Bologna FC
Lezioni di Italiano – Non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta
Il Bologna è ormai una squadra ad immagine e somiglianza del suo allenatore, Vincenzo Italiano, che lotta in campionato e in Europa con la medesima intensità e qualità. E dopo soli sei mesi questo è sicuramente un successo.

Avremmo voluto avvicinarci alla panchina di Vincenzo Italiano, alla fine del primo tempo di Sporting-Bologna, per raccontargli che, nella classifica europea di Champions League, il Bologna, in quel momento, aveva gli stessi punti del Manchester City di Guardiola. E mettendogli la mano sulla spalla, gli avremmo riportato di come, all’interno del gotha del calcio continentale, la sua difesa risultava ottava per gol subiti, a pari merito col Paris Saint Germain. Migliori di noi c’erano (e ci sono) solo 7 squadre nell’Europa del pallone “che conta”: Liverpool, Arsenal, Inter, Aston Villa, Atalanta, Leverkusen e Juve. Tutte le altre rimangono dietro, calibri come Real Madrid, Barcellona o lo stesso Bayern Monaco. Il “muro” rossoblù, almeno da questo punto di vista, è stata una delle più belle conferme di questa competizione. Avremmo voluto ma non ci siamo riusciti: siamo però sicuri che qualcuno, leggendo questo articolo, glielo riporterà. Perchè di questa squadra e del suo allenatore, noi andiamo fieri.
La “traiettoria Champions” della squadra di Vincenzo Italiano
Ragionare sulle 8 partite europee del Bologna è rappresentare, quasi eattamente, il percorso che Italiano ha fatto sotto le due torri. Qualche difficoltà all’inizio, un lento ma costante miglioramento e infine le ultime partite con risultati importanti. Come le tre partite finali che hanno riportato, nel tabellino finale, due pareggi fuoricasa a Lisbona (e questa è una notizia) e una vittoria al Dall’Ara contro i vice campioni d’Europa.
Ma in tutte le partite, tutte, mai i rossoblù hanno perso la rotta e sbracato, nel gioco e nei risultati. E con uno scarto massimo di due gol (la seconda e la terza partita, cioè contro Liverpool e Aston Villa).
Non solo: ma delle prime otto qualificate direttamente agli ottavi, il Bologna ne ha incontrato ben tre (Liverpool, Aston Villa e Lilla). E ben sei risultano nella prima metà della classifica. Solo lo Shakhtar ha un punto solo più di noi, segno che il nostro era un girone di ferro. E se la vittoria di ieri del Benfica a Torino, rende il nostro pareggio a Lisbona come una piccola impresa, la riflessione del giorno dopo ci porta a due considerazioni.
La prima che il Bologna Europeo è sempre più una creatura di Italiano. La seconda che solo dopo sei mesi e nonostante un paio di fuoriclasse in meno, la squadra di Vincenzo può andare ad imporre il suo gioco in tutta Europa. Perchè è una squadra che lotta sempre e non teme gli avversari, di qualunque caratura essi siano. E questo non può non piacere ad ogni tifoso rossoblù, che si fa migliaia di chilometri, per seguire i nostri ragazzi.
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