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La strada del Bologna è tracciata, chi la vuole seguire?

Dopo i festeggiamenti, arriverà il momento delle decisioni a Bologna, per proseguire in quello che vuole essere un progetto a lungo termine.

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Bologna (© Damiano Fiorentini)
(© Damiano Fiorentini)

È tempo di festa, di una lunga festa per un traguardo che definire storico, forse, è riduttivo. Ma, sicuramente già in questi giorni, sarà tempo di confronti a Casteldebole. Perché quello che è stato fatto deve essere solo un primo tassello, in un mosaico che si vuole rendere il più bello possibile. Come? Semplice: con le conferme. A Bologna sta per arrivare il momento dei bilanci e delle decisioni: la strada è tracciata, bisogna vedere chi vorrà calcarla.

Bologna, la parola è una: adeguamenti

Per dare continuità a questo progetto, è giusto partire da quelle che sono state le certezze: i giocatori. E la società non si farà trovare impreparata da quel punto di vista. Sono già pronti ad essere avviate tutte le negoziazioni del caso con i giocatori Rossoblù e i loro entourage, soprattutto quelli più al centro delle voci di mercato: Calafiori, Lucumì, Ferguson. Sul primo c’è la forte pressione della Juventus, ma il 40% destinato al Basilea spinge il Bologna a valutare solo cifre molto importanti. La priorità è cementare un gruppo fantastico, senza il quale non si sarebbe raggiunto un obiettivo inimmaginabile ad inizio stagione.

Zirkzee non vede, non sente, non parla

La società, quando si parla di adeguamenti, ha intenzione di andare, come detto, a trattenere quelli che sono i propri diamanti più luminosi, per affrontare la Champions League al massimo delle potenzialità. Chi è, probabilmente, il pezzo più pregiato di questo Bologna? Joshua Zirkzee. E il suo futuro, come quello del mister, è incerto. L’opzione riservata al Bayern non sempre prendere piede.

Per il resto, le cifre che eventualmente chiederà il Bologna sono alte, ma l’attenzione sull’olandese dei grandi club, in Italia e non, è sempre presente. Il diretto interessato non si lascia sfuggire nulla, né in un senso e nè in un altro, ma le Instagram stories pubblicate nella serata di ieri qualcosa lo dicono: Joshua ama Bologna, sue parole.

E Thiago?

Arriviamo al punto più “caldo” della questione: Thiago Motta. Perché è riduttivo parlare di vari allenatori, se non si parte da lui. Dal quartier generale filtrano incognite su quello che sarà il suo futuro, ed è per questo che la società non può ritrovarsi a mani vuote, in caso di addio. Le voci che lo vogliono come prossimo allenatore della Juventus sono sempre più insistenti, anche se di firmato non c’è ancora nulla. Ed è per questo che la priorità di Joey Saputo è provare a tenere il proprio condottiero.

Venti di burrasca si son intromessi tra il mister e la dirigenza, nelle vesti di Sartori e Di Vaio: non c’è stata collaborazione nelle ultime due sessioni di mercato (Karlsson, Ilic), e il caso Arnautovic della scorsa stagione non è stato ancora digerito da Motta. Ma, per il presidente, non è ancora detta l’ultima parola: se si può trovare un punto d’incontro tra le parti allora può cambiare tutto.

Fonte – Emilio Marrese, La Repubblica

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