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La pelle dell’Orso (Stadio)

In partite come quella di oggi, Orsolini potrebbe essere decisivo per la sua intraprendenza: partirà titolare?

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Riccardo Orsolini (© Bologna FC 1909)
Riccardo Orsolini (© Bologna FC 1909)

Se pensiamo a Riccardo Orsolini, il primo ragionamento che formuliamo riguarda il suo incredibile talento, capace di sbalordire il pubblico con giocate arditissime ogni volta. Poi si pensa alla discontinuità, forse, ultimamente, agli infortuni, perché è vero che, quando non è la sua giornata, rischia di rallentare la manovra e, proprio per questi suoi dribbling e tiri forzati, perdere di efficacia. Pensando a ciò che aspetta il Bologna proprio oggi, però, non si può fare a meno del marchigiano di Rotella.

L’uomo del destino

Parma, Lecce e Verona, solamente negli ultimi due mesi, sono alcune delle squadre con cui i rossoblu hanno perso punti importanti che, se portati a casa, avrebbero portato Italiano e compagnia al quarto posto. Recriminare non ha senso, perché tutte le partite non possono essere uguali, ma se si può trovare un comune denominatore è l’assenza del Sette dall’undici titolare. E dire che, per caratteristiche, Orso sarebbe perfetto per questo tipo di gare. Sfortunatamente, però, sono arrivate proprio durante i suoi due infortuni stagionali, capaci di complicare le cose a tutto il Bologna.

Riccardo Orsolini (© Bologna FC 1909)

Riccardo Orsolini (© Bologna FC 1909)

L’Orso che azzanna

Se abbiamo sempre detto che i rossoblu devono abituarsi ad essere una big, o quantomeno al trattamento che certe squadre riservano alle belle della festa, ciò vuol dire che, come a Parma, tenere il pallone tanto potrebbe non portare a nulla di positivo. Serve attenzione contro i contropiedi e grande lucudità dei centrali, perché vengono chiamati in causa a freddo. E questo non c’entra nulla col nostro eroe odierno, banalmente per posizionamento in campo. Ma, se guardiamo i requisiti offensivi, ecco che l’ex Atalanta li ha tutti. Inventa, cerca sempre il dribbling e tira da fuori area. E se sbaglia riprova, riprova e riprova. Tornando al discorso iniziale, se non è in forma questa caratteristica diventa complessa da gestire. Ma, d’altro canto, quando l’esterno si trova in condizione, ecco che diventa magico. Questa è la sua vera natura. Questa è, come titolerebbe una nota pellicola italiana, La pelle dell’Orso.

 

Fonte: Stadio, Claudio Beneforti

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