Bologna FC
Lezioni di Italiano – Gli stessi diciotto punti
La vittoria permette a Vincenzo Italiano di pareggiare, dopo 11 giornate, i punti che la squadra aveva a questo punto nella scorsa stagione.
Quando dura un viaggio in treno, da Roma a Bologna, dopo aver sbancato l’Olimpico, Vincenzo Italiano? Tantissimo, perchè stasera hai iscritto questa partita nella storia, con altri tre gol a referto. La regola del tre.
Ma stasera hai anche rischiato con dei cambi “complicatissimi”, perchè, al termine di una partita bruttina, hai finito, in campo, con Dallinga, Karlsson e Casale. Tre “residenti” solitamente in panchina, che, timbrando il cartellino in una partita vincente, si sono conquistati il diritto di poter ambire alla titolarità.
E se Dallinga ha rischiato che gli convalidassero il gol, Karlsson l’ha fatto davvero (paperetta di Svilar, ndr) e Casale ha giocato più che decorosamente, sentendo l’aria del derby, lui un ex Lazio. Perchè con tre competizioni davanti, hai bisogno di tutti e non fai distinzioni nel tuo gruppo, facendo capire che la panchina non è uno stato punitivo, ma solo un punto ripartenza, perchè la titolarità va guadagnata.
Una breve occhiata alla classifica odierna di Vincenzo Italiano e il confronto con la scorsa stagione.
Ci sono momenti in cui bisogna vincere la paura di voltarsi indietro e provare, con serenità, a fare un semplice confronto con il recente passato (da tutti addittato come “vincente”) e capire se la strada intrapresa è quella giusta.
La scorsa stagione, alla undicesima giornata, eravamo al 3 di novembre, oggi siamo al 10. I rossoblù, vincendo contro la Lazio al Dall’Ara, si inerpicavano al sesto posto con 18 punti. Gli stessi punti che ha il Bologna di Vincenzo Italiano oggi, stessa giornata, ma la posizione in classifica è l’ottava, mentre allora era la sesta. Un cammino quindi identico (4 vittorie, 6 pareggi e una sola sconfitta). Identico si, ma con tre top player nell’organico odierno in meno (due dei quali vestono altre maglie e il terzo ha giocato, in undici partite, solo 17 minuti). Parliamo di Zirkzee, Calafiori e Ferguson.
E in un flash back della “dodicesima” giornata della scorsa stagione, il Bologna incontrò i Viola a Firenze, perdendo. Vincenzo, invece, la sua “dodicesima” la giocherà sempre all’Olimpico, ma contro la Lazio, fra due settimane.
E’ per questo che ci piace pensare che, ad un terzo del cammino stagionale, Vincenzo abbia il suo primo “set point”: vincere o pareggiare a Roma e, per una giornata, sopravanzare il suo predecessore. Uno che ha portato il Bologna in Champions League, non uno qualunque. Un modo per far scendere la scimmia dalle spalle e fare si che parte della piazza cancelli i suoi incommentabili pregiudizi.
Adesso sotto con la Champions League
E se adesso in campionato, ben dodici squadre ci guardano la targa, occorre fare un discorso diverso per la Champions League (1 punto e zero gol). Ma la Champions League non è la Serie A e la forza della competizione sta proprio nelle sue partecipanti. Avere incontrato il Liverpool e l’Aston Villa e aver incassato solo due gol, non può essere una nota di demerito, ma di inesperienza. Esattamente come il gol preso dal Monaco all’87esimo al Dall’Ara.
Prenderne atto non è un segnale di premeditata debolezza, ma di consapevolezza di un cammino che è appena iniziato, accettandolo. Ed è sull’acquisire esperienza che Vincenzo dovrà lavorare perchè, attualmente, il Bologna non è fra le prime 16 squadre d’Europa. Ma ci potrebbero esserci i presupposti per diventarlo.
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