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Le parole di Thiago Motta: «Credo nel lavoro di questi ragazzi»

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Domani sera si giocherà Inter-Bologna in Coppa Italia e questo pomeriggio ha parlato in conferenza stampa Thiago Motta.

Ecco quali sono state le sue parole.

 

La squadra no-limits può anche pensare di passare il turno in Coppa Italia contro i primi in classifica di campionato?

«Domani contro l’inter faremo il nostro calcio. Giochiamo contro la finalista di Champions League, una candidata seria per vincere lo scudetto e noi andremo a fare la nostra partita».

Domani farai scelte focalizzate solamente su questa partita, con l’obiettivo di passare il turno, o forse qualcuno dei ragazzi ha speso troppo nell’ultima partita?

«È un gruppo che lavora molto bene, tutti si impegnano al massimo nell’allenamento. Per questa partita metterò in campo quelli che stanno bene in tutti i sensi, per dare a tutti la possibilità di giocare, come sempre. Sono ragazzi giovani che lavorano bene, perciò abbiamo bisogno di tutti».

Domani la prima contro la quarta, in prima serata, in chiaro, con tutta l’Italia che vi guarda, che palcoscenico sarà?

«È sempre un piacere giocare una partita di calcio. Penso che sia per questo che facciamo il nostro lavoro tutti i giorni, nel modo giusto. Domani sera abbiamo un’altra opportunità, un’altra possibilità di giocare in un campo storico contro una squadra che, ripeto, è l’ultima finalista di Champions League, una vera concorrente per vincere lo scudetto. Noi andiamo lì a fare, come sempre, la nostra partita cercando di portarla dalla nostra parte».

Contro il Torino hai messo Fabbian e ha fatto goal, contro la roma hai messo Ravaglia e ha fatto una partita incredibile. Per domani, hai preso questo esempio anche per altri giocatori che hanno giocato meno?

«Credo nel lavoro di questi ragazzi. Giovanni è un ragazzo che sta molto bene. Non è una casualità che entri, faccia una bella partita e faccia goal, perché sta lavorando molo bene. Nel caso di Federico è la stessa cosa. L’ultima partita l’ha giocata lui e insieme alla squadra ha fatto molto bene, ma, ripeto, non è una casualità, perché sia Federico che lo stesso Giovanni si allenano molto bene e sono pronti ad affrontare ogni situazione».

Un allenatore disse che incontrare l’Atalanta è come andare dal dentista. Incontrare il Bologna oggi cosa significa?

«Devi chiedere alle altre, non a me. Io faccio parte del Bologna. Cerchiamo come sempre di fare il nostro e affrontare le avversarie con rispetto, voglia di fare e di competere. Alla fine si vede chi è capace di portare il miglior risultato possibile a casa».

È d’accordo con quello che ha detto ieri sera Gasperini, cioè che questo Bologna riflette molto lei da giocatore, ovvero equilibrato e attento, che sbaglia pochissimo?

«Tutti i complimenti fanno piacere, soprattutto dalle persone importanti per me, perché con Gasperini al Genoa abbiamo fatto e condiviso un anno fantastico. Ho sempre detto che è un allenatore fantastico e uno dei migliori che ho avuto, senza dimenticare gli altri. Lo stesso Mourinho, nell’ultima partita, e Carlo Ancelotti, che per me è stato un allenatore fantastico in tutti i sensi. Sono delle persone per cui ho grande rispetto e ammirazione. Arrivano fino ad oggi a fare il loro lavoro come se fosse il primo giorno, questa è la cosa più bella da vedere. Anche se hanno fatto tantissimo nel calcio, ognuno a modo suo, riescono a continuare con questa energia e voglia di affrontare tutte le situazioni al massimo. Questa è un’ammirazione verso di loro. Io spero, dopo 20 anni, di poter arrivare con la stessa loro passione per il gioco del calcio e di continuare a fare questo lavoro».

La Coppa Italia in questo momento è una competizione antidemocratica, per la formula che ha?

«Non ho bisogno nemmeno di rispondere, lo vediamo tutti. È fatta così, e non sarò io, con la mia opinione, a poterla cambiare. Sicuramente non è uguale, per esempio, a una coppa di Francia o altre coppe che si giocano in un modo anche più attrattivo, secondo me».

Perché dice che non sarà la sua opinione a cambiarla? Non deve partire dall’interno questo cambiamento?

«Deve partire da quelli che possono cambiarla, e non sono io. Io sono allenatore e posso esprimere la mia opinione, però deve partire dalle persone che possono cambiarla, se vogliono. Se non vogliono è inutile commentare e dire ciò che si pensa. Io sono concentrato a preparare la mia squadra al massimo e arrivare domani in campo al meglio delle nostre possibilità e al massimo per fare una grande prestazione».

