Bologna FC
STORIE DI MAGLIE – Le maglie del Bologna mai utilizzate
Storie di Maglie, la collezione di maglie da calcio di Marco Bertuzzi raccontata da lui stesso, in un mix di magliette del Bologna FC
State leggendo “STORIE DI MAGLIE – Le maglie del Bologna mai utilizzate“, uno dei racconti fatti da Marco Bertuzzi per mostrare e spiegare la propria collezione di maglie da calcio, rossoblù e non solo.
L’intero racconto, comprende dieci capitoli i cui singoli link potete trovare in fondo a ogni articolo ad essi dedicati. Un modo per scoprire ancor meglio la maglia del Bologna, e avvicinare il mondo del collezionismo.
Un settore dove è richiesta una certa dose di esperienza, altrimenti si rischia di prendere qualche sonora fregatura, è quello delle maglie mai utilizzate. Che non semplici sono maglie “nuove”, ma sono maglie prodotte o preparate in vista di un utilizzo particolare, ma poi rimaste a giacere in magazzino o al massimo in qualche amichevole giusto per non lasciarle totalmente inutilizzate.
STORIE DI MAGLIE – Le maglie del Bologna mai utilizzate
Se non si conosce bene la materia, si rischia di acquistare, anche a caro prezzo, una maglia che viene spacciata per quello che non è. Magari una maglia indossata, o preparata per una partita, ma che invece non è altro che una maglia ottenuta da amici in società, ma che non ha nulla di differente da una acquistata allo store.
Se si domina la materia, però, si può avere la possibilità di inserire in collezione una tipologia di maglia che rappresenta invece una particolarità assoluta. E che altri collezionisti snobbano per la complessità della materia. É giusto che maglie del genere finiscano nelle mani adeguate: non tutti le sanno apprezzare.
Ma partiamo con le maglie, che è quello di cui parliamo in questi racconti. Per la copertina non potevo che scegliere questa, anche per omaggiare quel gran signore, oltre che grandissimo Presidente, che è stato Giuseppe Gazzoni Frascara.
Al termine del campionato 1995-96 il Bologna ritorna finalmente in serie A. Per i festeggiamenti, si prepara una maglia geniale: simile a quella da gioco, ma con la A di Carisbo in maiuscolo.
Alcune maglie sono personalizzate con nome e numero, ma con caratteri non ufficiali, altre rimangono neutre. Penso che l’immagine del Presidente (nella foto con Andrea Mingardi) che la indossa sopra la camicia con cravatta sia talmente splendida da non necessitare di alcuna descrizione ulteriore.
Mai indossate… o quasi
Facciamo facciamo un passo indietro giusto per accennare alla una maglia qui sopra. Ne abbiamo già parlato anche nella parte dedicata alle maglie con i primi sponsor. Questa è la maglia Admiral, utilizzata in precampionato e poi non omologata la Serie A. Non si poteva mostrare il simbolo con lo sponsor tecnico, quindi questa maglia, venne utilizzata solo in alcune amichevoli e poi messa da parte.
Gazzoni e l’Intertoto
Abbiamo già parlato del Presidente Gazzoni, ma dobbiamo tornare ai suoi tempi, ancora una volta. Non possiamo infatti prescindere da un’annata straordinaria, quella in cui il Bologna torna a vincere un trofeo per la prima volta del 1974: la Coppa Intertoto.
Qua occorre derimere una volta per tutte un errore che si protrae da troppo tempo. A causa del sito di un noto collezionista e di un libro che parla di maglie (non del Bologna nello specifico), si ritiene che quelle qui sotto siano le maglie utilizzate nella finale. Sbagliato: venne utilizzata in semifinale di ritorno.
Infatti, il 5 agosto 1998, il Bologna perde a Marassi 1-0 contro la Sampdoria, ma forte del risultato dell’andata, approda in finale. La squadra gioca con una maglia bianca particolare, le due bande rossoblù sono verticali e non oblique, e pure lo sponsor è verticale anziché orizzontale.
Teoricamente questa doveva essere la maglia da trasferta da usare in Europa. Probabilmente anche in campionato, perchè sembra strano che nel campionato 1997-98 fosse stata pensata solo una seconda maglia gialla, e nessuna terza maglia bianca come l’anno prima e quello successivo.
