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La Gazzetta dello Sport – Soriano: “Io da qui non vorrei mai andarmene”

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Ci sono tempi di attesa che possono durare 706 giorni, ma poi quello che avviene, ripaga di tutta l’aspettativa che si è accumulata in percorso di quasi due anni, dove il gol (questo oggetto sconosciuto, ndr) è ritornato nel vocabolario di Roberto Soriano, in un’intervista odierna alla Gazzetta dello Sport, gonfiando la rete della Sampdoria e spianando la strada per il successo finale della trasferta ligure.

E l’intervista del post partita, a due giorni dal compleanno di Sinisa Mihajlovic (suo ex allenatore e suo massimo stimatore), ha fatto commuovere Roberto in diretta tv sabato scorso, ricordando tutto il calvario vissuto insieme a lui.
Si parte da una domanda su Sinisa Mihajlovic (“mi manca il suo sorriso, da persona vera e con il cuore grande. Quel sorriso dolce ti faceva passare i brutti momenti e significava che Ti voleva perdonare”) e passa ad un paragone sull’attuale momento con Thiago Motta, ma Soriano chiosa, mettendo i puntini sulle i (“il gruppo era unito prima e continua ad esserlo ora. Motta vuole tutti al duecento per cento e fa giocare solo chi è al meglio della condizione. Lui coinvolge tutti e parla con tutti”).
La narrativa del colloquio non può poi non passare dall’attesa per il gol durata quasi due anni (“Non sono uno che vive per il gol: preferisco vincere. Non avrei solo voluto farlo alla Samp, perchè Samp-Bologna è la partita del cuore“) e sul contratto in scadenza a giugno di quest’anno (“A Bologna io sto bene, così come sta bene la mia famiglia. Adesso penso a giocare e a fare il capitano del Bologna. Io non sono il tipo che si mette a pressare la società per mettersi al tavolo delle trattative. Io da qui non vorrei mai andarmene“). 
L’annata annuale che ha portato risultati e una classifica importante, pone una serie di riflessioni sulle prospettive di questo campionato del Bologna (“Sono molto contento del campionato che stiamo facendo ma è lunga e mi vien da pensare anche ai risultati buttati via. Europa? La parola d’ordine è continuità e se posso dire una cosa è che giochiamo bene e ci divertiamo, il gruppo è sano“) e sulla prossima avversaria, l’Inter, battuta l’anno scorso al Dall’Ara proprio per 2 a 1 (“magari riusciamo a fare il bis, le tre vittorie esterne ci hanno dato molta autostima, ma è adesso che viene il ciclo verità“).
Il dialogo con Soriano si chiude con due domande, una su Sansone (“mi piacerebbe che potessimo giocare insieme fino a fine carriera, magari qui“) e una sul suo modo di essere capitano (“Non sono perfetto, sono una persona normale e semplice e ho sempre cercato di fare le cose vere, quelle che sento e non quelle per farmi vedere. E credo che i mie compagni lo abbiano apprezzato“).
 
Rimane il fatto che questi anni di permanenza a Bologna ci hanno fatto vedere un uomo integro e un grande giocatore che ha sicuramente dato tanto (e sta dando tanto) per la maglia rossoblù: un vero peccato chiudere qui una storia che potrebbe avere ancora tanti capitoli da scrivere. 
 
(fonte La Gazzetta dello Sport)

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