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Bologna

Lezioni di Italiano – Benvenuti in Europa

Il Bologna esce dal suo primo confronto di Champions League con uno zero e zero. Ai punti i ragazzi di Italiano hanno sicuramente vinto, ma ancora il gol manca alla sua squadra. Ma quello che non manca è la voglia di fare una grande stagione, in Italia e in Europa.

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Vincenzo Italiano, allenatore del Bologna (© Damiano Fiorentini)
Vincenzo Italiano, allenatore del Bologna (© Damiano Fiorentini)

Piove su Bologna. Piove incessantemente da quasi un giorno. Piove sul momento calcistico più bello della storia rossoblù degli ultimi 60 anni. Piove, e la pioggia rischia di rovinare quel momento atteso da decenni. Un momento che sa di rivincita di chi ha sempre abitato nella parte destra della classifica, ma un giorno spera di traslocare dall’altra parte, perchè crede in un destino migliore. E quel giorno, finalmente, arriva.

Il Dall’Ara, poco dopo le 17, inizia a riempirsi in quasi tutti i settori. E alle 18.45 si conteranno oltre 26mila persone, incuranti (o quasi) di quello che il cielo rovesciava su di loro. 26mila tifosi, quasi totalmente rossoblù, che, con uno stupore quasi fanciullesco, quello della prima volta, si apprestano ad ascoltare “l’inno dei campioni” dal vivo, nel loro stadio. Il sentimento, in fondo, era quello: la rivincita di chi ha da sempre indossato i vestiti del “provinciale”, perchè solo quelli c’erano riposti nell’armadio. Stasera, però, si racconta una nuova storia e i vestiti sono quelli della “grande festa”, del’invito a corte.

La grande paura

L’emozione, dopo il fischio d’inizio, lascia il posto all’agonismo e lo stadio torna ad essere il catino passionale di sempre, senza distinzione fra Italia ed Europa. La dimensione europea dell’incontro non è stata ancora metabolizzata quando, al terzo minuto, arriva il momento della grande paura. Posch, ingenuamente, atterra un avversario in corsa in piena area. Saggi decreta il rigore e la storia corre il rischio di cambiare. Ma quella storia, così faticosamente costruita nella stagione precedente, quella rivincita così fortemente voluta non poteva avere un prologo così immediatamente amaro. E il prologo mantiene intatta la sua aspettativa, grazie alla felice intuizione di Lukasz Skorupski che, gettandosi alla sua destra, para il rigore, malcalciato da Sudakov.

E così il percorso della rivincita rimane intatto, attaccato e protetto dai guantoni dell’estremo difensore polacco.

Bologna, buona la prima

La partita si svolge con le caratteristiche di “questo” Bologna: rossoblù che governano per 95 minuti, che “amministrano” il match (il secondo tempo sarà quasi una dittatura emiliana, praticamente ad una porta sola), ma che non pungono, non violano la rete di Riznyk.

E il pareggio a reti bianche, per quanto avaro e corto di soddisfazioni nei confronti dei ragazzi di Mister Italiano, sancisce il battesimo europeo del Bologna Fc 1909, 2024/25. Raccontiamoci, ancora una volta, che il tempo per migliorare c’è, con sette partite davanti, alcune proibitive, altre abbordabile.

Ma, fermandoci all’oggi, la storia europea rossoblù è finalmente iniziata e, come avrebbe cantato Lucio Dalla in Caro Amico ti scrivo, “questa è (l’unica) novità“.

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