Il fatto è che dopo la vittoria dell’Intertoto è stato deciso di ritirare la maglia. Gli addetti hanno preparato molte delle maglie vergini che erano disponibili in magazzino, applicando nome e numero e spesso anche la toppa di lega, maglie che poi sono state autografate dai calciatori, ed in seguito vendute per beneficenza. Altre sono state regalate, soprattutto quelle rimaste senza nome e numero.
Ne consegue che la maglia come quella postata non è mai stata utilizzata in partita, come invece quella con tutte le differenze del caso, utilizzata a Genova.
Maglie bianche, che passione
Continuiamo con altre due maglie bianche: la Motor Show 2006-07 e la Cogei 2009-10.
Serie B, metà novembre 2006, il Bologna cambia diversi sponsor in questo campionato. Siccome incombe l’inizio del Motor Show, il patron Cazzola decide di usarlo come sponsor per una manciata di partite. Giochiamo sicuramente due gare in completo rosso ed altre due in rossoblù, poi subentra il nuovo sponsor, dunque la maglia bianca rimane assolutamente inutilizzata, ma comunque preparata. Eccola lì. Ne esiste anche una versione con lo sponsor nero, probabilmente una prova.
Quella Cogei ha avuto una sorte simile. Nell’anno del centenario 2009-10 la versione bianca è rimasta esclusa dalle gare ufficiali. Furono usate quella verde e quella rossoblù. Tuttavia, essendo il primo sponsor della stagione, fra i tanti che si sono susseguiti, era già stato utilizzato in amichevoli precampionato. Esistono delle foto, finite poi anche nella raccolta delle figurine del centenario, dove si vedono alcuni giocatori che la indossano.
Colori sgargianti anche tra le maglie del Bologna non utilizzate
Nell’anno della promozione 2007-08, come già detto nell’articolo dedicato ai portieri, per l’estremo difensore è stato eccezionalmente utilizzato solo ed esclusivamente il modello di colore verde. I modelli disponibili e quindi preparati, erano però più di uno. Qui sopra ne vediamo due diversi dai colori e foggia piuttosto bizzarri.
La prossima immagine invece mostra una coppia di maglie gialle, quasi del medesimo colore, ma di annate differenti.
La Colombo, a sinistra, è una maglia 2006-07 trasformata in 2007-08 e, a quanto mi risulta, mai utilizzata in gare ufficiali. Probabilmente però è stata usata in amichevole, visto che ha degli evidenti segni di campo.
Va anche ammesso però che di quell’annata ho trovato poca documentazione fotografica. Un giorno potrei quindi scoprire che è stata usata in una delle gare giocate senza sponsor. Non sarebbe impossibile, ma c’è dell’altro. Vedete quel cerchietto nero sopra il nome del giocatore? E’ una pecetta, di solito si usa per coprire uno sponsor o qualche scritta. Sotto questa pecetta c’è il simbolo della Macron ricamato.
Il perché sia stato coperto è un vero mistero, dato che la maglia è a tutti gli effetti un prodotto Macron, e difatti il simbolo lo troviamo in altri punti. Questa è una delle cose belle del collezionismo, non sempre si scopre tutto sulla storia delle maglie.
Il “mistero” della gialla di Marocchi
Non sempre si scopre tutto, come per l’altra maglia gialla, quella di Marocchi. Nel primo anno di A con Ulivieri (1996-97), il Bologna non utilizza la terza maglia ma solo la prima rossoblù e la seconda bianca. Circolano però alcune maglie gialle senza nome e numero, in pratica maglie da store, che a quanto pare sono state vendute nei negozi all’epoca.
Non sono in grado di dire con assoluta certezza se la terza maglia fosse inizialmente prevista e poi non venne utilizzata. Però l’esemplare in mio possesso è diverso da quelle che si trovano sui siti di vendita online, e studiandola con attenzione, ci rivela tante cose interessanti. Cose che non chiariscono completamente il mistero, ma sicuramente ci aiutano ad arrivare molto vicino alla verità.
Premesso che la maglia apparteneva a Gianfranco Marocchi in persona, che ne ha fatto dono ad un caro amico il quale poi me l’ha girata, questo non significhi che sia “buona”. Tante volte i calciatori regalano maglie da store oppure appositamente preparate dal magazziniere col materiale che ha a disposizione, ad amici o conoscenti.
