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Bologna FC

Lezioni di Italiano – Quei 3 maledetti 2 a 2 (episode 2)

La cavalcata del Bologna di Vincenzo Italiano è stata già un successo, comunque andranno le ultime nove partite. Ma il rammarico di quei tre 2 a 2 c’è tutto, perchè la bellissima classifica odierna, poteva essere “pazzesca”, senza per forza dover scomodare quella parola che non abita più a Bologna da 60 anni.

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Vincenzo Italiano, allenatore del Bologna (© Damiano Fiorentini X 1000cuorirossoblù)
Vincenzo Italiano, allenatore del Bologna (© Damiano Fiorentini

Seconda parte (Bologna, Lezioni di Italiano – Quei 3 maledetti 2 a 2 – episode 1)

Il capitolo infortunati della stagione 24/25 del Bologna

Un capitolo imprevedibile per il Bologna di Italiano, prima della firma, capitolo che invece presenterà il suo corposo conto. Nel novero non metteremo Calafiori e Zirkzee, top player della stagione 23/24, venduti ad Arsenal e Manchester United. La lista parte con il lungo degente Lewis Ferguson, che solo nel 2025 ha ritrovato forma e continuità di gioco . Poi prosegue con Nicolò Cambiaghi (21 giornate di assenza per il crociato), Riccardo Orsolini (7 giornate di assenza per infortunio, compresa Champions League). E si continua con Dan Ndoye (4 giornate per infortunio), mentre Oussama El Azzouzi (21 giornate di assenza) a parte i 7 minuti contro il Como, non è mai sceso in campo in questa stagione. Per finire non possiamo, in questo già lungo elenco, non menzionare Michel Aebischer (20 giornate di assenza, compresa ) e Tommaso Pobega (5 giornate di assenza per stiramento, compresa una di CHL). Per chiudere segnaliamo Emil Holm (5 giornate ufficiali di assenza per infortunio, ma a cui andrebbero aggiunte altre 3 o 4, perchè il giocatore andava preservato) e Jhon Lucumi ( una sola giornata di assenza). Non che le altre squadre non siano state esenti da infortuni, ma a Casteldebole la lista è stata assai lunga.

Ma il rammarico decolla solo sui tre 2 a 2

Eppure, tutto quanto segnalato prima, non ha fermato il Bologna dall’essere, meritatamente, quarto. Però, se siamo onesti fino in fondo, la soddisfazione, che ammanta le nostre parole, ha solo una piccola nuance di rammarico. Questa nuanche si chiama Genoa-Bologna, Juventus-Bologna e Bologna Roma. Tre 2-2 di gare che erano in pieno controllo.

A Genoa il Bologna era addirittura sullo 0 a 2 fino al 73′. Poi due autentiche magie di Pinamonti rimisero in linea di galleggiamento il Genoa, salvando la panchina, per il momento, di Gilardino.

A Torino, la storia ripetè quasi pedissequamente il copione: un Bologna gagliardo e determinato aveva imposto il suo gioco, portando il risultato sullo 0 a 2. Poi quello che non ti aspetti in casa dell’acerrima nemica di sempre: gol di Koopmeiners al  62′ e la vittoria sfumata oltre il 90′, con un gioiello di Mbangula. La vittoria storica, dopo 14 anni, sfumata per un niente.

A Bologna l’ultimo 2-2 del rammarico, quello contro la Roma. Qui non entriamo nella leggenda come il rigore di Piccoli, segnato al 100′ per un finale 1 a 1 fra Lecce e Bologna, ma ci andiamo vicini. Bologna in svantaggio per il classico dell’ex, Alexis Saelemekers: risultato riacciuffato in pieno, con gol di Dallinga e Ferguson. Poi il rigore che si concede solo nei film fantasy, realizzato da Dovbyk, su rigore all’98’.

Vi risparmiamo i conteggi: saremmo terzi a 59 punti, con quei 6 punti malamente gettati al vento, fra Atalanta (58) e Napoli (61), con l’Inter a 4 punti e lo scontro diretto ancora da giocare fra le mure amiche. Non pensiamoci, abbiamo comunque avuto un’annata straordinaria, ma non è ancora finita.

La rincorsa ricomincia sabato prossimo, al Penzo di Venezia. Perchè questo Bologna non ha ancora finito di regalarci soddisfazioni.

 

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1 Commento

1 Commento

  1. Ivano Salomoni

    22 Marzo 2025 at 16:36

    più di tutti bruciano i tre punti persi con il Parma

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