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La Repubblica – Poker Real però i rossoblù non demeritano

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Il fiato fa la differenza. Ieri sera ha sostenuto di più le Leyendas del Real, che si trovano almeno una volta al mese per giocare, mentre solo una manciata dei rossoblù deve aver visto il campo più di una volta nell’ultima decade. Gli Spagnoli, racconta Luca Bortolotti, si riprendono così la rivincita dal solo precedente giocato tra le due squadre: Santo Stefano 1920, i rossoblù batterono i blancos per 3-0 in amichevole.

Nel primo tempo serve un rigore di Amavisca per sbloccare la partita, fischiato da un Rizzoli di casa ma implacabile. Il 2-4 maturato tutto nella ripresa, per i rossoblù il penalty realizzato da Stringara e l’inevitabile graffio di Di Vaio. D’altronde a Casteldebole il riscaldamento è andato in scena ai tavoli del bar, con le coppie Paramatti/Andersson e Nervo/Kolyvanov a sfidarsi a tressette; mentre Colomba ed Ulivieri decidevano chi dei quattro avesse più minuti nelle gambe. Andersson è ancora statuario, la terza torre di Bologna non perde pezzi ed è pronta a fare da faro là davanti nel 4-2-3-1 studiato dai due allenatori, sul calco del Bologna di Mihajlovic. I più freschi, non c’è da dirlo, si rivelano Di Vaio, e la DiGa di ricordo Pioliano: Mudingay e Perez. Di numeri 10 ad un certo punto se ne vedono due quando in campo a Locatelli si unisce Bombardini.

 

Tra le fila dei Blancos, le rotazioni sono molto più corte, Roberto Carlos, Seedorf, Arbeloa, Karembeu rimangono in campo per tutto il primo tempo ed alcuni anche per buona parte del secondo. Alla fine a fare doppietta è Congo, che leggenda del Real poi non è non avendo mai visto il campo, prima di essere falciato da Castellini sul 3-1.

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