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La repubblica – Maifredi: “Champagne, per Bologna è il minimo”

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Dalle pagine di La Repubblica, Simone Monari mette a confronto il calcio arrembante di Mihajlovic con quello champagne di Maifredi, e con chi poteva farlo meglio se non con il diretto interessato. Maifredi ci tiene subito a precisare una cosa <<anche noi eravamo aggressivi>>. Quella di oggi è una squadra che ha una buona base di giocatori, in un momento particolare della stagione, e Barrow è forse l’attaccante che ci voleva: <<finalmente concretezza. Quando sviluppi tanto e poi trovi uno che concretizza è tutto più semplice>>. Parlando di motivazioni dei ragazzi e del loro traghettatore: <<Sinisa è il valore aggiunto, la situazione che si è creata ha carica e unicità d’intenti ai ragazzi>>.

Tra le due squadre c’è una differenza sostanziale, parola di Renato Villa, voi passavate molto da Pecci <<il primo anno in B era il nostro cervello, un giocatore sopraffino, e così fino al secondo anno in A quando poi lui andò al Vicenza, mentre io avevo bisogno di un centrocampo più muscolare ed inserii spesso Bonini e Bonetti>>. In fase d’impostazione il centrocampo del Bologna di oggi viene saltato << sulle fasce hanno giocatori che sanno saltare l’uomo, è giusto servirli in fretta. Ma non parliamo di registi d’ala, il regista è uno che dirige l’orchestra dall’interno della squadra>>. 

Un Bologna che dopo una stagione molto tribolata punta con decisione al centro della classifica e che, nei prossimi turni, potrebbe legittimare i sogni Europei: <<metà classifica non è male ma è una zona senza pathos e soprattutto non ti ci devi abituare troppo. Il Bologna doveva puntare all’Europa fin da subito e magari poteva essere ancora più immischiato in quella corsa. Mantenere la categoria, alla fine, è una cosa non da poco per una piazza piccola, non per Bologna. Se questa squadra arriva in Europa ha fatto un exploit, se no solo un buon campionato>>.

 

Chi ti ha più sorpreso dei nuovi talenti del bologna? <<Schouten buonissimo, non buono, buonissimo, Skov Olsen ha futuro ma deve giocare in un Bologna più forte per migliorare>> la differenza societaria tra il Bologna di Maifredi e quello di Sinisa di oggi: <<noi non avevamo questi mezzi, partivamo dal niente però creammo qualcosa. La base di oggi è diversa con Casteldebole tra i più bei centri d’Italia. Io l’Europa la conquistai in due anni, vediamo cosa farà Sinisa. Ad ogni modo quel che già sta facendo è al di fuori di ogni ragionamento>>.

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