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Lezioni di Italiano – Non c’è il due senza il tre

Il Bologna da Cagliari porta a casa tre punti di consapevolezza e prospettiva. Sabato contro il Lecce l’occasione di riportare la vittoria al Dall’Ara.

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Vincenzo Italiano (© Bologna FC 1909)
Vincenzo Italiano (© Bologna FC 1909)

Un pallido sole si affaccia su Bologna: sono i “primi” tre punti per la città, martoriata da una tempesta d’acqua dieci giorni fa.

Scavalliamo le polemiche sorte per il rinvio contro il  Milan, perchè a noi risultano chiare le priorità, e voliamo a ieri sera, alla Unipol Domus di Cagliari.

Tre punti di svolta per il Bologna

Cagliari, campo maledetto, non vedeva una vittoria rossoblù dalla stagione 2018/19. E anche l’anno scorso fu, in negativo, il “Cala Day”, dove il Riccardo nazionale prima si fece sfuggire quel “sandrone” di Petagna per il primo gol isolano. Poi di ginocchio infilò Skorupski, fissando il risultato finale sul 2 a 1. Anche in quel frangente il primo gol era stato segnato da Orsolini, sempre nel primo tempo.

Ma ieri il gol dell’Orso ha dato il via ad una solida vittoria: due a zero nel secondo tempo di Odgaard, esattamente come a Genova. Tuttavia ieri sera non giocava, fra i rossoblù di Cagliari, il rossoblù del Genoa Andrea Pinamonti. Finale: zero a due, sbancata la Unipol Domus e si ritorna in continenti un po più allegri.

Quindi, dopo nove partite, si sale al decimo posto con dodici punti, due in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Pesano (e non poco, ndr) i punti persi proprio a Genova, dove, fino al 73esimo, Fabio Bazzani, in cronaca diretta, aveva raccontato che il Bologna era in pieno controllo.

Ci permettete di continuare il confronto?

Perchè oggi quella “vittoria ai punti” di Genova, sfumata nell’ultimo quarto d’ora per un paio di banali incertezze, quei quattordici punti, che ci appaierebbero allo stesso cammino fatto l’anno scorso, hanno una peculiarità. Sono stati fatti tutti (dodici reali, quattordici virtuali) senza i tre fuoriclassi della stagione 2023/24: due venduti in Inghilterra (Zirkzee e Calafiori) e uno (Ferguson) appena rientrato ieri in panchina. E questo trio fa la differenza del mondo, senza voler mancare assolutamente di rispetto a nessuno dei 16 giocatori scesi ieri in campo. A cui va, da tifosi, tutto il nostro plauso, per essere riusciti a tenere la “barra al centro” e a conquistare sul campo dodici punti, in questa stagione. Un Bologna operaio, alla ricerca, in questa stagione, di maggiore efficacia realizzativa.

Non siamo degli accontentisti, ma dei pazienti “realisti”. Il Lecce sarà un altro “turning point”: sapete che se vinciamo al Dall’Ara (l’uno interno manca da sette mesi) siamo con gli stessi punti  dell’anno scorso? Con buona pace dei nostalgici della scorsa stagione.

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