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Lecce-Bologna 1-1: Lykogiannis illude, Piccoli la riprende al 100’

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Si apre con Lecce-Bologna questa domenica di calcio, appuntamento a ora di pranzo (12.30), per la quattordicesima giornata del campionato di Serie A. I felsinei scendono in Salento per quella che potrebbe significare una nuova conferma, un nuovo tassello da inserire nel percorso che porta all’Europa. I giallorossi, invece, sono alla ricerca del ritorno a una vittoria che manca da ormai più di due mesi, quando proprio al Via del Mare veniva superato il Genoa grazie al goal di Oudin.

Quasi un tabù, per i padroni di casa, affrontare il Bologna: l’ultima vittoria risale al 2007 per ciò che concerne la B, e addirittura al 2001 prendendo in considerazione solo il massimo campionato.

Le formazioni

Baroni conferma nove undicesimi della squadra che ha pareggiato a Verona, disponendo i suoi con un 4-3-3 dove a protezione di Falcone agiscono Gendrey, Baschirotto, Pongracic e Dorgu; quindi, sulla mediana le chiavi sono affidate a Ramadani, con ai lati Oudin e Gonzalez; in attacco, invece, spazio al tridente composto da Banda, Strefezza e Krstovic.

Motta risponde con un 4-2-3-1 in cui figurano Skorupski tra i pali, Posch, Lucumì, Calafiori e Kristiansen in difesa; Fabbian e Aebischer in mezzo; quindi Ndoye, Ferguson e Saelemaekers sulla trequarti con il compito di inventare alle spalle di Van Hooijdonk (a sorpresa, infatti, manca Joshua Zirkzee).

Dirige la sfida Daniele Doveri, della sezione di Roma 1, affiancato da Tolfo e Longo come assistenti, mentre al VAR agisce Nasca.

Il primo tempo

Il primo squillo è dei padroni di casa: siamo al 3’ quando Dorgu impatta bene di destro su corner, impegnando non poco Skorupski. Buona, in ogni caso, la pressione dei salentini, che riescono da subito a trovare le misure agli avversari.

Per la risposta del Bologna bisogna attendere che gli esterni entrino in campo: il primo a farlo è proprio Ndoye, che all’8’ si accende sulla fascia con una discesa pericolosa e conclude con un cross basso, su cui è bravo Falcone a respingere.

Al quarto d’ora, nuova occasione per il Lecce: Calafiori si perde Krstovic su cross di Oudin, col montenegrino che per centimetri non riesce a intercettare il pallone e ribadirlo in rete, a porta praticamente spalancata.

I ritmi restano alti anche dopo i primi minuti di gioco, con le due squadre che scelgono di non risparmiarsi soprattutto in termini di fisicità, dando vita a un gran numero di duelli a centrocampo. Ad ogni modo, sembra sempre il Lecce a esser messo meglio in campo, e Gonzalez torna a impensierire Skorupski con una potente conclusione da fuori, quando siamo ormai al giro di boa della prima frazione.

È ancora una volta Gonzalez a sfiorare il vantaggio, questa volta con una spaccata su cross tagliato di Banda: siamo al 30’, e il Bologna sembra davvero non esserci. Ottima anche l’azione di Banda cinque minuti dopo, conclusa con un rasoterra debole che non crea grattacapi a Skorupski.

Le squadre iniziano ad allungarsi, e sembra proprio sulle transizioni poter venire fuori anche la formazione ospite: Ndoye è nettamente il più in palla dei suoi, e dopo una buona accelerazione in area – che brucia nettamente Dorgu – conclude verso Falcone, ottenendo un calcio d’angolo ma nulla di più. Agli sgoccioli del primo tempo, è ancora su uno strappo dello svizzero che Ramadani è costretto a fare fallo, ottenendo il primo giallo della partita. Sulla punizione derivata, il colpo di testa di Posch si spegne sul fondo di poco.

Il secondo tempo

La ripresa sembra iniziare con un piglio diverso per il Bologna. Dopo appena 120 secondi è Van Hooijdonk a provarci, abile a sfruttare un filtrante di Ferguson e a provare la conclusione rasoterra, che esce di poco alla sinistra di Falcone. Sicuramente migliore, comunque, il piglio dei felsinei, con uno Ndoye decisamente sugli scudi: è dal numero 11 (e dalle sue scorribande) che infatti nascono tutte le azioni più pericolose.

Al 57’, Motta decide di cambiarne addirittura quattro: Moro, Zirkzee, Freuler e Lykogiannis prendono il posto di Aebischer, Van Hooijdonk, Saelemaekers e Fabbian. D’Aversa sfrutta la pausa per rilevarne uno solo, ossia Krstovic, che lascia il posto a Piccoli.

All’ora di gioco torna a farsi vivo anche il Lecce: Piccoli ruba il tempo a Skorupski in uscita, Banda manca la ribattuta a porta vuota e sul pallone arriva Ramadani, che però calcia fortissimo trovando solo la tribuna.

Siamo al 62’ quando D’Aversa prova a pareggiare, o quasi, le forze fresche inserendo l’ex Sansone e Blin al posto di Oudin e Banda.

Al 66’, Ferguson conquista una punizione pericolosa, sul cui pallone si presentano Zirkzee e Lykogiannis: a calciare va il greco, che disegna una traiettoria incredibile su cui Falcone non può nulla, con la palla che lambisce la traversa e si insacca all’incrocio. È il goal dell’1-0, il Bologna è in vantaggio.

Sempre Lykogiannis, due minuti dopo, si divora il secondo goal, lanciato a rete dopo (l’ennesima) buona giocata di Ferguson e a un passo dalla personalissima doppietta.

A un quarto d’ora dalla fine, poi, una nuova, gigantesca, occasione per il Bologna: Zirkzee spizza di testa lanciando involontariamente Ndoye, che arriva sino al tu per tu con Falcone, prima di venir chiuso dal portiere leccese; sulla ribattuta tra i pali non c’è più nessuno, ma Ferguson non riesce a inquadrare lo specchio.

All’84’, Urbanski prende il posto di uno stremato Ndoye, e quattro minuti dopo si rende protagonista di una bella conclusione di destro, che Falcone respinge in angolo.

Nei cinque minuti di recupero sembra non accadere nulla di particolare, almeno fino al 95’. Qui, su un cross pericoloso dalla destra, Falcone (salito in area all’ultimo) viene trattenuto malamente da Calafiori. L’arbitro fischia il fuorigioco di Dorgu, poi richiamato al VAR rivaluta l’intervento del difensore felsineo come falloso e decreta il calcio di rigore. Siamo ormai al 100’ quando dal dischetto si presenta Roberto Piccoli: conclusione potente all’incrocio dei pali, pareggio e stadio in visibilio. È la rete dell’1-1, che chiude definitivamente le ostilità.

Il Bologna accarezza la vittoria e il quarto posto, per fermarsi solo dinanzi all’ultimo metro, dopo aver giocato un secondo tempo di personalità per cui avrebbe, con ogni probabilità, meritato la vittoria. Restano i rimpianti per le fallite occasioni del raddoppio, ma anche la consapevolezza di poter battagliare fino all’ultimo per i propri obiettivi. Il Lecce continua a non vincere, ma cancella i fischi del suo pubblico trovando un nuovo pareggio in extremis.

Ora testa alla prossima, che vedrà i rossoblù impegnati ancora in trasferta, questa volta in quel di Salerno.

 

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