Bologna FC
Le Due Metà: Giacomo Cipriani – 1 mar
Le Due Metà prova a raccontare, da un punto di vista diverso, quella che è stata la carriera di calciatori che hanno vestito la casacca del Bologna e della squadra che i felsinei affronteranno durante il weekend. Un racconto, una storia magari già sentita ma affrontata con occhi differenti: questo è l’obiettivo che questa rubrica si prefigge.
Se esiste un Dio del Pallone, a Giacomo Cipriani deve chiaramente delle spiegazioni. O quantomeno delle risposte. Perché la carriera dell’attaccante ex Bologna e Spal, tra le altre, ad un certo punto prende una direzione improvvisa, che nemmeno nei peggiori film può essere pronosticata. Ma, alle volte, col Destino non si possono fare i conti, e devi accettare ciò che ha in serbo con Te.
Il Calcio ti coccola, ti vede crescere e ti promette grandi cose: tu sei un ragazzo delle giovanili del Bologna, hai un fisico importante, una rapidità impressionante e un tiro che fa invidia a molti. E hai soli 18 anni. Alla prima presenza coi grandi, col tuo Bologna, segni in Coppa UEFA, contro lo Zenit di San Pietroburgo, con un destro che si infilò all’incrocio in men che non si dica. In quell’istante, in quel preciso istante, il Calcio Italiano iniziava ad accorgersi di Giacomo Cipriani. Che di professione faceva l’attaccante, ma soprattutto il sognatore. Ma forse, quest’ultima cosa, non la sapeva.
Una stagione in prestito a Lecce, dove le luci della ribalta sembrano affievolirsi, visto il rendimento non proprio ottimo in terra salentina. Già, le luci. Le stesse luci che si accesero, in un giorno di febbraio, a San Siro, dove molti giocatori sono diventati grandi e tanti altri sono sprofondati, affossati dai loro stessi ricordi. Quel giorno il Bologna affrontava un Milan che aveva in Shevchenko il terminale offensivo. Ma non fu lo zar ucraino a prendersi il palcoscenico quel giorno.
Fu un ragazzino, classe 1980, età 21 anni, che mise a segno una splendida doppietta (con la maglia rossoblù, va detto), a mettere, per un attimo, in ombra il centravanti ucraino: prima con un destro che è tutta potenza, poi con un colpo di testa di rara precisione. L’esultanza? La medesima, per entrambe le marcature: mani nei capelli, quasi a non crederci.
Però era tutto vero, e da quel momento sarebbe diventato tutto molto più reale. E la realtà, se sa dove colpire, fa male.
Delle risposte, solo questo vorrebbe Giacomo. Probabilmente ancora oggi. Perché, proprio quando stai per spiccare il volo, ti fermi. Hai le ali tarpate. Ti guardi intorno e non capisci il motivo. Poi, una rapida occhiata allo specchio e comprendi che è il tuo corpo che ti ha tradito, il tuo stesso corpo, il tuo stesso fisico che ti permetteva di duellare con tutti i difensori e di dominare su quasi tutti i campi di Italia.
il ginocchio ha fatto crack.
Inizia un periodo buio, dal quale l’attaccante non esce, anche a causa dei ripetuti infortuni al ginocchio. Lascia Bologna, anche perché la società non riesce più ad aspettare il suo figliolo, che ormai è diventato grande, e prova a fare ciò che meglio gli riusciva: giocare a pallone, e gonfiare la rete.
A Ferrara trova, nel biennio 2009/2011, la tranquillità che da tempo andava cercando. Tranquillità, per chi ha subito continui interventi al ginocchio, è probabilmente ciò che da sempre si sperava di trovare. Due anni in cui ritrova la confidenza con la rete e Ferrara si innamora, in senso lato, di questo attaccante consumato da ciò che il Calcio gli ha offerto, affidandosi ai suoi gol per salvarsi e per scalare le classifiche.
Cipriani rappresenta quel che poteva essere, ma non è diventato.
È un peccato, voltarsi indietro, e vedere che cosa combinava da giovane, con quel fisico, con quella tecnica. Il calcio è uno sport ingiusto, infame alle volte, che toglie a chi merita e regala a chi, in realtà, non dovrebbe ricevere proprio nulla da questo sport.
Ma tant’è. Il Calcio è trasposizione su un campo della Vita. E la vita, alle volte, è ingiusta. Basta però saperla affrontare col sorriso, senza mai demordere, cogliendo possibilità in ogni opportunità che la vita ci offre. Come ci ha insegnato Cippo.
C’è però un aspetto negativo: nella sfortuna, la gente si lega a te. Inizia a volerti bene, si affeziona e ti vede sotto occhi diversi. E, ne siamo sicuri, del calore della gente di Bologna, della sua gente, Giacomo ne è tuttora orgogliosissimo.
Le domande troveranno risposta, ne siamo sicuri, ma ora godiamoci ciò che abbiamo, e non ciò che potevamo avere.
Per Spal – Bologna, Le Due Metà: Giacomo Cipriani.
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