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Stagione da mito – Il 1999/2000 della Lazio: double e Supercoppa Europea

Il 1999/2000 della Lazio fu strepitoso. Partito con il successo della Supercoppa Europea e culminato con uno scudetto indimenticabile.

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I tifosi della Lazio
I tifosi della Lazio (© S.S. Lazio)

La fine degli anni ’90 rappresentò uno dei periodi più floridi per il calcio italiano. In quest’epoca, tante squadre furono spesso in lizza per risultati importanti, sia in Italia che in Europa. Una di queste fu la Lazio, che, nella stagione 1999/2000 riuscì a vincere addirittura 3 trofei. Una squadra composta da tanti campioni, protagonista di uno degli scudetti più combattuti della storia del nostro calcio.

Le stelle di quella squadra

In porta, i biancocelesti potevano contare su Luca Marchegiani, uno dei portieri più forti di quegli anni. Nella linea difensiva, era presente un giovanissimo, all’epoca, Alessandro Nesta. Il difensore centrale è ricordato ancora oggi come uno dei migliori interpreti italiani di quel ruolo. In mezzo al campo, il calciomercato estivo regalò due ottimi giocatori come Diego Simeone e Juan Sebastian Veron.

Il primo era un giocatore di grande sostanza, il secondo invece univa enormi doti atletiche e tecniche. Sulla fascia sinistra, presente il ceco Pavel Nedved, arrivato pochi anni prima in Italia dallo Slavia Praga. Anche lui divenne in poco tempo uno dei giocatori più importanti della squadra.

Davanti, invece, la Lazio si ritrovò a dover sostituire Christian Vieri. Il bomber venne ceduto all’Inter per una cifra record, con quei soldi i biancocelesti virarono su Marcelo Salas e Simone Inzaghi. Furono proprio loro due a comandare l’attacco durante quella stagione. L’allenatore di quella squadra era Sven Goran Eriksson, maestro di calcio venuto a mancare recentemente dopo una lunga malattia.

Il 1999/2000 della Lazio: subito la Supercoppa Europea

La stagione dei biancocelesti si aprì subito con un trofeo molto prestigioso. In virtù della Coppa delle Coppe vinta al termine dell’annata precedente, con la vittoria per 2-1 sul Maiorca, la squadra si assicurò la possibilità di giocarsi la Supercoppa Europea. Dall’altra parte si ritrovarono il fortissimo Manchester United di Sir. Alex Ferguson.

La squadra festeggia la vittoria nella Coppa delle Coppe

La squadra festeggia la vittoria nella Coppa delle Coppe (© S.S. Lazio)

La partita, a dispetto dei pronostici della vigilia, fu dominata dalla squadra di Eriksson. Quello fu anche il match della prima pesantissima rete realizzata da Salas con la maglia della Lazio. Il centravanti cileno raccolse la sponda aerea di Inzaghi per poi colpire con il mancino. La partita terminò proprio con questo risultato. Il club riuscì così ad ottenere il secondo trionfo europeo nel giro di pochi mesi.

Il cammino in Coppa Italia

In questa competizione, nel 1999/2000, la Lazio, grazie al risultato ottenuto in campionato nella stagione precedente, partì dagli ottavi di finale. Il primo turno, rappresentò immediatamente un’impensabile difficoltà. A Ravenna, nel primo match dei biancocelesti in Coppa Italia, gli uomini di Eriksson non riuscirono ad andare oltre l’1-1. Al ritorno riuscirono a rifarsi con gli interessi, vincendo 4-1.

Il turno più difficoltoso però furono i quarti di finale. Qui, contro la Juventus, nell’andata giocata a Torino, i biancocelesti andarono all’intervallo sotto per 3-0. Nella ripresa, le reti di Ravanelli e Mancini riaccesero le speranze di qualificazione. All’Olimpico, la Lazio vinse per 2-1, qualificandosi alle semifinali in virtù della regola dei gol in trasferta. Il turno successivo fu molto più agevole, il Venezia venne eliminato senza problemi grazie alla vittoria per 5-0 dell’andata e al pareggio 2-2 del ritorno.

Nella finale di andata contro l’Inter, Nedved e Simeone ribaltarono l’iniziale vantaggio nerazzurro siglato da Sedorf: 2-1. Lo 0-0 della partita di ritorno consegnò il trofeo ai biancocelesti.

Lo scudetto vinto a…Perugia

Dei tre trofei conquistati dalla Lazio nella stagione 1999/2000, il più bello fu sicuramente questo. Un campionato in cui, a poche giornate dalla fine, la Juventus sembrava ormai lanciata verso il titolo. Poi però, la vittoria dello scontro diretto e un altro piccolo inciampo dei bianconeri rimisero tutto in gioco, fino all’incredibile ultima giornata.

Dopo un estenuante duello punto a punto, durato per tutto il girone d’andata, gli uomini di Eriksson sembrarono cedere. A 8 giornate dalla fine, il distacco dalla Juventus era di addirittura 9 punti. La vittoria dei biancocelesti nello scontro diretto, grazie al gol di Simeone, rimise in corsa la squadra. A 4 giornate dalla fine però, il ritardo dai rivali era ancora di 5 punti.

Uno dei momenti più iconici del passato della Lazio: lo scudetto del 2000 (© S.S. Lazio)

I festeggiamenti dei giocatori dopo lo scudetto conquistato nel 2000 (© S.S. Lazio)

Alla terzultima giornata, ecco l’ennesimo colpo di scena di questo campionato. La Juventus cadde a Verona e la Lazio, grazie alla vittoria sul Venezia, si riportò a meno 2. Distacco rimasto invariato anche dopo la giornata successiva, tutto si decise all’ultimo sprint. La Lazio riuscì a battere agevolmente la Reggina in casa, mentre a Perugia, dove stava giocando la Juventus, la partita venne interrotta a fine primo tempo a causa di un fortissimo acquazzone.

Il match riprese quando ormai sugli altri campi non si stava più giocando, e così gli occhi di tutta Italia erano interamente rivolti lì. Alle ore 17:17, Calori portò avanti i padroni di casa. La Juventus, stordita, non ebbe la forza di ribaltare il risultato. La Lazio poté così festeggiare la vittoria dello scudetto, avvenuta a 26 anni di distanza dall’ultima volta. I biancocelesti riuscirono quindi a riscattare la cocente delusione della stagione precedente, quando persero la volata finale contro il Milan.

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