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Le statistiche del Bologna in questo inizio di stagione, tra Sinisa e Thiago Motta

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Con il Mondiale 2022 traslato in un momento dell’anno a dir poco particolare, arriva una pausa di un paio di mesi che spezza in campionato in due tronconi decisamente prima del solito, e con meno gare disputate di quanto si era soliti fermare il campionato per la consueta pausa di fine anno. La stagione 2022/23 del Bologna è stata come al solito decisamente ricca di emozioni, il tifoso rossoblù non è amante della noia e nel bene o nel male, viene quasi sempre accontentato. Anche se non sempre per quanto accade sul rettangolo verde.

Ebbene, arriva la pausa ed è tempo di bilanci. Mai come in questa stagione per il Bologna la pausa arriva in un momento sbagliato, con la squadra in netto miglioramento nonostante sia ancora vivido il 6-1 raccimolato a San Siro, ma allo stesso tempo, mai come in questa stagione per il Bologna la pausa arriva anche in un momento quasi perfetto. La rosa inizia a digerire le richieste di Thiago Motta anche se, la già citata gara contro l’Inter ricorda tutti i limiti di una formazione che a volte tende a perdere sicurezza e tirare i remi in barca, oltre che ricadere in errori ormai radicati, e la pausa potrà servire al tecnico per plasmare definitivamente l’identità della squadra, decidendo anche chi sarà sacrificabile nel prossimo mercato di riparazione e quali saranno le caselle da riempire con nuovi innesti.

 

Le statistiche del Bologna della prima fase di stagione 2022/23

Mentre i giocatori sono in vacanze e il Mondiale si appresta a iniziare, prima che Thiago Motta riprenda il suo lavoro sul campo, possiamo dare un’occhiata alle statistiche rossoblù di questa prima frazione di stagione ormai andata in archivio.

Il Bologna ha disputato 17 gare tra Serie A e Coppa Italia, e mentre per la seconda è liquidabile abbastanza rapidamente viste le due vittorie per 1-0 con Mihajlovic e Motta a dividersi equamente il bottino in attesa della prossima sfida contro la Lazio del 19 gennaio, la situazione in campionato non è così semplice. Le rimanenti 15 partite sono appunto quella di Serie A, dove i rossoblù hanno un 33,3% di partite vinte, visto che sono 5 le vittorie ottenute, mentre sono 4 i pareggi e 6 le sconfitte, con 20 reti segnate (una ogni 67,5 minuti) e 25 subite, ma la stagione ha avuto uno spartiacque importante: il cambio di guida tecnica.

L’esonero di Mihajlovic

A un primo colpo d’occhio, l’esonero di Sinisa Mihajlovic potrebbe apparire privo di valida motivazione. Sei partite disputate, di cui l’unica vinta in Coppa Italia col Cosenza, nelle cinque in campionato il tecnico serbo ha fatto registrare tre pareggi e solamente due sconfitte. Certo, non un bottino elettrizzante, ma a cinque giornate dall’inizio forse l’esonero era prematuro? Soprattutto visto che le due sconfitte sono arrivate contro Lazio e Milan. Vero, ma se si considera che i pareggi sono arrivati contro Hellas Verona, Salernitana (in casa) e Spezia (in trasferta), forse si poteva fare di più. E chiaramente Sinisa ha pagato anche altro, ovvero una lunga scia di gare senza vittorie (venticinque) e una formazione che aveva ormai perso la propria identità.

Lasciando a ognuno le proprie idee su quanto accaduto (per chi scrive l’esonero era giusto e anzi tardivo), proseguiamo superando lo spartiacque del cambio della guida tecnica e l’arrivo di Thiago Motta.

 

L’arrivo di Thiago Motta

Tralasciamo il 2-1 contro la Fiorentina, vero momento di cesura tra le due parti della stagione ma con una guida tecnica momentanea, e partiamo con le statistiche correlate al tecnico italo-brasiliano. Nelle 10 gare da lui disputate sono arrivate 5 vittorie, di cui una in Coppa Italia, un solo pareggio e quattro sconfitte. A Motta si può evidenziare come una di queste sia arrivata contro l’Empoli, ma si era all’alba della sua avventura, mentre le altre, contro Napoli, Juve e Inter, potevano in fondo essere preventivabili. Ma va annotata una cosa abbastanza incredibile: la sconfitta per 6-1 in trasferta con l’Inter, medesimo risultato ottenuto la stagione precedente da Mihajlovic. Non un bel record, però.

Prima di fare un passo avanti, concentrandoci solo su Thiago Motta, per gli amanti di questo tipo di statistiche è interessante vedere come le 20 reti segnate dal Bologna fino ad oggi, siano arrivate 5 di sinistro, 13 di destro, 1 di testa e 1 di “fondo schiena” (quello di Lykogiannis a San Siro); decisamente indicativo anche il fatto che 17 siano stati segnati da dentro l’area e solo 3 da fuori, così come non vi siano gol direttamente su calcio di punizione, e ben 3 rigori. Siamo una squadra che non ama provarci da fuori.

