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Lucumì nella notte dei campioni (Più Stadio)
Jhon Lucumí, dopo l’infortunio nella prima gara della sua Colombia in Copa America, torna e spera di giocare in finale.
Stanotte, dopo Spagna-Inghilterra, andrà in scena un’altra finale, tra Argentina e Colombia; i “Los Cafeteros” possono puntare anche sul “bolognese” Lucumí, che va alla ricerca del riscatto dopo lo sfortunato infortunio, occorsogli nella prima gara. Ventisei minuti in campo sono un magro bottino, per un titolare fisso, ma ora è pronto a risollevarsi contro l’Argentina delle meraviglie.
La finale: una speranza di giocare per Lucumí
Sebbene per gran parte del torneo la difesa della Colombia non abbia affrontato attacchi stellari, questa volta sarà diverso. Scaloni dovrebbe puntare sul tridente Nico Gonzalez, Lautaro Martinez, Lionel Messi. Un’ottima preparazione in ottica prossima stagione, in caso di presenza, per Jhon.
L’assetto tattico di Lorenzo
Il tecnico dei “Cafeteros” predilige il 4-4-2, e, oltre a Devinson Sanchez, ex Tottenham, potrebbe giocare ancora Mina. L’ex Fiorentina ed Everton ha sostituito dalla prima gara Lucumí, facendosi sempre trovare pronto. Ma il classe ‘98 rossoblù potrà trovare spazio dalla panchina, in una serata cardine della sua carriera. Ad ogni modo, Motta lo ha fatto anche giocare terzino, quindi le chance di subentrare saranno elevate. Molto dipenderà dagli ultimi allenamenti di oggi.
Il cammino della Colombia
Dopo la vittoria all’esordio per 2-1 col Paraguay, i compagni, orfani del centrale titolare, hanno battuto Costa Rica e Panama, dopo il pareggio col Brasile. In semifinale, contro l’Uruguay di Darwin Nunez, punta del Liverpool, hanno vinto per 1-0, giocando il secondo tempo in inferiorità numerica (fino al 98’, quando è stato espulso Varela dell’Uruguay). L’ottima tenuta dimostrata nel match fa capire la complessità di affrontare i reparti organizzati e compatti della squadra di Lorenzo.
Il Lucumí “bolognese”
Arrivato dal Genk nel 2022, è sempre stato una pedina imprescindibile dei rossoblu. Anche in questa stagione, costretto a lottare con Beukema e Calafiori, ha trovato quasi in ogni gara un posto in campo (tranne per infortuni o squalifiche). Magari non sarà bello offensivamente, ma, nei reparti difensivi, trova grande tempismo negli interventi e sbaglia pochissimo. Anche palla al piede, nonostante la lentezza in impostazione.
E da agosto, con la probabilissima partenza proprio di Calafiori, potrebbe trovare ancora più minutaggio alla corte di Italiano.
Più Stadio, Davide Centonze
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