Matteo Brighi: carriera e scheda tecnica – 19 lug

A quei tifosi abituati a misurare il valore di un giocatore dal costo del cartellino il nome di Matteo Brighi (foto Zimbio), l’ultima stagione e mezzo al Sassuolo e arrivato oggi in rossoblù da svincolato, non dirà poi molto. Invece tanto ci sarebbe da dire su questo colpo di Pantaleo Corvino che può essere definito lungimirante. Brighi è infatti, senza girarci poi troppo intorno, esattamente quel tipo di giocatore che serviva al Bologna in questo momento: conosce la piazza, conosce la Serie A più dei giovani compagni e proprio in virtù della sua esperienza può aiutare calciatori come Rizzo, Crisetig e Duncan a crescere ed affermarsi. Inoltre l’esborso nullo legato al suo acquisto, unito ad un ingaggio decisamente nei parametri stabiliti da Saputo, non va ad incidere in un budget che necessariamente dovrà essere speso per la maggior parte in quel reparto offensivo che la scorsa stagione, nonostante la promozione, ha rappresentato il punto debole della squadra. Brighi ritorna a Bologna con un contratto annuale e tanta voglia di far bene, e siamo convinti che si dimostrerà un giocatore più che utile negli equilibri tattici di Delio Rossi.

LA CARRIERA – Riminese e cresciuto nel Rimini, viene notato e acquistato dalla Juventus giovanissimo: il salto dalla C2 alla massima serie è notevole, e Brighi fa l’esordio in Serie A il 30 settembre del 2000 nella vittoria contro il Napoli. In totale colleziona 12 presenze, quindi i bianconeri capiscono che il ragazzo deve giocare e lo girano in prestito al Bologna, dove approda nell’estate del 2001. Nella squadra guidata da Guidolin e trascinata dai gol di Cruz che arriva settima sfiorando l’Europa, Brighi si prende subito il posto da titolare, giocando 34 gare (32 in campionato e 2 in Coppa Italia) e vincendo a fine stagione il premio di “miglior giovane della Serie A”. Nell’estate del 2002, dopo essere tornato in bianconero ed aver vinto la Supercoppa Italiana, il suo destino si incrocia con quello dell’attuale club manager rossoblù Marco Di Vaio: rientra infatti nell’operazione che porta la punta dal Parma alla Juventus e che vale per Brighi il viaggio opposto in compartecipazione. Nel frattempo, con Trapattoni CT, è arrivato anche l’esordio in Nazionale, e Brighi non perde colpi: si distingue anche con la maglia dei ducali, venendo riscattato dalla Juventus che però non ci crede abbastanza e lo gira in prestito al Brescia, dove fa bene abbastanza da meritare di rientrare nella trattativa che permette ai bianconeri di acquistare Emerson dalla Roma: i giallorossi però lo girano immediatamente al Chievo per Perrotta, ed è in maglia clivense che Brighi raggiunge la consacrazione, giocando bene e continuativamente e contribuendo a tre salvezze. Alla fine, dopo tre stagioni, la Roma se lo riprende, e a 26 anni finalmente Matteo (secondo di quattro fratelli tutti calciatori) ha finalmente la possibilità di giocare in una “big”: nella capitale è spesso titolare e non sfigura, ma quando raggiunge i trent’anni la società lo cede in prestito prima all’Atalanta e poi al Torino. In entrambe le stagioni si distingue per costanza e professionalità, così quando rimane svincolato dalla Roma si accorda ancora con i granata per poi trovare posto nell’ultima stagione e mezzo nelle fila del Sassuolo, che aiuta con la sua esperienza a raggiungere due volte la salvezza.

SCHEDA TECNICA – Mediano di spinta, grintoso, Matteo Brighi fa della corsa la sua qualità migliore ma non certo l’unica, possedendo anche piedi educati capaci di dettare il passaggio e di garantire qualche gol dagli inserimenti offensivi di cui è capace e che tenta frequentemente. Carismatico, di carattere, è da notare che pur avendo 34 anni il fisico è ancora integro ed è certo che possa garantire almeno un’altra stagione a buoni livelli.  

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