Ma come si diceva, l’esonero di Mihajlovic era dovuto anche e soprattutto alla perdita di identità della squadra. Al netto di antichi problemi che riemergono, errori individuale e amnesie temporanee, il grande merito di Thiago Motta, ad oggi, è quello di stare lavorando per ridare questa identità ai rossoblù. Forse non c’è ancora riuscito del tutto, ma alcuni dati mostrano che forse la strada imboccata è quella buona. Due su tutti: con Motta siamo andati in rete in sette partite consecutive, non accadeva da ottobre 2021, praticamente un anno, e abbiamo vinto tre gare di fila in casa. Certo, questo secondo dato sembra quasi negativo, forse a qualcuno sembrano poche, ma in realtà non accadeva da quando Mihajlovic aveva preso il posto di Inzaghi e compiva un piccolo grande miracolo sportivo, al cui interno si inserirono otto vittorie casalinghe consecutive.

Thiago Motta, per ridare identità alla squadra, ha ridato fiducia a una serie di giocatori, togliendone virtualmente dall’armadio altri.

 

Aebischer, Ferguson e Posh

Una piccola parentesi va poi fatta, se si parla di dare una identità alla squadra, per citare questi tre giocatori: Aebischer, Ferguson e Posh.

Partiamo dal difensore austriaco Posh, di cui Mihajlovic aveva detto in conferenza stampa di aver scoperto del suo acquisto dai giornali e di non sapere chi fosse. Col serbo era rimasto sempre ai margini, ma con Motta Posh, anche per via dell’assenza di Kasius, si è ritagliato un posto abbastanza importante. La sua media voto si aggira attorno al 6 (5,88 per Fantacalcio.it, migliore per altri siti) e a prescindere dai freddi numeri, ha fornito buone prestazioni da quando viene utilizzato. Otto partite in cui ha anche segnato una rete e servito un assist, riuscendo a non essere ancora ammonito, cosa assai rara per un rossoblù, visto che in 15 gare sono piovuti 37 gialli e 1 rosso.

Passiamo poi a Ferguson. La grande preoccupazione estiva era trovare un nuovo Svanberg. Beh, a quanto pare lo abbiamo trovato: è scozzese e si chiama Lewis. Oggetto quasi misterioso con Mihajlovic è inamovibile nel centrocampo di Motta. Ha già segnato tre reti e tra i centrocampisti della Serie A che hanno già insaccato quel numero di goal, è anche quello ad aver tirato più volte in porta: nove tiri contro gli otto di Luis Alberto (dati OPTA). Non male per un ventitreenne esordiente in Serie A.

E infine arriviamo allo svizzero. Aebischer nella passata stagione non aveva troppo convinto, e la stagione 2022/23 con Mihajlovic era partita sulla falsariga della precedente. Ma l’arrivo di Thiago Motta ha rivitalizzato l’elvetico, che ha cambiato zona del campo in cui giocare diventando importante nello scacchiere del tecnico e migliorando il proprio rendimento. Non è probabilmente un caso se col Sassuolo è arrivato il suo primo gol in rossoblù. Statisticamente è curioso notare come il quarto svizzero a segnare con la maglia del Bologna abbia realizzato il primo gol in un derby contro il Sassuolo, mentre l’ultimo elvetico a segnare prima di lui, Dzemaili, lo aveva fatto sempre in un derby, sempre al Dall’Ara e sempre in novembre (contro il Parma 2019).

 

L’ultima prima della pausa mondiale: Bologna-Sassuolo

Avendo citato Bologna-Sassuolo, è impossibile non dare tre ulteriori piccole note statistiche, tralasciando il già citato primo gol di Aebischer e accennando solamente al primo assist in rossoblù di Lucumi. La prima è che contro i neroverdi è arrivato il secondo clean sheet stagionale, dopo quello contro il Lecce. Thiago Motta in panchina in entrambi, e sempre tra le mura amiche. La seconda è che l’ultima volta che il Bologna aveva vinto con tre gol di scarto in Serie A prima di Bologna-Sassuolo 3-0, era stato proprio contro in occasione di Sassuolo-Bologna 0-3, del dicembre 2021. Ultimo ma non per ultimo, con il gol di Arnautovic Roberto Soriano arriva al terzo assist in carriera contro il Sassuolo, che assieme a Torino è la squadra contro cui ha fornito il maggior numero di assist. Al centrocampista manca il gol ormai da tempo immemore, ma nell’ultima apparizione è sembrato in netta ripresa, e non più quello visto nell’ultimo anno di Mihajlovic. Chissà che non torni ad essere decisivo.

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