Ci sono giocatori che hanno qualche strascico fisicamente, da recuperare ancora, che ti tieni un po’ in dubbio?

«No, li ho recuperati e oggi abbiamo fatto un buon allenamento. Quella di domani sarà una bella partita da giocare e saremo al massimo».

Che effetto vi fa a livello emotivo, all’interno di un gruppo molto giovane, capire che quello che state facendo ha alzato le aspettative?

«Grande energia positiva e grande entusiasmo trasmessa dal nostro pubblico per continuare a fare quello che facciamo sempre, il nostro lavoro. Questo ci aiuta a lavorare con umiltà, con i piedi per terra e con la certezza di essere arrivati fino ad oggi grazie al lavoro di questi giocatori, che si impegnano al massimo tutti i giorni. La nostra responsabilità è dare sempre il massimo, tutto il resto non è sotto il nostro controllo. I tifosi hanno il diritto di sognare e noi il dovere di prepararci al meglio per la prossima partita».

Uno dei migliori in campo nella sfida contro la Roma è stato Ndoye. Da quando è qui sente un miglioramento da parte del giocatore? Secondo lei, in questo momento, è l’attaccante più veloce del campionato?

«Dan sta molto bene. Ha avuto anche il complimento di un allenatore avversario, questo vuol dire tantissimo. Non è una sorpresa perché è un ragazzo che si è inserito bene nello spogliatoio, ha delle caratteristiche fisiche e tecniche importanti e lavora sempre bene. Anche quando ha giocato di meno, perché abbiamo giocato per un periodo con Riccardo Orsolini, lui ha continuato allenandosi sempre al massimo, cercando di aiutare il compagno che lo sostituiva. Ha cercato di migliorarsi e competere con gli altri in modo sano in allenamento, mostrando di poter essere titolare. Questo è ciò che vogliamo nel gruppo. Lui è un ragazzo importante nel gruppo, sia fuori dal campo, perché umanamente è un ragazzo per bene, serio e professionista, che in campo, avendo delle caratteristiche difficili da trovare in un esterno d’attacco».

Che cosa ti suggerisce ritrovarsi, nella prossima partita, Marko Arnautović?

«Marko è un grande giocatore, un ragazzo per bene. Ha fatto una scelta comprensibile. Tranne domani, gli auguro sempre il meglio perché se lo merita. Sicuramente farà bene durante la stagione e nel suo percorso all’Inter, come lo ha fatto qui nel Bologna. Gli auguro sempre il meglio».

Hai voglia di dirci cosa vi siete detti tu e Guida dopo 10/15 minuti in Bologna-Roma?

«Io ho protestato perché pensavo non fosse fallo su Belotti. Lui mi ha detto di non fare quei gesti perché non era la cosa giusta in quel momento. Ho accettato e chiesto scusa perché aveva ragione lui».

Da 1 a 10 quanto è cresciuto Remo Freuler?

«Penso che possa fare sempre meglio. È un ragazzo molto responsabile nella fase difensiva e molto intelligente nella fase offensiva, mettendosi nelle posizioni giuste e facendo giocate giuste, senza inventarsi azioni che non fanno parte del suo ruolo e delle sue funzioni. Ha un’intelligenza calcistica enorme ed è molto altruista in campo. Cerca di fare la cosa giusta per aiutare la squadra, anche mettendosi in difficoltà, caratteristica molto importante per un centrocampista. Siamo contenti di averlo perché è arrivato con una carriera già fatta, però ha voglia di lavorare, migliorarsi, impegnarsi e cercare qualcosa in più. Questo fa che il giocatore cresca e migliori. Sono molto contento di averlo anche perché comunica bene in campo, caratteristica molto importante, per pochi. Si è guadagnato questo rispetto».

Per quanto riguarda una possibile formazione afferma: «Che giochi uno o l’altro faranno il massimo, questo è sicuro. Lo vedremo domani».

Durante la cena in occasione del Natale, lei e il presidente Saputo avete parlato della posizione in campionato e di un’ipotetica Europa?

«È sempre importante e motivante sentire il proprio presidente vicino alla squadra, tutti i giorni. Ieri abbiamo parlato di natale e delle feste, niente di più».

In un calcio che si evolve saresti favorevole ad avere una comunicazione diretta, anche tramite auricolare, con i tuoi giocatori?

«Pensando così velocemente, no. Penso che sia importante che i giocatori abbiano libertà e che si prendano le proprie responsabilità, perché comunicare è la loro responsabilità in campo, all’interno di situazioni da rispettare. In campo, hanno la totale libertà di prendere decisioni, perché devono. Il gioco stesso è un continuo prendere decisioni. Oggi penso che sarebbe limitante per i giocatori, quindi per me è no».

 

 

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