Bologna FC
Lezioni di Italiano – Diamo tempo al tempo
Dare tempo necessario a Vincenzo Italiano perchè prenda le redini della squadra, senza scadere nella critica bieca, è attualmente necessario. Il campionato è appena iniziato e c’è tutto il tempo per completare il percorso di inserimento.
Dopo avere incassato un pareggio (vittoria ai punti, ndr) e una sconfitta, sotto le due Torri barcollano le certezze, ma non Vincenzo Italiano. E solo dopo due partite si apre, inopinatamente, un percorso di confrontismo, sull’oggi e su quanto succeso ieri della squadra rossoblù. E a perderci, sicuramente sui social, siamo tutti noi.
Italiano taglia il traguardo dei 45 giorni
Da quando Vincenzo è arrivato a Casteldebole, sono passati poco meno di 50 giorni. E dobbiamo contare che in questi scarsi 50 giorni sono mancati agli allenamenti, alcuni contemporaneamente altri no, addirittura 12 giocatori, chi per infortunio, chi per tornei internazionali, come le Olimpiadi. Insomma quello che doveva essere un percorso di fusione ed esaltazione delle caratteristiche dei singoli sul nuovo impianto di gioco, è diventato un sentiero pietroso, complicato da percorrere e difficile da definire. E man mano che si aggiungeva un pezzo, se ne toglievano uno o due, rallentando il processo di conoscenza delle nuove linee tattiche. Complicazioni non volute, ma che al mondo d’oggi capitano.
Italiano e le avversità
Vincenzo, che non è per natura un bastian contrario, ha evitato accuratamente esternazioni “modello Utrecht”. Ha solo rilasciato, nelle interviste, dei leggeri richiami alla Società di Joey Saputo, perchè il mercato portasse in dono le soluzioni alle “scoperture”. Mercato che, fin dai primi di luglio, si è subito manifestato come ostico e non semplice da percorrere, anche per un mostro sacro come Sartori. Insomma alle novità portate dal nuovo Mister, si aggiungevano le più o meno lunghe defezioni (infortuni) che hanno costellato questi primi 50 giorni scarsi. E il percorso di “inserimento” del credo del nuovo tecnico si è rivelato più complesso.
L’errore del confronto
In questa ricerca spasmodica di mercato, che completasse la squadra, dopo i primi due risultati non esaltanti, si è fatto strada un certo pessimismo di maniera. Un pessimismo che valutava i gioielli (venduti, ndr), Calafiori e Zirkzee come insostituibili e, in campo al Maradona, dava luogo a voragini, in cui il Napoli entrava per banchettare. La deriva manierata di queste situazioni sono state alcune pagine social che hanno accolto centinaia di flwrs, recalcitranti e increduli, che andavano subito a fare i confronti con lo scorso luglio e agosto. Confronti che, al momento, erano tutti persi. Ma si può?
Il tempo è galantuomo e dare tempo al tempo
L’antidoto in questi casi è il tempo. Lasciamo che il nuovo tecnico si insedi, che il gruppo si amalgami, che gli infortunati rientrino e possano dare il loro contributo alla causa. Contributo che, in termini di qualità, sarà diverso da quello dato da chi c’era prima, ma non per questo peggiore. E i tifosi si diano del tempo, lasciando che il percorso abbia il suo tempo per completarsi, senza giungere a valutazioni affrettate e, spesso, fuori logica.
E’ tempo di avere equilibrio nel valutare le cose. Sapere che ogni stagione è diversa dalle altre: occorre capire che, purtroppo, esistono le annate negative, senza vivere di giudizi preconcetti, che spesso creano mostri. Perchè le difficoltà, viste da fuori, sono sempre meno complicate di chi le vive sulla propria pelle.
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