolo di trequartista. In questa posizione tuttavia sembra più che altro manca di quell’altruismo e quella visione di gioco utile a giocare tra le linee e dietro una o due punte.
Senza palla è molto bravo nell’attacco degli spazi in profondità. Ha dato prova di questo anche nello spezzone concessogli da Antonio Conte in Champions League. Infatti, grazie ad un suo perfetto inserimento sulla linea altissima del fuorigioco giallonero, ha resistito per oltre 30 metri alla fisicità di un difensore esperto come Mats Hummels, nascondendogli il pallone, e costringendolo infine al fallo da rigore.

 È migliorato negli ultimi mesi in fase di non possesso, soprattutto nell’occupazione delle linee di passaggio nella prima fase di pressing, notoriamente fondamentale per integrarsi alle dipendenze di Antonio Conte. Pur avendo mostrato buone potenzialità fisiche, manca ancora di cattiveria nei contrasti, nei duelli aerei e soprattutto nella difesa del pallone spalle alla porta.

Sarà però assai difficile strapparlo all’Inter, senza che i nerazzurri non ne pretendano un minimo controllo su trasferimento futuro. Beppe Marotta e Piero Ausilio potrebbero cederlo soprattutto in prestito, o con un diritto di riacquisto futuro, ma il Bologna c’è e il profilo sembra esattamente l’investimento cercato dai rossoblù.

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