Bologna FC
Lezioni di Italiano – Buon Natale, Vincenzo
E’ un finale di stagione che ci impone di aggiornare le prime valutazioni, su questa prima parte di campionato, su Vincenzo Italiano. Arrivato dopo l’addio di Thiago Motta, dopo una stagione fenomenale che aveva visto i rossoblù qualificarsi per la Champions League, sembrava, ai più, un ripartenza per una fase di assestamento e di basso profilo.
Italiano era stato chiamato perchè il suo profilo rispondeva, secondo le riflessioni della dirigenza rossoblù, ai requisiti di chi doveva e poteva essere il nuovo trainer del Bologna. Un Bologna i cui tifosi, dopo aver celebrato le gesta del vecchio allenatore, avevano preso il cambio con non pochi dubbi.
Dubbi che provenivano non solo dalle perplessità per la scarsa conoscenza del profilo , ma anche per le critiche che sopraggiungevano dall’altra parte dell’Appennino, dove parte della tifoseria viola aveva inviso l’allenatore di Karlsruhe. Ma le critiche arrivavano più dalla pancia che dal raziocinio.
Il Bologna di Vincenzo non teme quello di Thiago
Crediamo sia umano, oltre che legittimo, confrontare il passato (soprattutto se epocale) con il presente, fatto soprattutto di novità. Già le novità: le più evidenti sono alla voce “partenze”. Usciti, a giugno, due dei pilastri della trionfale stagione scorsa, Joshua Zirkzee e Riccardo Calafiori, non erano arrivati, secondo la tifoseria rossoblù, ricambi all’altezza. Se a questo si aggiunge l’assenza, per i primi tre mesi, di un altro pilastro come Lewis Ferguson, la situazione sembrava ai più molto “deficitaria”
E invece facendo una semplice fotografia, alla 16esima giornata (al Bologna manca la gara interna col Milan), della scorsa stagione e di questa le due squadre, lato classifica, si differenziano solo nella posizione. Il Bologna l’anno scorso veleggiava già al 4° posto di questi tempi, quello di quest’anno al 7°. Ma è l’unica variante.
Due Bologna con la stessa efficacia
I punti sono esattamente gli stessi: 28, frutto dello stesso numero di vittorie (7 per entrambe le squadre), di pareggi (7) e di sconfitte (2). E la contabilità dei gol cambia di poco: un attacco più prolifico (23 contro 20), e una difesa da registrare maggiormente (18 contro 12). Esattamente come se al volante ci fosse lo stesso guidatore, lo stesso pilota. E il cammino attuale è stato fatto senza Zirkzee, Calafiori e l’assenza, per tre mesi, di Ferguson. A cui si aggiunge un percorso in Champions, che rendeva triplice il cammino da affrontare in questa stagione (Campionato, Coppa Italia e Champions League).
Per fare tutto ciò Italiano ha lavorato sulla rosa a sua disposizione, sulle sue convinzioni tattiche (la difesa rossoblù oggi si posiziona più bassa rispetto ad agosto) e, quasi sicuramente, sui pregiudizi.
Oggi, al sesto posto in condominio con la Juventus, il Bologna ha un suo gioco, una sua identità. E nelle ultime 8 partite ha guadagnato 19 punti e quasi tutti i componenti della rosa sono stati coinvolti in questo percorso virtuoso, che pare non fermarsi, con un corretto uso del turn over.
Buon Natale, Vincenzo! Ottimo lavoro.
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