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La legge di Pobega: 180 minuti per farsi perdonare (Stadio)
Pobega si è preso il suo pubblico, dopo il “basso” contro la Lazio. Ora si che la sua esperienza bolognese può finalmente decollare
La qualità dei grandi giocatori è senza dubbio avere poca memoria. O meglio, essere capaci di un totale reset mentale dopo una brutta prestazione. Le critche, infatti, arrivano sempre, ma la differenza sta tutta nel come ci si rialza. E così, Pobega, che aveva toccato il punto più basso della sua esperienza rossoblu, mai decollata, proprio a Roma, si è subito ripreso. Due gare, due gol, ottimi spunti difensivi ed offensivi. Anche senza vittoria, i segnali dell’ultima settimana sono ottimi, e non solo per l’ex Milan: ora bisogna guardare in alto, a testa alta, con nuovi meccanismi sempre più efficaci, nella speranza che questo sia solamente l’inizio.
Due gol per farvi innamorare
La catarsi di Pobega è, di dato, iniziata martedì in Coppa Italia. Ma le partite passate in tribuna dopo il rosso contro la Lazio devono aver avuto un incredibile effetto terapeutico sul mediano. Dopo di queste, arrivato per la Coppa Italia sul prato del Dall’Ara, Tommaso ha subito fatto vedere grandi cose: una grandissima rete, solidità difensiva, precisione e costanza, in novanta minuti di puro dominio territoriale. E fin qui si potrebbe anche gridare alla giornata in cui va tutto per il verso giusto, avendo vinto 4-0 e dato spazio a giocatori che non avevano pienamente convinto.
Ma l’azzurro ha subito bissato la prestazione contro l’avversaria più blasonata d’Italia, segnando e sbarrando, assieme a Freuler, la via della trequarti a un giocatore come Koopmeiners e ai mediani, tentanti l’inserimento. E, anche se sul suo gol c’è lo zampino del “mago” Castro, capace di teletrasportare il pallone alle spalle di Gatti sull’Autostrada Pobega, va detto che Perin era uscito benissimo. In più, bisogna ricordare, nel calcio la rete facile non esiste, conta solo metterla dentro.
Un nuovo inizio per Pobega
Poteva, quel gol, sancire la chiusura di un match di altissimo livello. Non è andata così, e, tra qualche imprecisione arbitrale, alcuni errori rossoblu e i cambi di Motta, la Signora l’ha ripresa. Ma ciò che veramente ha significato è che Tommaso Pobega ha fatto breccia nelle porte, così fragili e passionali, dei cuori rossoblu, e speriamo che questo “assalto” dia i suoi frutti. Perché l’amore dannato piace forse a Hollywood, ma al Dall’Ara contano grinta e passione.
Fonte: Stadio, Stefano Brunetti
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