Bologna FC
Lezioni di Italiano – Paragone e pregiudizio
Il confronto lascia il tempo che trova e se lo uniamo al pregiudizio, sono sempre percorsi che portanto alle incomprensioni. In conferenza stampa pre Juventus-Bologna Vincenzo Italiano chiede di fermare questo stillicidio nel volere sempre confrontare le due stagioni: e di ragioni ne ha da vendere.
“Sinceramente non mi piace continuare con questo paragone. Perchè se la scorsa stagione del Bologna è stata incredibile e indimenticabile, non va bene ogni settimana continuare con questo paragone, perchè si confrontano due situazioni che non saranno mai le stesse“. Parole e musica di Vincenzo Italiano, proferite durante la conferenza stampa di ieri, in un pre Juventus-Bologna che si preannuncia infuocato.
Vincenzo sapeva che prima o poi il giorno del “confronto” sarebbe arrivato, per quanto dopo quattordici partite dopo l’inizio della stagione 2024/25. Ma il paragone, quello che mortifica e, per certi versi, umilia, è iniziato con l’inizio del ritiro. Perchè il paragone, soprattutto all’inizio, è stato accompagnato dal pregiudizio, quello becero, quello che non lascia scampo, che non ragiona e che offende chi ne è bersaglio.
Il confronto che pesa, il paragone che mortifica
Partiamo da un dato assoluto, una fotografia esatta della realtà, che non può subire (per sua stessa natura) condizionamenti: in questo preciso momento del campionato (13 partite giocate) i “due” Bologna presentavano (e presentano) gli stessi punti. Percorsi identici per vittorie (5 Motta, 5 Italiano), pareggi (6 Motta, 6 Italiano) e solo due sconfitte a testa. E alla quattordicesima partita, il confronto fra i due, sul campo, ha dato quanto meno il tempo a Vincenzo di iniziare a fare sua la creatura rossoblù, il cui confronto con il passato deve finire qui. Anche per rispetto all’uomo e per quell’ombra di pregiudizio che lo ha accompagnato in questi primi quasi cinque mesi: non essere all’altezza del suo predecessore.
Orgoglio e pregiudizio, pregiudizio e orgoglio
“All’inizio dissi che il mio modo di interpretare il calcio era molto simile al suo: però fermiamoci lì“. In quel fermiamoci lì c’è tutto il Vincenzo-pensiero che porta un pizzico di velata amarezza, per dover essere protagonista di un paragone, con il recente passato, che lui non vorrebbe e non ha scelto. E quel pregiudizio, che gli deriva da una parte della tifoseria viola e che ha contagiato una parte della tifoseria rossoblù, ha complicato il suo approccio al mondo Bologna Fc 1909. Almeno fin ad ora.
E’ evidente che parliamo di due stagioni totalmente differenti: la scorsa con Zirkzee e Calafiori (ma anche Saelemaekers) nel motore e senza la Champions League, questa senza i due top player e con una competizione continentale complicatissima in più da affrontare. Esprimersi poi sulla sessione estiva del mercato è forse ancora presto, ma gli ultimi risultati stanno smentendo che gli arrivi fossero così poco qualitativi. E’, quindi, giusto attendere almeno tutto il girone di andata per dare un primo e completo giudizio.
Ma tornando a stasera, comunque la si pensi, è sempre un Juventus-Bologna da quasi alta classifica. Con un sesto e un ottavo posto attuali rimane una partita che vive una storia completamente diversa rispetto agli ultimi decenni, dove le dimensioni dei valori in campo erano molto differenti. E sempre stasera, la partita perfetta, ci potrebbe fare rivivere quel 26 febbraio 2011: sono quasi tredici anni che il Bologna non è corsaro a Torino e sarebbe anche l’ora di ripetere l’impresa di Marco di Vaio e compagni.
Daje Vincè, andiamo a prenderci questa vittoria e mettiamo in soffitta, definitivamente, il passato.
(Fonte Vitali – RdC)
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