Bologna FC
Marko Arnautović è l’uomo giusto al posto giusto
Bologna è passionale, romantica. Maledettamente sentimentale. Nel bene e nel male. Si capisce quando i rossoblù giocano al Dall’Ara: i tifosi si sfregano le mani, avvolti e travolti da una tensione che in pochi capiscono. E forse mai comprenderanno. Da un bambino che per la prima volta vede i suoi idoli, passando per un uomo che ha appena terminato il turno di lavoro fino ad arrivare a un anziano signore che da quarant’anni segue fatti e disfatti dei felsinei.
Bologna dà e toglie, ci vuole pazienza. Poi basta una scintilla per scatenare un vero e proprio tripudio. Ed ecco che si ritorna a lunedì pomeriggio. Dopo un’estenuante trattativa, la dirigenza rossoblù è riuscita a sbloccare quella che ormai era diventata una vera e propria telenovela. Il nome di Marko Arnautović rimbombava ormai da Andrea Costa a Piazza Maggiore fino alle Due Torri, attraversando vicoli, strettoie e portici. Un sogno diventa realtà soltanto quando riesci ad accarezzarlo, ed è quello che è successo due giorni fa. Dopo un’attesa importante, dopo una grande festa da parte dei tifosi rossoblù, quel sogno è diventato reale. Un clacson da parte delle forze dell’ordine, un silenzio ragionato come se qualcosa stesse per accadere. Due auto nere, in lontananza. Un countdown che finalmente stava arrivando al termine. Due file in ordine diventarono un tutt’uno quando da una di quelle due auto uscì l’oggetto del desiderio di tutti. Completo bianco, berretto stile playboy e la sensazione di essere al posto giusto nel luogo giusto e al momento giusto. Probabilmente anche lui è rimasto sorpreso dall’affetto ricevuto nei primi istanti della sua nuova avventura, ma c’è bisogno che impari a capire che a Bologna tutto è diverso. Tutto è più romantico.
Marko Arnautović è ciò che serviva a questa piazza. Una squadra composta da bravi ragazzi aveva bisogno di una personalità forte come quella dell’austriaco. Attenzione però, perché ridurre l’austriaco a un acquisto di sola personalità è un errore da non commettere per non cadere in una spirale di banalità. Sarà molto altro. Sarà l’attaccante di peso che il Bologna non aveva da diverso tempo, sarà quel calciatore che farà alzare il baricentro della squadra. Sarà il perno offensivo, dentro e fuori l’area di rigore. Sarà tutto questo e molto altro. Da conoscere e da scoprire.
Da Floridsdorf, il ventunesimo distretto di Vienna, città chiamata così dal nome dell’abate di Klosterneuburg, Floridus Leeb, fino ad arrivare a Bologna. E’ passato dall’Olanda, in Italia nella sua prima esperienza non ha avuto la possibilità di dimostrare il suo valore; lo ha fatto poi in Germania e in Inghilterra. Ora rieccolo qui, più maturo e meno “cazzaro”, pronto ad accendere gli animi dei tifosi, già innamorati del loro nuovo idolo. Di fronte a lui una grande sfida. Dura, di quelle che ama lui. L’uomo giusto al posto giusto.
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