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STORIE DI MAGLIE – Il Bologna Femminile

Storie di Maglie, la collezione di maglie da calcio di Marco Bertuzzi raccontata da lui stesso, in un mix di magliette del Bologna FC

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Maglie femminile Bologna

Maglie del Bologna Femminile – Collezione Marco Bertuzzi

State leggendo “STORIE DI MAGLIE – Le maglie UHL in lanetta del Bologna“, uno dei racconti fatti da Marco Bertuzzi per mostrare e spiegare la propria collezione di maglie da calcio, rossoblù e non solo.

L’intero racconto, comprende dieci capitoli i cui singoli link potete trovare in fondo a ogni articolo ad essi dedicati. Un modo per scoprire ancor meglio la maglia del Bologna, e avvicinare il mondo del collezionismo.

Il calcio femminile in Italia e la “diatriba” Genoa-Bologna

Il calcio femminile in Italia esiste da molto prima di quanto si pensi. Ci sono foto e notizie di partite amichevoli anche negli anni 30, ma è alla fine degli anni 60 che viene ufficializzato ed iniziano i primi campionati.

Partiamo dalla particolarità che così come il Genoa vuole lo Scudetto del 1925, pretende anche di aver vinto il primo Scudetto di Calcio Femminile della Storia. Solo che in quell’anno vi erano due federazioni. Un campionato lo vinse il Genoa, e l’altro il Bologna, che tra l’altro ha concesso il bis l’anno successivo.

Nell’albo d’oro nei campionati con più federazioni, compaiono entrambe le squadre vincitrici del titolo, senza che da nessuna parte sia indicato che uno dei due campionati sia quello ufficiale e più importante rispetto all’altro. Bene, detto ciò che andava detto, concentriamoci ora sulle divise.

Le maglie del Bologna Femminile

STORIE DI MAGLIE – Le maglie del Bologna Femminile

Narra la leggenda che il Bologna fece dono di un’ intera muta le ragazze che poterono così utilizzarla per iniziare a giocare. La differenza tra il Bologna e la sua incarnazione femminile, sostanzialmente, consiste nel fatto che nelle divise delle ragazze non c’erano le classiche 4 bande rossoblù ma si trattava semplicemente di maglie a righe verticali molto strette. Maglie quasi sempre di cotone leggero, a manica lunga o a tre quarti e, ovviamente, di dimensioni più contenute rispetto a quelle della squadra maschile.

La divisa bianca invece era molto simile a quella della squadra maschile, con la banda rossoblù che però aveva una inclinazione diversa, e a volte era addirittura rovesciata (partiva cioè da destra verso sinistra).

Nella foto a lato potete ammirare la bellissima (e bravissima) bomber Edi Provvedi.

Il Bologna di quegli anni era molto forte, e nei primi anni 70 arrivarono anche le sponsorizzazioni, che nel calcio maschile non erano ancora ammesse. Per il femminile, erano fondamentali per garantire la sopravvivenza delle società che, spesso, come nel basket, adottavano proprio il nome dello sponsor.

Fu proprio Maria Pia Parrini, veterana della squadra, a procurare le divise e a trovare i vari sponsor: una vera calciatrice/manager!

Sponsor fondamentali e ben visti

Anche in questo caso gli sponsor erano ricamati a catenella, e in un favoloso esemplare che ho la fortuna di possedere, appartenuto proprio alla Parrini, anche il numero sulla schiena è interamente ricamato. Una vera particolarità ed una maglia semplicemente magnifica.

La Parrini era una vera fuoriclasse, ed in tanti anni di carriera ha giocato in quasi tutti i ruoli, come testimoniano le sue maglie, che hanno tutte numeri diversi. Quando ancora i numeri avevano una logica “rigorosa”.

A fine anni 70 avviene il declino della squadra, che prima sparisce, poi cambia varie denominazioni e colori sociali. Ad inizio anni 90 torna in Serie A per due stagioni, di nuovo con i colori rossoblù, e con lo sponsor Standa.

Ho dei ricordi particolari legati a questa maglia: ne avevo notata una su un sito di aste online, e mi sembrava stranissima per essere una maglia del Bologna. Non ricordavo avesse mai avuto quello sponsor, le righe erano troppo sottili, e lo sponsor tecnico non aveva mai avuto a che fare col Bologna. La reputai un falso clamoroso, cosa confermata da un grosso collezionista bolognese di cui, all’epoca, mi fidavo molto. Ero ancora agli albori della mia collezione.

Successivamente mi imbattei nella stessa maglia in versione bianca, e pure in una rossa da allenamento. A quel punto capii che nessuno avrebbe falsificato delle maglie da bancarella in ben tre versioni. Le maglie erano buone e dovevano in qualche modo avere a che fare col Bologna.

Collezionismo è anche studio e ricerca

É qua che si vede il vero appassionato che studia e fa ricerche. Così ho scoperto che si trattava appunto del Bologna Femminile, grazie ai cattivi consigli di chi in teoria ne doveva sapere più di me, purtroppo era tardi per rintracciare quelle maglie. Nel tempo, però, sono riuscito a reperirne due esemplari su tre.

Dopo quest’ultimo ritorno in Serie A, la società disputerà soprattutto campionati di Serie C con qualche sporadica promozione, per poi scomparire e rimanere attiva solo nel settore giovanile.

L’altro Bologna femminile

Tuttavia esiste un altro Bologna Femminile. Il calcio in rosa è un mondo un po’ particolare, ad esempio la Juventus Women, che si è già aggiudicata un paio di campionati e che ha fornito anche giocatrici alla nazionale che abbiamo visto in TV agli ultimi mondiali, non è la vera Juventus Femminile che giocava negli anni 70.

Questa cosa è successa anche con molte altre società, va tenuto presente che per tanti anni questo è stato un mondo dilettantistico. L’altra, bolognese quella che detiene i titoli sportivi compresi i due scudetti, si chiama semplicemente Bologna Calcio Femminile, ed ha uno logo del tutto simile a quello del Bologna, ma con la sigla BCF anziché BFC, cosa che in un primo momento sicuramente non tutti notano.

L’ASD Bologna FC 1909 Femminile e l’era Saputo

Quello che era il vecchio ASD Bologna FC 1909 Femminile usava le stesse divise della società maschile. A volte senza sponsor, oppure con gli sponsor della primavera o quelli della stagione precedente del Bologna. Nel passato recente poi, erano arrivati anche sponsor nuovi di zecca, come potete vedere nella foto delle maglie qua sotto, utilizzate a fine anni 2000: Alce Nero, in questo caso.

Una nuova epoca è iniziata con il passaggio, lento ma importante, al nuovo Bologna Femminile. L’ingresso della parte “rosa” nella società di Joey Saputo ha portato lentamente all’utilizzo di magliette e sponsor completamente proprie (o quasi). Era ora.

STORIE DI MAGLIE – Tutte le uscite dell’opera

Ricapitoliamo, per chi fosse curioso, tutte le uscite che raccontano parte della collezione di Marco Bertuzzi, edite da lui stesso su questo sito nel 2020.

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