Bologna FC
Lezioni di Italiano – Danni collaterali
L’espulsione di Pobega ha avuto come danno collaterale lo sconvolgimento del piano partita di ieri sera. Ma rimane il fatto che il Bologna prende troppi gol negli ultimi 25 minuti, denotando quasi un non episodico calo di concentrazione. E qui, il danno collaterale, sono i punti (e le posizioni) persi in classifica.
Una delle cose che ci è rimasta in mente di questo Lazio-Bologna è stato un pop up video apparso su Dazn, che raccontava come la Lazio fosse la prima in campionato a segnare più gol dopo il 60′ e di questo Vincenzo Italiano ne era a conoscenza. Prima con 12 reti davanti al Napoli con 9 reti. Sembrava uno spot di una statistica buttata lì, invece era una profezia autoavverante.
E così i gol al 68′ di Gigot, al 72′ di Zaccagni e al 92′ di Dele-Bashiru hanno sancito il riassopirsi di una speranza, quella cioè (alla 12esima effettiva giornata di campionato) di stare giocando una stagione migliore della scorsa. E per sancirlo bastava (alla 12esima effettiva giornata di campionato) un solo punto. Vero che maggio con la sua 38esima giornata è lontanissimo, ma l’oggi avrebbe potuto raccontare questo.
I primi 35 minuti di Lazio-Bologna: il piano tattico di Vincenzo Italiano
Per buona parte del primo tempo è stata battaglia ad armi pari, dove si vedevano perfettamente le mani dei rispettivi allenatori. Costruzione dal basso, pressing alto, gestione del possesso palla, improvvise verticalizzazioni, un calcio speculare. Insomma il primo terzo di gara non aveva ne vinti ne vincitori, ma un gioco dinamicissimo che poteva valere il prezzo del biglietto. Due squadre in salute che per punti e gioco avevano, correttamente, cittadinanza nella parte sinistra della classifica. Poi l’ingenuità, l’episodio che cambia il corso dei 90 minuti: entrata senza senso (perchè si era nell’area avversaria) di Pobega, secondo giallo e via degli spogliatoi anticipata. Ma il danno collaterale di questo gesto sconsiderato è stato lo sconvolgimento del piano partita. Da quel momento in poi le difficoltà per i rossoblù si sono moltiplicate e il loro gioco, dispendiosissimo, ha iniziato a perdere efficacia. La Lazio era dappertutto e dal 60′ il gioco biancoceleste ha iniziato a fare la differenza: Gigot, Zaccagni, Dele-Bashiru. 3 a 0 come a Napoli. Con una piccola differenza: il primo gol è stato fatto nel primo tempo, poi il resto una esatta fotocopia. Addirittura il terzo gol al Maradona segnato nel recupero, come all’Olimpico.
La Lazio ha un organico che costa 40 milioni in meno del Bologna
Perchè all’adilà del “danno collaterale di ieri sera, il prendere rete dopo il 65′ sta diventando una costante per i rossoblù di Vincenzo Italiano. Se pensiamo cosa è successo con l’Udinese (rete 68′ per il pareggio), gli ultimi due con il Napoli (dopo il 73′, sconfitta), con l’Atalanta (90′, poi pareggio). E continuando con il Genoa (due dopo il 70′ e relativo pareggio), con la Roma (due a partire dal 66′, unica vittoria del lotto) e i tre contro la Lazio (tre a partire dal 68′), capiamo che c’è un calo di attenzione negli ultimi 25 minuti di gara che ci può essere fatale. Quanti punti sono stati gettati al vento e quante posizioni in classifica? Metà delle partite fin qui giocate, direbbe questo.
Ma se confrontiamo il valore del gruppo, la Lazio, nel valore complessivo della sua rosa, esprime un meno 40 milioni rispetto al Bologna: per cui non si può sempre tirare in ballo il mercato estivo e quello che non è successo. Occorre, invece, continuare a lavorare sulla concentrazione della linea difensiva e del centrocampo per 95 minuti di gioco effettivo. Concentrazione che poco potrà fare fare contro un’espulsione, ma potrà aiutare (e non poco) a blindare i pali della nostra porta, grazie ad una cerniera che non perde, nel tempo, efficacia.
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