A volte quindi, possono avere vari “errori”: taglie sbagliate, sponsor, numeri, nomi e toppe che non sono quelli delle maglie portate in campo, oppure sono corretti ma applicati frettolosamente o non in posizione corretta.
Tuttavia, come dicevamo prima, e come ben sanno i collezionisti seri, le maglie “parlano”. Che ce la vende o regala, può raccontarci anche storie inventate, ma tante volte è la maglia stessa a rivelarci come stanno le cose. La prima e la seconda maglia di quell’anno, nella versione a manica lunga, erano esattamente uguali a quelle a manica corta: stesso tessuto, ed entrambe vendute negli store.
La trama s’infittisce…
Nel campionato successivo, invece (quello dell’unico anno di Baggio al Bologna) le maglie a manica lunga avevano delle differenze rispetto alle corte. Una di queste era la felpatura interna, e queste non erano in vendita negli store. La maglia gialla di Marocchi è appunto felpata.
Abbiamo quindi l’assoluta certezza che la maglia arriva dal magazzino della società. Questo nonostante alcune imprecisioni: la toppa di lega non sia applicata nella maniera corretta; nome e numero siano di gommina come nella versione da store. La risposta è che forse è stata confezionata su richiesta di Marocchi, che la voleva regalare a qualcuno.
Ma per quale motivo in magazzino c’era una Carisbo gialla a manica lunga felpata, se la gialla non è mai stata usata? E in più la felpatura è entrata in uso solo nel campionato successivo, come potevano già averla?
Le ipotesi sono due. La prima è che forse c’era l’intenzione di utilizzare la maglia gialla anche nel campionato 96-97, e la Diadora ne voleva approfittare per testare la nuova tipologia di maglia felpata, in vista dell’entrata in uso definitiva nel campionato successivo.
La seconda è che la Diadora avesse già approntato quella maglia per il campionato 97-98 prima che avvenisse il cambio di sponsor. Una volta che Granarolo subentrò a Carisbo la maglia è stata accantonata nell’impossibilità di adoperarla. É ufficialmente una delle maglie del Bologna mai indossate.
Questo spiegherebbe anche perché ogni tanto spuntano maglie 96-97 con sponsor Granarolo in uso solo dal 97-98. Le maglie rossoblù sono quasi identiche, tranne che per alcuni piccoli particolari. Per finire le scorte di maglie vergini è stato impresso il nuovo sponsor sulle vecchie maglie, probabilmente utilizzate solo in amichevole.
Di sicuro la Carisbo gialla felpata è una maglia più unica che rara, a parer mio di valore molto superiore a molte maglie regolarmente indossate, e sono ben felice di possederne una!
La Regina delle maglia mai indossate non del Bologna
Vorrei chiudere con una maglia che non è del Bologna, ma che secondo me è veramente bella. La maglia nera della Roma 2007-08, col nome di Francesco Totti. Questa maglia non è mai stata utilizzata in gare ufficiali, se non dal portiere.
In Champions League è stata usata in effetti. Ma per regolamento la coccarda della Coppa Italia è stata spostata sulla manica. Dunque quella che vedete sopra è una maglia preparata e mai utilizzata. Ma molto più bella della versione europea, con quella coccarda gigantesca che ricorda quelle degli anni 60 e 70. E poi è pur sempre una maglia di Totti, che al di là dei colori, è stato un grande del calcio italiano.
Allora che ne dite, sono o non sono estremamente interessanti le maglie mai utilizzate del Bologna (e non solo)?
STORIE DI MAGLIE – Tutte le uscite dell’opera
Ricapitoliamo, per chi fosse curioso, tutte le uscite che raccontano parte della collezione di Marco Bertuzzi, edite da lui stesso su questo sito nel 2020.
- Le maglie del Bologna UHL in lanetta
- Le maglie del Bologna con i primi sponsor
- Le maglie del Bologna Femminile
- Le maglie da portiere del Bologna
- Le maglie delle giovanili del Bologna
- Le maglie del Bologna mai utilizzate
- Le maglie speciali del Bologna
- Le maglie storiche del Bologna
- Le maglie di altre squadre di calcio
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